Tuesday, April 24, 2007

Sede ENI

sul sito dell' ENI ho trovato questa immagine:



ma c'è davvero il cane a sei zampe disegnato sul palazzo? Bello!!>

Ipermercati/shoping moll in Milano

Hi,I dont speak Italian,but I spleak English,so...
I was been in Milano latest way in 2000 march.I remeber we was shopping in some hipermarket...Fiordaliso(in Rozzano),Euromercato(in Cologno?),and few other...I wanted to know:How many hipermarket(mall/ipermercato) have in Milano?Which bigger hipermarket(mall/ipermercato) in Milano(m2?).
If you have list of hipermarket in Milano public here with m2?
If you have any photo of hipermarket in Milano public here?

Ciao!>

Armani compra stabilimento Nestlè

http://www.ansa.it/main/notizie/awnp...6_1383293.html

cos'ha intenzione di fare? qualcuno ne sa qualcosa?>

Il "Salotto di Napoli"

E dopo i fantastici reportage del sottoscritto sul Centro Direzionale e sulla metropolitana ecco un servizio su quella zona di Napoli che viene chiamata dai napoletani il Salotto della città. Si tratta della zona di Chiaia con le elegantissime vie dei Mille, filangeri, Chiaia, piazza dei Martiri, ect. Le immagini parlano da sole
Ho fotografato anche il PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) che ho trovato chiuso per i lavori del nuovo allestimento (la fortuna viaggia con me!) e tutte le viuzze intorno.

Spero che le foto siano di vostro gradimento!


PS: se andate a Napoli dovete assolutamente fare il tuor di Napoli-Sotterranea...f a v o l o s o !!























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Superfici di uffici nelle città del mondo

Source = http://www.colliers.com/Content/Repo...idyear2005.pdf



http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=259400>

Cina: dal nulla nasce Nuova Zhengzhou

da Repubblica.it
IL CASO. Pechino lancia un progetto per una città vivibile
e pulita, utopia del post comunismo: nasce Nuova Zhengzhou
Una metropoli dal nulla
sfida cinese sul Fiume giallo
Tra dieci anni avrà 1,5 milioni di abitanti
Trentamila operai al lavoro per costruire la grande città
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI


Il progetto
della Nuova Zhengzhou
PECHINO - Una delegazione di costruttori edili americani, in visita da Chicago, è stordita dall'ammirazione: "Nel tempo in cui noi costruiamo un grattacielo, qui costruiscono da zero una città intera". È l'exploit estremo mai realizzato dalla Cina, che pure di grandi opere ha un'esperienza unica al mondo. In una zona dove fino a pochi mesi fa c'erano solo campi, tra un anno sorgerà dal nulla una città di centomila abitanti, Nuova Zhengzhou.

In meno di dieci anni sarà diventata una metropoli da un milione e mezzo di persone. È un record assoluto, una Dubai innalzata di colpo come un miraggio sulle rive del Fiume Giallo. E non avrà nulla in comune con altri tour de force della scatenata urbanistica cinese.

Stop al gigantismo mostruoso e volgare che ha devastato Pechino, Shanghai e Canton, megalopoli-piovre di ipergrattacieli e autostrade urbane, metastasi impazzite della globalizzazione. Nuova Zhengzhou è la prima Utopia post-comunista della Repubblica popolare, la Venezia del terzo millennio, un'Arcadia ambientalista, oasi d'acqua e di giardini, di università tecnologiche e aria pulita.

Questo sogno meraviglioso, 30.000 operai con centinaia di gru e scavatrici lo stanno già costruendo a tappe forzate di giorno e di notte, senza pause né domeniche né vacanze. Il potere ha scelto un luogo simbolico, il cuore primordiale dell'Impero di Mezzo. La vecchia Zhengzhou è capitale di una provincia (Henan) che ha gli abitanti di Francia e Italia messe assieme. Ha 3.500 anni di storia. È un centro nevralgico all'incrocio esatto fra la ferrovia nord-sud Pechino-Canton e quella est-ovest che dal Mar Giallo arriva in Tibet. Tra quei due assi intasati di traffico, la vecchia Zhengzhou e i suoi 2,5 milioni di abitanti stavano soffocando. Così tre anni fa il governo locale ha partorito un progetto senza precedenti. Creare un'altra città più in là, molto più là, in mezzo alla vasta campagna semivuota. Costruirla da zero, in tutti i sensi. Non farsi vincolare dagli errori del passato, non sovrapporre cemento nuovo sul cemento vecchio. Su una pagina bianca disegnare la città-modello, l'ambiente ideale del nostro tempo. Hanno tradotto in mandarino dei concetti - qualità della vita, sviluppo sostenibile - che sembravano un lusso per la Cina.

Con un miliardo e 300 milioni di abitanti, tra cui 800 milioni di contadini ancora fermi nel Terzo mondo, la crescita del Pil ad ogni costo ha avuto la precedenza.
Zhengzhou ha visto Chongqing, Pechino e Shanghai lanciate verso il collasso, proiettate oltre i 20, i 30 milioni di abitanti, strangolate negli ingorghi e nelle nebbie tossiche da inquinamento. Zhengzhou si è ribellata all'ineluttabilità di quel destino. I suoi amministratori hanno organizzato una gara internazionale tra architetti sfidandoli a progettare la Città-Simbiosi: con la natura, con la cultura e la tradizione cinese. Hanno fatto vincere un architetto-filosofo, artista e idealista, per di più giapponese: Kisho Kurokawa, l'autore del museo di arte contemporanea di Hiroshima e del museo Van Gogh di Amsterdam. Kurokawa non li ha delusi.

La sua Nuova Zhengzhou è una sapiente e raffinata alternativa alle brutture che sfigurano le megalopoli cinesi. Restaura la civiltà urbana di questo paese: il tessuto dell'antica convivenza sociale favorito dagli hutong, vicoli stretti e nemici delle auto; dai siheyuan, le case familiari a un solo piano, armoniosi quadrilateri col cortile e il giardino interno. Nuova Zhengzhou è una città carosello immersa in un reticolo di canali, eco-corridoi che si collegano a 34 fiumi. Ha un lago artificiale di 800 ettari, il più grande della Cina. Si circonda di parchi e giardini vasti fino a raggiungere le foreste delle vicine montagne per proteggere la biodiversità della regione.

Ha anche i suoi bei grattacieli, disposti lungo due girotondi e un arco sinuoso che visto dal cielo, e illuminato di notte, riproduce il carattere cinese riyu, simbolo di appagamento dei sensi. Ha un sistema di trasporti fondato sui vaporetti nei canali, i tram leggeri in superficie, un treno ad alta velocità verso l'aeroporto. Ha un parco tecnologico e tre campus universitari con dieci facoltà, inclusa l'Accademia della medicina tradizionale cinese e un Istituto per la conservazione dell'acqua.

È il Giardino dell'Eden. La potenza industriosa della Cina lo sta creando sotto i nostri occhi alla velocità della luce. Il pedaggio d'ingresso nel paradiso terrestre però è elevato: più di 300.000 euro per un appartamento di 80 metri quadri. I contadini a cui il governo ha espropriato le terre fanno la fila all'ufficio di collocamento, per essere assunti come manovali nell'esercito proletario che innalza l'Utopia metropolitana.

Nella Nuova Zhengzhou la legge del mercato ha già escluso che ci sia posto per loro. La vecchia Zhengzhou, intanto, è la città-pilota per un altro esperimento di ingegneria sociale. È la prima municipalità ad avere reclutato i nuovi corpi speciali della polizia cinese, le teste di cuoio anti-sommossa.>

Grandi opere a roma

Quali tra queste grandi opere in cantiere a Roma preferite?

Maxxi



Nuova stazione tiburtina



Nuova fiera di Roma


Centro congressi Italia


Torre al castellaccio. Saranno 2 (130metri)


Millenium project


Fonopoli


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Renzo Piano - NY Times Tower [NY City]

Non sò se avete mai visto la nuova sede del Ny Times progettata da Renzo Piano. Vi faccio vedere delle foto sullo stato dei lavori.

Magari Renzo costruisse una cosa del genere in Italia!

rendering


stato dei lavori








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H2pia: la prima città che vive di solo idrogeno

H2pia: la prima città che vive di solo idrogeno
Sorgerà nel 2007 in Danimarca la città sostenibile al 100%





05/06/2006 – Sorgerà nel 2007 in Danimarca, ma non si ancora di preciso dove. Si tratta di H2PIA, la prima città al mondo sostenibile al 100% i cui abitanti vivranno di solo idrogeno. Sembrerebbe un progetto utopistico o perlomeno realizzabile in un futuro piuttosto lontano. Ed invece sarà con tutta probabilità reale entro il prossimo anno.

Dietro il progetto cÂ'è un gruppo di giovani aziende danesi: How 2 Live, Metopos, H2 Logic, Hirc e Dr.

Il progetto prevede la realizzazione di una vera e propria comunità urbana con uffici, abitazioni, negozi, strade ed automobili. Tradizione architettonica danese e tecnologie ad idrogeno si sposeranno per dar vita ad un progetto unico, la cui realizzazione diventa indispensabile nel particolare momento che la popolazione mondiale sta vivendo. Si calcola infatti che nel 2023 la produzione di petrolio necessaria sarà del 66% in più rispetto ad oggi.
A H2PIA tutto funzionerà invece ad idrogeno, persino le automobili. Pannelli solari e turbine a vento saranno collocati fuori dal centro urbano. LÂ'energia solare ed eolica verrà distribuita direttamente agli abitanti.

La città del futuro si compone di cinque tipologie costruttive:

- H2PIA Public;
- H2PIA Share;
- Villa Unplugged;
- Villa Plugged;
- Villa Hybrid.

H2pia Public sarà il luogo in cui avverrà la produzione e distribuzione dellÂ'idrogeno. Conterrà una centrale di riscaldamento combinato ed un impianto di produzione elettrica con celle a combustibile. H2pia Public sarà anche il luogo di rifornimento di idrogeno per le automobili.
H2PIA Share sarà lÂ'area commerciale, con negozi, uffici pubblici e spazi per il tempo libero.

Villa Unplugged, Villa Plugged e Villa Hybrid costituiscono invece le tre tipologie di edifici residenziali destinati a sorgere nella futura città danese.
Villa Unplugged rappresenta la tipologia di residenza familiare Â"staccataÂ", progettata per chi desidera una abitazione indipendente. Non essendo questo tipo di casa allacciata alla centrale elettrica cittadina, la produzione di idrogeno per il riscaldamento domestico è gestita dai residenti stessi.
Collegata alla centrale elettrica cittadina è invece la Villa Plugged, pensata come residenza open space per i giovani.
La terza ed ultima tipologia di residenza nella città a idrogeno è Villa Hybrid. Si tratta del genre più lussuoso, che consente la connessione alla centrale elettrica e la produzione autonoma di energia al tempo stesso.

Resta da stabilire il luogo preciso che ospiterà il futuristico centro urbano danese. La realizzazione è prevista per il 2007>

ADDIO AL GRATTACIELO DI FUKSAS

queste sono le ultime indicazioni tratte da un articolo odierno tratto dalla cronaca cittadina de LA Stampa , riassunto per sommi capi :

"PRIMO FACCIA A FACCIA TRA BRESSO E CHIAMPARINO"

CONFRONTO SU PALAZZO DELLA REGIONE E PARCO DELLA SALUTE (cioè molinette2)

- Condivisione tra comune e regione di un ragionamento che porterà la regione a realizzare progetti "meno pomposi e faraonici e più utili"

- per la costruzione della nuova sede del palazzo della regione non ci si baserà più solo sul palafuksas ma è probabile che vengano prese in considerazione altre soluzioni , dal ridimensionamento ad altre location

- anche il progetto della città della salute assumerà una forma diversa a partire dalla location , è probabile un suo spostamento dalla zona fiat-avio al campo volo di collegno


sta incominciando a fare freddo....

p.s. Chiamp si è detto d'accordo...>

Nuovo Ospedale San Martino di Genova

Il Nuovo Ospedale San Martino di Genova

La tipologia a padiglione che ha ispirato la realizzazione dellÂ'Ospedale nei primi decenni del secolo scorso presenta alcuni limiti: i collegamenti tra le varie specialit¨¤ non sono agevoli soprattutto al giorno dÂ'oggi in cui la medicina ¨¨ caratterizzata da una profonda interazione tra le differenti branchie che la compongono.
Questa situazione comporta problemi di natura logistica per lÂ'organizzazione dei servizi sanitari e non ( a titolo di esempio: trasferimento degenti, trasporto materiale sanitario, distribuzione vivande, ecc�
Ad essi vanno aggiunti i disagi che aspettano i pazienti quando devono essere spostati da una sede ad unÂ'altra e quelli dei visitatori che in definitiva si muovono allÂ'aperto e sono esposti alle intemperie: il riparo si trova solo alla meta, una volta entrati nel singolo padiglione.
Non ultimo la vista che si pone agli occhi del visitatore ¨¨ quella s¨¬ di un grande ospedale immerso nel verde ma anche quella di un ospedale piuttosto frammentato, costituito da tanti elementi fisicamente distinti.


LÂ'idea

La proposta di intervento mira ad una riqualificazione del sistema ospedaliero attraverso lÂ'inserimento di nuove volumetrie da destinare alla diagnosi e cura ed attraverso la ricerca di una maggiore e pi¨´ comoda integrazione tra i diversi reparti.
Si ¨¨ cercato inoltre di conferire allÂ'ospedale unÂ'immagine pi¨´ accogliente, ponendo attenzione anche al pubblico che giornalmente visita lÂ'Ospedale sia per terapie ambulatoriali che per la visita ai degenti.


Il progetto Generale

Il progetto tiene necessariamente conto di tre fattori: la morfologia del terreno, i vincoli che gravano sugli edifici ed infine la possibilit¨¤ di realizzare il progetto per singoli lotti di intervento.
Si ¨¨ dunque pensato alla costruzione di una sorta di grande galleria coperta, in acciaio e vetro, che legasse i vari padiglioni allineati sui giardini principali.
La galleria ha una forma di Â"U�e si sviluppa tangente alle testate dei padiglioni. LÂ'ala verso ponente Â"tocca�i padiglioni da 1 ad 8, quella lato levante i padiglioni da 9 a 13.
Le due ali sono unite nella zona antistante la chiesa: la piazza coperta diventa il cuore del Nuovo San Martino, ricca di attivit¨¤ complementari alle funzione proprie dellÂ'Ospedale.
Il nuovo San Martino si caratterizza in un unico continum che racchiude gran parte delle specialit¨¤. Ci¨° permetter¨¤ relazioni pi¨´ agevoli e comode ed il moltiplicarsi delle interazioni tra i differenti reparti ospedalieri.
Le nuove volumetrie destinate allÂ'attivit¨¤ sanitaria, ovvero la Piastra Chirurgica e la Piastra dei Servizi sono state pensate nella zona di Levante, in prossimit¨¤ del Pronto Soccorso e del Padiglione DTC spec. .
Si prevede poi anche un intervento di riorganizzazione delle attivit¨¤ allÂ'interno dei padiglioni storici secondo uno schema che punta allÂ'aggregazione da un lato delle attivit¨¤ ambulatoriali o giornaliere mentre dallÂ'altro alla riunione delle attivit¨¤ ospedaliere di degenza e di urgenza.

Il nuovo assetto dal punto di vista sanitario potrebbe riassumersi in sei aree:
Area Ambulatoriale: contiene tutte le attivit¨¤ ambulatoriali, il day hospital ed il day surgery. Comprende i padiglioni storici da 1 a 4, vi si accede dallÂ'ingresso principale, lato Largo Rosanna Benzi.

Area Degenza Low Care: si tratta di una zona con degenti per patologie di minore gravit¨¤, allÂ'interno dei padiglioni si raggruppano i reparti per aree di interesse in modo da ricostituire lÂ'unitariet¨¤ dei differenti ambiti operativi.
Ne fanno parte i padiglioni da 5 a 8, il padiglione Cotella, il padiglione Scuola Convitto ed infine il complesso del Maragliano.

Nota: Per il padiglione Maragliano si prevede il mantenimento dellÂ'attuale attivit¨¤, mentre per gli altri due citati si propone, nellÂ'ottica di una riorganizzazione funzionale dei servizi ospedalieri, la trasformazione a destinazione sanitaria. In queste sedi potrebbero essere collocate alcune specialit¨¤ come ad esempio Psichiatria che necessitano di un minor coinvolgimento con il resto dei reparti ospedalieri.

Area Degenza High Care: concentrata nel Monoblocco, ospita i reparti ad Alta Attenzione di Cura, relativi alle patologie a media ed alta gravit¨¤. AllÂ'interno del blocco sarebbe auspicabile una maggiore aggregazione delle unit¨¤ operative affini, di quanto esiste attualmente.

Area Cure Intensive: ne fanno parte i reparti di cura specialistici. Comprende i padiglioni storici da 9 a 13 ed il DTC. spec. . LÂ'area ¨¨ contigua alla Piastra Chirurgica ed al Pronto Soccorso.

Area Cura e Diagnosi: comprende le unit¨¤ operative di urgenza, il blocco operatorio esistente, la nuova Piastra Chirurgica e la nuova Piastra Tecnologica con i servizi di diagnostica.

Area Isolamento: mantiene lÂ'attuale assetto.


Il progetto nel dettaglio

Le Gallerie
Qual ¨¨ la funzione delle gallerie?
Con questa ipotesi si cerca di porre un rimedio ai limiti presentati in precedenza, permettendo comodi ed agevoli collegamenti allÂ'interno dellÂ'Ospedale: il piano terra delle gallerie ¨¨ aperto al transito dei visitatori.
LÂ'ambiente in questa fase non ¨¨ previsto climatizzato ma gi¨¤ cos¨¬ offre un sicuro riparo dalle intemperie; la climatizzazione potrebbe comunque essere predisposta in un secondo momento, dopo unÂ'attenta analisi dei costi �benefici.
Le gallerie sono concepite come una sorta di giardini dÂ'inverno prevedendo la messa a dimora di arbusti vari ed allestendo aiuole; la natura quindi, che caratterizza da sempre il San Martino, ¨¨ presente in modo forte anche nel nuovo Ospedale.
La presenza delle piante contribuir¨¤ a rendere accogliente lÂ'immagine dellÂ'Ospedale ed anche al controllo delle condizioni termo-igrometriche allÂ'interno delle gallerie.

DallÂ'esterno del sistema Ospedale si accede alle gallerie da due ingressi distinti: il primo ¨¨ situato in prossimit¨¤ dellÂ'ingresso principale allÂ'ospedale, su Largo Rosanna Benzi, il secondo ¨¨ posto in prossimit¨¤ del Monoblocco.
Gli ingressi suddetti sono caratterizzati da Â"torri�di immediata e semplice riconoscibilit¨¤. Qui i visitatori potranno trovare un punto informazioni, sedute, posti telefonici, servizi igienici, ecc�
Le torri rappresentano un segno distintivo del Nuovo San Martino, rappresentano la prima interfaccia dellÂ'Ospedale con il visitatore.
Sono state previste anche altre due torri, situate allÂ'interno della cinta ospedaliera. La loro funzione ¨¨ quella di individuare i vari ambiti operativi di cui si compone lÂ'Ospedale in modo da indirizzare il pubblico con facilit¨¤. La torre lato ponente segna infatti il passaggio dal �Day-Ospedale�allÂ'Ospedale delle Degenze, mentre la torre lato levante segna lÂ'ingresso alla zona di Cure ad Alta Attenzione.

AllÂ'interno delle gallerie, si ¨¨ detto, si muoveranno i visitatori diretti ai vari padiglioni ma ¨¨ prevista anche la realizzazione di un collegamento tra i singoli edifici per il trasporto dei degenti in condizioni ottimali.
Questo avverr¨¤ allÂ'interno di una seconda galleria, a sezione ellittica, situata ad unÂ'altezza tale da assicurare la privacy rispetto al percorso accessibile al pubblico.
Questa Â"galleria nella galleria�permetter¨¤ il trasferimento dei degenti da un reparto allÂ'altro in condizioni di comfort elevato: il percorso sar¨¤ climatizzato ed il trasporto potrebbe avvenire su lettighe robotizzate, in modo da ridurre la presenza del personale sanitario al solo controllo del paziente.
AllÂ'interno della galleria medica ¨¨ previsto anche lÂ'inserimento di nastri trasportatori per lo smistamento di campioni di laboratorio, cartelle cliniche, medicinali, vivande�controllati da apposito software, in modo da aumentare lÂ'automatismo della Â"macchina Ospedale�e migliorarne cos¨¬ lÂ'efficienza.


La Piazza Coperta
Le due ali che costituiscono le grandi gallerie di Levante e di Ponente si riuniscono nella zona antistante la Chiesa dando vita ad una grande piazza coperta. Si ripropone in scala il tema del piccolo centro urbano affiancando alla Chiesa nuove funzionalit¨¤ rivolte a fornire servizi: ristorante, negozi, auditorium, ed ancora biblioteca, asilo nido, caffetterie.
I primi trovano posto nelle volumetrie create con la realizzazione della piazza coperta mentre la biblioteca e lÂ'asilo sono collocati nel padiglione oggi adibito a dispensa. QuestÂ'ultima potrebbe essere a sua volta trasferita nel blocco cucine prossimo al Monoblocco.
La piazza coperta rappresenta il Â"cuore�del Nuovo San Martino, ricco di attivit¨¤ complementari alle funzione proprie dellÂ'Ospedale.

LÂ'hotel
Dalla piazza coperta , seguendo sempre il percorso della galleria ¨¨ facilmente raggiungibile la nuova volumetria destinata a foresteria. Si ¨¨ pensato di organizzare un sistema alberghiero per coloro che si limitano a soggiorni di pochi giorni affiancavi un residence costituito da 70 mini appartamenti per le esigenze dei parenti dei lungodegenti.
LÂ'edificio si trova in prossimit¨¤ del Monoblocco con cui ¨¨ collegato direttamente ed a cui si ispira nella forma: lÂ'hotel �residence si sviluppa, a pari del Monoblocco, soprattutto in altezza divenendo un elemento di immediata riconoscibilit¨¤ nel contesto ospedaliero.

La Piastra Chirurgica
La nuova Piastra Chirurgica ¨¨ stata prevista in adiacenza al blocco operatorio esistente, pensata come vertice del quadrilatero Sale Operatorie �Diagnostica - Pronto Soccorso –Degenze High Care.
LÂ'edificio si articola su 4 livelli fuori terra, per un totale di 3200 mq di superficie utile interna. Qui troveranno posto le nuove sale operatorie ed i servizi accessori. LÂ'edificio ¨¨ collegato direttamente con il vecchio blocco operatorio e, tramite una passerella sopraelevata, con il Nuovo Blocco della Diagnostica.
I prospetti sono molto Â"murati� fatta eccezione per il lato est dove ¨¨ prevista la realizzazione di spazi per il personale medico e infermieristico oltre alle sale di attesa per i parenti.

La Piastra Tecnologica
Del quadrilatero prima citato, vero Â"cuore pulsante�dellÂ'attivit¨¤ sanitaria dellÂ'Ospedale, il Blocco della Diagnostica rappresenta un altro vertice.
Sviluppato su 5 livelli oltre il livello del piano terra, lÂ'edificio ospiter¨¤ i servizi di diagnostica. Al piano terra, oltre alla hall di ingresso, saranno collocati i servizi dedicati al pubblico, come cos¨¬ al piano primo. I quattro livelli superiori saranno invece principalmente dedicati alla diagnostica per i degenti. La superficie utile totale ammonta a 5500 mq. AllÂ'edificio si accede da una piazza di nuova realizzazione, situata sul retro del padiglione DTC spec.

La nuova Piastra Chirurgica, come quella tecnologica, sono previste con struttura portante in c.a. e tamponature a mezzo di facciate ventilate in cotto. In questo modo si migliora il comfort interno e la finitura dei prospetti con pannelli di argilla caratterizza lÂ'immagine degli edifici. Ampie vetrate protette da sistemi frangisole permetteranno lÂ'illuminazione dei locali dove necessario.

I nuovi spazi per attivit¨¤ sanitaria
In ciascuna delle 4 nuove torri di cui si ¨¨ fatto gi¨¤ cenno, si prevede di dedicare due piani ad attivit¨¤ di tipo sanitario. Le attivit¨¤ saranno attinenti alle funzioni ospitate in quel settore (ambulatori, degenze low care, ecc�
Si ricavano dunque spazi per 700 mq utili in ogni torre per una superficie complessiva di 2800 mq di nuova utilizzazione.
LÂ'accesso a tali spazi avviene direttamente dalle torri stesse, a mezzo di un blocco che ospita le scale e gli ascensori. I collegamenti sanitari e di servizio con gli altri reparti ospedalieri sono garantiti dalla Galleria Medica in precedenza descritta.

La ricollocazione delle attivit¨¤ esterne
NellÂ'ambito del progetto di riqualificazione si sono creati nuovi spazi da destinare ad attivit¨¤ sanitaria con un incremento di 11.500 mq della superficie utilizzabile.
Ci¨°, in sinergia con la riorganizzazione prevista per i padiglioni storici, potr¨¤ permettere il rientro nellÂ'ambito ospedaliero delle attivit¨¤ richieste. La definizione degli spazi potr¨¤ essere redatta in fase di progettazione esecutiva, sulla base delle necessit¨¤ inerenti ciascuna singola specialit¨¤ medica.

I collegamenti
La Piastra tecnologica, proprio per le peculiarit¨¤ delle funzioni ospitate, viene collegata a mezzo di passerelle sopraelevate sia al Padiglione DTC spec., sia al Pronto Soccorso sia infine al Monoblocco. Ci¨° assicurer¨¤ un rapido collegamento tra le varie unit¨¤, migliorando i tempi della risposta medica soprattutto nel caso delle urgenze.
Le passerelle sopraelevate saranno realizzate su piloni ad altezza variabile, in modo da superare i dislivelli esistenti.
Anche i padiglioni storici saranno tutti collegati tra loro a mezzo di passerelle sopraelevate, il cui uso sar¨¤ riservato a funzioni di servizio.

I servizi complementari
Si prevede di allestire una biblioteca nei locali della palazzina oggi adibita a dispensa, previa la realizzazione di opere di recupero e riqualificazione. Nel padiglione storico, di cui saranno mantenuti volumetria ed aspetto esteriore, si propone di sistemare lato ponente gli uffici e gli archivi della biblioteca mentre nel lato levante si progetta di collocare lÂ'asilo.
La biblioteca si completa con una struttura di nuova costruzione, in acciaio e vetro, dove saranno collocate le sale di lettura. Gli ambienti saranno climatizzati e dotati dei servizi accessori.
Nella zona della piazza coperta si ¨¨ infine prevista, al piano terra, la realizzazione di un auditorium da 200 posti per conferenze e convegni.

La componente ambientale
Il verde caratterizza in maniera forte lÂ'Ospedale San Martino costituendo elemento di interesse e di valorizzazione dellÂ'immagine ospedaliera. Nel progetto del Nuovo San Martino questo concetto viene ripreso e se possibile ampliato.
LÂ'intervento pi¨´ forte riguarda i grandi giardini posti tra i due allineamenti dei padiglioni storici. Qui si propone un alleggerimento della presenza di alberi ad alto fusto in modo da poter ampliare gli angoli visuali da un lato allÂ'altro dei padiglioni ed al contempo, in modo da rendere possibile la realizzazione di uno specchio dÂ'acqua, di modesta profondit¨¤. Questo laghetto artificiale contribuirebbe a rendere ancora pi¨´ particolare lÂ'immagine dellÂ'area.

Anche per i cortili interni tra i vari padiglioni si propongono alcuni interventi. Ad oggi, la vista delle automobili parcheggiate qua e l¨¤ rappresenta in molti casi lÂ'unica visione che si offre agli occhi dei pazienti.
Si propone quindi un nuovo disegno dei giardini compresi tra i padiglioni, aumentando lo spazio destinato alla realizzazione di aiuole e prati. La presenza massiccia del verde, non limitatamente intesa come alberi ma arricchita da prati, cespugli, aiuole fiorite, certamente potr¨¤ donare allÂ'Ospedale unÂ'immagine pi¨´ serena e rilassante.
A tal proposito in questa sede si propone anche la messa a dimora di alberature ornamentali, da scegliere tra quelle resistenti allÂ'ambiente marino, in modo da formare vere e proprie Â"macchie di colore�nel verde che circonda lÂ'Ospedale.

La stazione dei rifiuti
Viene spostata dallÂ'attuale sede e ricollocata in una zona meno centrale dellÂ'Ospedale, nelle vicinanze del padiglione delle Officine Meccaniche. La piazzola sar¨¤ circondata dal verde, in modo da limitarne la vista.


La Mobilit¨¤

Attualmente allÂ'interno dellÂ'Ospedale ¨¨ organizzata una rete viaria che collega tra loro le varie zone. LÂ'accesso ¨¨ limitato e le porte di ingresso controllate. Si evidenzia una carenza spiccata di posti auto riservati al pubblico. I posteggi censiti allÂ'interno della cinta ospedaliera (quindi ad uso esclusivo del personale dellÂ'Azienda o autorizzati) ammontano a 936 stalli (rilevamento al 24 Ott 2002).

Nel progetto si propone di realizzare un anello per la circolazione veicolare interna, predisponendo gli accessi ai padiglioni storici dal lato esterno.
In questo modo il percorso carrabile resta sostanzialmente a delimitazione dei reparti ospedalieri diminuendo il disturbo ai degenti.
In tema di mobilit¨¤ interna si prevede il mantenimento dellÂ'attuale servizio di bus navetta a cui affiancare un servizio di trasporto elettrico allÂ'interno delle gallerie, per raggiungere comodamente i vari padiglioni.

Circa il tema della sosta dei veicoli si ¨¨ pensato di classificare gli stalli in base alla tipologia di utilizzazione in: Lunga - Media - Breve durata della sosta.
Per sopperire alla carenza di posti auto soprattutto per soste di Lunga durata si propone la realizzazione di due posteggi sotterranei interrati, il primo da 480 posti auto riservati al personale dellÂ'Azienda, il secondo con una disponibilit¨¤ complessiva di 1500 posti auto cos¨¬ suddivisi: 450 posti auto riservati al personale ASL e 1050 a disposizione del pubblico.



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[TORINO] Italia 2011

Beh dopo la delusione per l'Expo non ci resta che questo... apro un thread apposito da qui al 2011 saranno 5 anni di post... come per la passione Olimpica!

non credo che sarà un 150ario sottotono. In fondo l'expo internazionale di Italia '61 ci lasciò quello che ad oggi considero un'area bellissima, ovvero Italia '61, che seppure purtroppo lasciata al degrado (almeno fino alle Olimpiadi) ci ha lasciato con imponenti padiglioni rivoluzionari (su tutti il palazzo a vela poi imitato nel mondo), una monorotaia in anticipo sui tempi, una funicolare per la collina ed un bellissimo parco che si affaccia sul Po, attraversato da un corso che porta direttamente al centro città.

Un enorme intevento urbanistico che rende la porta di Italia '61 ancora oggi una delle piu belle di Torino (a mio avviso).

Per il 2011 si parla ovviamente della Spina... chissà che se visto che non siamo riusciti a finirla per le olimpiadi (puntando invece al Lingotto / S. Rita come "cuore olimpico"), questo evento riuscira a segnare profondamente e per l'ennesima volta una grande fetta della città.>

NAPOLI - Segnalazioni

Usiamo questo topic per fare segnalazioni (positive o negative) e richieste chiarimenti sulla città.

Comincio io, dato che come avevo promesso avrei fatto un servizio fotografico sulla zona Vittoria-Martiri.

Tunnel della Vittoria.
Sono diversi anni ormai che il semaforo è fuori uso.
Qualcuno conosce il motivo? Dato che l'incrocio è cruciale e molto pericoloso (le macchine che escono dal tunnel potrebbero non vedere i pedoni che attraversano...
A chi si può eventualmente (per quel che serve) segnalare la cosa?



Tra l'altro la segnaletica come al solito è semi-cancellata.
Ma per questo credo si possa solo aspettare il mega-appalto di cui ha parlato il Mattino nei giorni scorsi.

Faccio notare che le macchine, dopo le ganasce delle settimane scorse, sono tornate a sostare lungo la banchina destra, dove c'è divieto con rimozione.


Passiamo a uno degli edifici architettonicamente parlando secondo me tra i più belli della città (è tra i miei preferiti), che purtroppo sta inesorabilmente degradandosi, snobbato sotto l'aspetto commerciale (potrebbero aprirsi delle attività commerciali ben più rilevanti della vendita di tappeti) nonostante i porticati che gli danno molto fascino, utilizzato come parcheggio un pò da chiunque.
Parlo di quello all'angolo tra il tunnel e via Domenico Morelli (non conosco il nome)




Per la cronaca, le auto entrano da qui, con la complicità di qualche commerciante:


Solita sosta selvaggia:





Un pannello (elettrico) aperto con cavi a vista... decisamente pericoloso:


C'è qualcosa o qualcuno cui segnalare queste cose (tenuto conto della relativa utilità della cosa)?

E poi una semplice curiosità mia personale: chi è l'attentatore che ha realizzato questo "mostro" edilizio? Mi riferisco al palazzo di Feltrinelli.



Ok, finito! >