Prima di Pasqua ho deciso di concedermi qualche giorno nel polmone verde del centro Italia, l'Umbria. Trovato un ostello (splendido, in pieno centro) a Perugia, donato da una congregazione religiosa e gestito da una coppia di mezza età strabiliante per gentilezza e disponibilità , coinvolgo due amici e giovedì mattina partiamo. E' la mia prima volta in Umbria, le aspettative sono alte (altissime: non abbiamo ancora stilato un programma vero e proprio a parte Perugia ed Assisi a causa della moltitudine di cose da vedere) e, a parte lo sconforto nell'entrare in città in auto (un casino assoluto, mai visto indicazioni più inutili e fuorvianti ), direi che sono state rispettate alla grande. Unica sfortuna il tempo, non piovoso ma costantemente grigio e nuvoloso. Ora basta con le parole e via con le foto, spero che vi piacciano (e di non annoiarvi troppo)  Il primo giorno (giovedì) abbiamo girato Perugia, tutta a piedi (non occorre assolutamente usare i mezzi pubblici... è tutto a portata di "scarpe"). La città è "compatta", un saliscendi unico, stra-piena di turisti (soprattutto tedeschi e scandinavi, davvero un'infinità ). I perugini sono gentilissimi, è curioso che metà delle persone abbiano un accento simil-toscano e l'altra metà simil-romano   La vista dall'ostello Preso possesso della nostra camera, usciamo per andare nel cuore storico-artistico, piazza IV Novembre (forse 2 minuti a piedi!).  La Cattedrale, con la facciata in pietra grezza e la fiancata in marmo bianco e rosso in armonia col resto di piazza IV Novembre  La fiancata, con la loggia di Braccio Fortebraccio  Il Palazzo dei Priori  Fontana Maggiore, in piazza IV Novembre  L'ingresso della Galleria Nazionale dell'Umbria. Si trovano dipindi dal '200 al '700 umbro: Beato Angelico, Piero della Francesca, Perugino tra i più importanti Perdersi per le viuzze del centro è meraviglioso.  L'arco etrusco Ora di cena, torniamo in ostello, ci facciamo una pasta veloce veloce e riusciamo per vedere la città di serà . Da dietro la Cattedrale parte una lunga via che inizia con una scalinata (in discesa) per continuare sull'acquedotto (ormai in disuso), che porta fino all'Università e oltre, a S. Angelo.  Questo non so bene cosa sia, ma è dietro la Cattedrale, prima di imboccare la viuzza che porta all'acquedotto  La scalinata. Si intravede l'inizio dell'acquedotto Arriviamo fino a S. Angelo e torniamo indietro per andare a letto. Il giorno dopo ci alziamo presto e andiamo ad Assisi; la nostra meta non è la cittadina francescana ma il Santuario delle Carceri, a 4km dall'orientale porta dei Cappuccini. Ne approfittiamo per farci una passeggiata in mezzo agli ulivi, insieme ai (tanti) pellegrini e scout che vanno verso il convento francescano.  Il Santuario delle Carceri, luogo di ritiro di San Francesco  Molti percorsi (tra cui una via crucis e il giro delle grotte degli eremiti) partono dal santuario. Impressionante il numero di colombe bianche (splendide, fossero così i piccioni di Milano...) che vivono all'interno del parco del santuario Pranziamo al sacco in mezzo agli alberi, ridiscendiamo la strada del mattino e recuperiamo l'auto. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Spello, dalla parte opposta del Monte Subasio, alla fine della lunga camminata che la collega ad Assisi (12 km con arrivo e partenza a 400m e cima a 1300m).  Spello vista dalla statale  La Rocca e l'arco romano. Questo paese è possibilmente ancora più verticale di Perugia, le viuzze sono strette e i muri con mattoni e pietre a vista. Con gli alberi fioriti è davvero uno spettacolo. Qui a fianco c'è un belvedere che dà sulla campagna perugina  Porta Venere con le due torri Il paese è abbastanza piccolo da essere visitabile in un paio d'ore, in comoda calma. Non contenti, torniamo verso Perugia e ci dirigiamo verso la fabbrica della Perugina. Abbiamo scoperto in mattinata che è visitabile grazie ad un depliant lasciato per terra da qualche incivile, c'è il museo del cioccolato, una interessante proiezione audio/video (soprattutto per chi, come me, si interessa di storia dell'industria) e soprattutto gli assaggi e lo spaccio  A parte la mezz'ora buona per capire quale uscita prendere sulla "tangenziale" di Perugia, ci si arriva in fretta. Entriamo il cancello apertoci dalla guardia, parcheggiamo ed entriamo; ci vengono offerti i canonici baci e una scelta di cioccolatini (spettacolari quelli fondenti con ripieno all'albicocca; stucchevoli quelli al latte, purtroppo si sente l'influenza del cioccolato al latte Nestlé, un'insulsa amalgama zuccherina )  Il Bacio più grosso al mondo, entrato nel Guinness dei Primati -questa è ovviamente una confezione vuota a grandezza naturale perché l'originale è stato poi mangiato! )  L'anonima fabbrica. In questo edificio, aggiunto nel 1994 -mi sembra- c'è il nuovo magazzino automatizzato: fa tutto un robottone che si muove da solo... La visita richiede poco più di tre quarti d'ora, e dato che è ancora abbastanza presto decidiamo di andare a Città della Pieve. Ho scoperto solo a (fattaccio) avvenuto che qui è ambientata la serie TV "Carabinieri", altrimenti mi sarei opposto con tutte le mie forze  In realtà il paesello è piuttosto gradevole, e abbiamo la fortuna di capitare il giorno dell'inaugurazione della sagra del paese: il che vuol dire stand per tutto il centro e abbuffata di vini e salumi tipici con il classico pane insipido del centro Italia. Spettacolare il salame di cinghiale di cui ho fatto abbondante scorta   Il muro di cinta esterno. La qualità non è il massimo ma ormai stava calando il crepuscolo...  Il Duomo. All'interno sono custodite alcune opere del Perugino, purtroppo era già chiuso  Le mura Ormai è buio, su pressione di uno del gruppo andiamo alla ricerca della scuola che dovrebbe ospitare la caserma del set, ci perdiamo un po' ma infine la troviamo. Questa è l'unica nota stonata di tutta la vacanza  Torniamo in ostello, completiamo la cena (anche se tutti quei salumi mi avevano abbondantemente riempito!) e andiamo alla ricerca di un pub carino; su consiglio di tre ragazzi romani con cui condividiamo la stanza (è sempre un ostello ) andiamo poco dietro il Duomo dove c'è un bel locale che prepara birre artigianali; ordino una ottima chiara, ci vengono portati i classici stuzzichini e passiamo la serata. Il terzo (e ultimo) giorno lo dedichiamo ad Assisi; chiudiamo i bagagli, facciamo il check-out e per le 9 siamo ad Assisi. Invece che lasciare l'auto in uno dei parcheggi a pagamento, sfruttiamo uno spiazzo proprio al termine della "Antica via in pietra", che altro non è che la lunga strada mattonata con i mattoni personalizzati che potevano essere ordinati qualche anno fa in occasione del terremoto, i cui fondi andarono in massima parte alla ricostruzione della basilica di S. Francesco.  Sulla maggior parte dei mattoni c'è il nome del proprietario! Arriviamo fino a Porta S. Pietro e percorriamo via Frate Elia fino ad arrivare allo splendido porticato di Piazza S. Francesco Inferiore.  Il porticato. Per fortuna che la giornata era nuvolosa, in piena luce non sarebbero bastati gli occhiali da sole Subito dietro si apre l'imponente mole della basilica.  La basilica di S. Francesco Ci guardiamo attorno, ci sono tanti turisti ma immaginavamo di più, soprattutto per l'imminenza della Pasqua. Ad ogni modo diamo un occhio all'oratorio di S. Bernardino e ci fiondiamo subito dentro la basilica inferiore.  L'ingresso della basilica inferiore Purtroppo non ho foto, era assolutamente e severamente vietato: non capisco però perché non si potessero usare neanche in modalità senza flash, soprattutto perché molti continuavano ad usare le videocamere. Comunque, rispettiamo il divieto (e i continui e noiosi richiami dei frati che impongono il silenzio ogni 30 secondi) e ci godiamo lo S P E T T A C O L O degli interni della basilica inferiore: scuro, di aspetto solenne e maestoso, con i piloni di sostegno bassi e tozzi e il soffitto interamente affrescati da Giotto e Lorenzetti. Non so quanto sia stata colpita la basilica inferiore dal terremoto, ma l'interno sembra perfetto. Scendiamo nella tomba di S. Francesco, purtroppo c'è coda e va mantenuto il flusso dei passanti, quindi ci possiamo soffermare pochissimo. Giriamo, risaliamo, una piccola sosta al museo (con in bella esposizione la Regola francescana in originale!) e riusciamo nella piazza. Saliamo la breve scalinata e arriviamo nella Piazza Superiore di S. Francesco dove c'è l'ingresso per la basilica superiore. Anche qui stessi divieti e stessi richiami dei frati (neanche molto gentili, visto che mi hanno intimati il silenzio mentre mi avvicinavo a loro per un'informazione...), quindi niente foto. La basilica superiore è decisamente più luminosa e slanciata di quella inferiore. Mi ricordo il video del terremoto dove si vede crollare la volta poco prima dell'abside: ebbene, i lavori di restauro sono stati eccezionali, a parte una striscia (su cui credo che stiano ancora lavorando, per lo più su frammenti delle dimensioni di granelli di sabbia...), la ricomposizione è stata assolutamente perfetta, gli affreschi di Giotto e Cimabue sono stati restaurati in tutte le parti, anche in quelle rimaste intatte.  La basilica superiore Terminiamo la visita, usciamo e ci rechiamo verso la piazza del Comune, il Duomo e la chiesa di Santa Chiara, fondatrice dell'ordine delle Clarisse. Purtroppo con nostro grande disappunto la chiesa è chiusa, così ci fermiamo a mangiare nella piazza seduti sulle panche in pietra che danno sul belvedere.  La chiesa e convento di S. Chiara, lo so che la foto fa schifo ma ero controluce! Terminiamo il giro a piedi per Assisi, è ancora molto presto e decidiamo di ripartire per Milano in modo da poter fare una piccola deviazione lungo la E45 nei pressi di Gubbio. Percorrendo la SS 147 in modo di riallacciarci alla superstrada per Cesena, passiamo accanto alla chiesa di S. Maria degli Angeli (scoperto a posteriori!), la terza per importanza in zona dopo S. Francesco e S. Chiara. Purtroppo decidiamo di non fermarci Dopo un'oretta di (splendide) colline umbre prendiamo la diramazione per Gubbio. Arriviamo, lasciamo l'auto al parcheggio esterno dove un comodo bus gratuito ci porta fino in centro.  La chiesa di S. Francesco, la facciata purtroppo è abbastanza anonima, infatti non l'ho fotografata Ci inerpichiamo per le strette vie cittadine fino a Piazza della Signoria, piccolo gioiello medievale con ai due estremi il Palazzo dei Consoli ed il Palazzo Pretorio.  Palazzo dei Consoli  Particoalare della scalinata  Piazza della Signoria, con alle spalle, in alto, Palazzo Ducale e Duomo Prendiamo l'ascensore verso il Palazzo Ducale, facciamo una bella stradina in pietra e arriviamo davanti al Duomo, purtroppo infotografabile senza un buon grandangolo...  ...però l'interno lo è   L'ingresso visto dall'interno Entriamo da una porta laterale del Duomo e usciamo dall'ingresso principale, di fronte a noi si staglia il Palazzo Ducale; entriamo e ci appostiamo sul belvedere della terrazza giardinata. Gironzoliamo ancora un po' per la città alta, poi visto l'orario decidiamo di tornare in Piazza Quaranta Martiri ad aspettare il bus che ci riporterà verso il parcheggio, da dove si ha una bella vista delle viuzze che si inerpicano e del Palazzo Ducale  [size=1]Palazzo Ducale[/img] Torniamo in auto, ci rimettiamo in moto per la dissestata superstrada E45 verso Cesena e poi pieghiamo sulla A14/A1 in direzione Milano, prima di uscire per una sosta al FiniGrill di Reggio Emilia; rientrati abbiamo l'amara sorpresa di un incidente che ci bloccherà lì per due ore e mezza; scopriremo solo il giorno dopo che ci sono scappati 4 morti. Due note prima di concludere: l'Umbria mi sembra troppo sottovalutata e poco valorizzata, per fortuna i turisti stranieri la conosco forse meglio di noi e per fortuna ci vanno; impareggiabile la gentilezza dei locali; le infrastrutture andrebbero un pelo migliorate, dando un occhio al sito di Trenitalia, vengono proposti 3 cambi da Milano, la superstrada andrebbe tutta riasfaltata (e con poco la si potrebbe trasformare in autostrada) e soprattutto la segnaletica da/per Perugia completamente rifatta perché così è un incubo! E' tutto, spero di non avervi annoiato troppo  DaV> |