Saturday, April 21, 2007

Road to Torino 2006...

Ciao a tutti, ho trovato su www.torino2006.it questo video molto bello chiamato "Qualcosa sta cambiando" che presenta il nostro paese e Torino per le Olimpiadi invernali del prossimo anno...tra l'altro è presente anche il "Look of the Games", l'immagine coordinata di Torino 2006, a mio avviso magnifica

"Qualcosa sta cambiando..."


Buona visione! >

banner!

ragazzi, dov'è che si propongono i banner?
si potrebbe proporre per il 31 il banner della fiera in onore dell'inaugurazione.. se mi dite dove devo andare li convinco..!

il banner è questo



postato da trepunte, al quale aggiungerei "31-03-05 NEW MILAN EXHIBITION CENTRE">

SPECIALE GRANDI OPERE!!!

vi segnalo un'altra volta un'edizione speciale di tempi, settimanale distribuito a milano in edicola.
il settimanale è distribuito come allegato gratuito del giornale ogni giovedì.. quindi non so se lo si può aquistare anche separatamente negli altri giorni.. boh, provate a chiedere..
comunque allegato al n°13 c'è lo speciale grandi opere di 80 pagine intitolato "la sfida dell'italia che opera - nonostante la crisi economica (e il petrolio alle stello), c'è un'italia che non piagnucola ma che si rimbocca le maniche e crea lavoro, innovazione, sviluppo. le grandi opere che rilanciano il paese".
nella prima parte ci sono articoli firmati dai protagonisti delle grandi opere italiane, articoli di commento con cifre, ecc.
nella seconda parte vengono presentate singolarmente praticamente tutte le grandi opere in progetto ed in realizzazione.
si parla di:
- mobilità
- nuova fiera
- progetto citylife
- santa giulia
- tunnel garibaldi-zara-bovisa-autostrada laghi (al posto del cavalcavia)
- bicocca
- centro commerciale auchan
- metropolitane
- autostrade
- ponte sullo stretto
- salerno-reggio calabria
- grande raccordo anulare
- ex mercati generali
- area di acilia
- ponte ancona-zara
- ferrovie

ci sono notizie fresche molto interessanti e commenti molto simili a quelli espressi nel forum da molti, il tutto condito da nuove immagini!

ripeto, non sono sicuro che in edicola ci sia ancora.. al massimo il sito è www.tempi.it , potete mandare un'e-mail e chiedere come ottenere questo numero, anche i non milanesi. il prezzo dichiarato è 0,26 euro, quindi in pratica ci sarebbero da pagare solo le spese di consegna..


buona lettura a tutti!
ciao! >

ACCORDO DI COOPERAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE TRA TORINO, LIONE E BARCELLONA

ACCORDO DI COOPERAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE TRA TORINO, LIONE E BARCELLONA

Venerdì 1 aprile, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Civico (piazza palazzo di Città, 1) si svolgerà il primo seminario operativo dopo lÂ'accordo firmato lo scorso 6 dicembre fra i Sindaci di Torino, Lione e Barcellona in materia di cooperazione economica internazionale. Vi prenderanno parte delegazioni francesi e spagnole. La scommessa in gioco è essere più forti e più visibili nella gerarchia delle regioni europee e sottolineare il ruolo strategico delle tre città in termini di scambio tra il Nord e il Sud dell'Europa.

A Torino, nella metropoli catalana e quella dÂ'Oltralpe, i settori industriale, della tecnologia avanzata e del polo della ricerca tecnologica sono la ricchezza dellÂ'economia locale. Lo sviluppo economico è unÂ'occasione strategica per lavorare insieme. Lione ha un ruolo fondamentale per Torino sia per quanto riguarda il collegamento ferroviario ad alta velocità, sia per le possibilità di cooperazione operativa. Anche con Barcellona nel corso degli ultimi dieci anni sono stati sviluppati a livello istituzionale un forte rapporto di conoscenza e scambio sui grandi temi dello sviluppo e della trasformazione urbana. Lo stesso rapporto si è instaurato tra Barcellona e Lione.

Il 6 dicembre scorso, presso il Palazzo dei Congressi di Lione, era stato firmato il patto fra la città francese e le municipalità di Torino e Barcellona. Avevano partecipato i Sindaci Gerard Collomb (Lione), Joan Clos (Barcellona) e Sergio Chiamparino. A sottolineare lÂ'importanza dellÂ'accordo, per Torino erano presenti Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino, Marco Boglione, Presidente di ITP e Livio Besso Cordero, Presidente di Turismo Torino.

AllÂ'ordine del giorno di venerdì riflessioni reciproche in margine alle attività strategiche in cui la crescita e la collaborazione nelle iniziative possono essere più vantaggiose per le parti, come la promozione economica internazionale, l'imprenditoria e la creazione di imprese, le biotecnologie, la gastronomia e il settore agroalimentare, il turismo e la cultura.

Lione, Torino e Barcellona saranno inoltre sempre più spesso rappresentate insieme a saloni professionali e congressi. Opereranno unite nel corso di missioni economiche, commerciali e istituzionali.

(gf)


Torino, 29 Marzo 2005>

Nuovo parco d'Arte Vivente di Torino

Parco d'Arte Vivente di Torino

















La Â"missionÂ" del PAV è quella di creare a Torino un nuova istituzione dÂ'arte contemporanea Â"trasversaleÂ", funzionale quindi a coinvolgere un largo pubblico, al di là del normale bacino di utenza delle istituzioni artistiche esistenti. Tale funzione si inquadra nel contesto delle iniziative politico-amministrative tese ad una crescita della domanda culturale nel territorio metropolitano e al potenziamento del cosiddetto turismo culturale, nazionale e internazionale. Gli elementi fondanti del progetto sono il connubio di arte , ecologia e biologia e la partecipazione attiva dei visitatori alle esperienze artistiche. Infine la sua caratterizzazione dal punto di vista architettonico è quella di un progetto informato da criteri di Â"mutamento-trasformazione adattabilità-flessibilitàÂ".

LOCALIZZAZIONE
L'intervento verrà realizzato in una area di trasformazione nel sito industriale dismesso dello stabilimento della FRAMTEK in via Giordano Bruno. La superficie destinata a parco è di circa circa 23.000 mq. di cui 750 mq. (3000 mc.)destinati alla struttura espositiva che accoglierà i servizi, le aule didattiche e l'installazione "BIOMA 2000" di Piero Gilardi. L'area è adiacente alla nuova sede degli uffici AMIAT in fase di realizzazione e a nuovi insediamenti di edilizia residenziale. Il parco confina verso lo scalo ferroviario di Torino Lingotto con la "Strada Olimpica" che collega il centro della città al Villaggio Olimpico e Media in fase di realizzazione sull'area degli ex Mercati Generali di Torino.

IBRIDAZIONE ARCHITETTURA – NATURA E ASPETTI BIOCLIMATICI
LÂ'edificio è stato concepito come semi-ipogeo a pianta centrale ottagonale con corte interna. La modellazione del terreno che integra lÂ'architettura con il paesaggio del parco circostante ha come effetto una sensibile riduzione delle superfici esposte allÂ'esterno e in conseguenza delle dispersioni termiche. La superficie coperta dell'area espositiva compresi i servizi è di circa 750 mq. LÂ'ingresso/serra è orientato a S per utilizzare lÂ'apporto passivo di energia solare. I lati SE e SO della corte interna sono liberi da vegetazione e ospiteranno sistemi solari attivi. Sui lati opposti è addossata una vegetazione diffusa per lÂ'ombreggiamento della corte durante il periodo estivo.La riduzione delle superfici vetrate è conseguente alla necessità di mantenere i vani e i percorsi degli ateliers privi dellÂ'apporto di luce naturale. La struttura dellÂ'edificio è composta da murature portanti in laterizio alveolare e solette in legno di abete a tavole affiancate con soprastante getto di calcestruzzo collaborante. La copertura è realizzata con un Â"tetto verdeÂ". LÂ'involucro esterno dellÂ'edificio è isolato con terreno di riporto e protetto da uno strato in vetro cellulare con funzione di isolamento termico e protezione dallÂ'umidità.I materiali utilizzati sono di origine naturale e non contengono sostanze di derivazione petrolchimica. Verrà impiegato legno di larice per il rivestimento delle facciate SE e SO della corte interna e pietra in blocchi a spacco per il rivestimento delle pareti NE e NO, terra cruda e intonaco a calce come rivestimento in alcune pareti interne, legno di abete a vista nel soffitto, e pavimenti in cemento oliato.

"BIOMA 2000" di Piero Gilardi
La struttura, di forma ottogonale, ospita un percorso di Â"atelierÂ" di libera espressione nei quali il pubblico potrà fare delle esperienze di manipolazione artistica, amplificata da una spettacolarizzazione e virtualizzazione , basate su programmi informatici ad algoritmi genetici.

La struttura è stata pensata come Â"cellula esagonaleÂ", inserita nel parco verde e contenente un percorso di sette atelier. Tale percorso è stato denominato Â"BIOMA 2000Â" e si snoda attraverso sette Â"moduliÂ", preceduti da un atrio con i vari servizi e intervallati da vani di Â"sosta meditativaÂ".

I laboratori outdoor e indoor avranno in particolare la funzione di accogliere stage sul tema arte-natura e le attività dei gruppi collaborativi artista-utenti che realizzeranno le installazioni artistiche nei siti naturali allÂ'esterno della struttura.

Nei giardini e nelle installazioni disseminate nel verde, i visitatori possono sperimentare situazioni creative di apprendimento delle tecniche espressive più varie, dallÂ'arte del movimento alla Â"alchimia biotecnologiaÂ" oltre a installazioni legate ai temi dellÂ'energia come il bosco degli alberi dellÂ'energia costituiti da tronchi in legno lamellare che portano grandi lastre-foglie formate da celle al silicio (pannelli fotovoltaici) che catturano i raggi del sole e li trasformano in energia.


INSTALLAZIONI INSERITE NEL PARCO D'ARTE
"Bioma 2000" di Piero Gilardi
"Trefle" di Dominique Gonzales- Foerster
"La maison" di Nils Udo
"La nave" di Richi Ferrero
"Soli come profeti" di Marco Porta
"Corsa di suoni" di Ennio Bertrand

I PARCHI D'ARTE, Piero Gilardi 2002
I parchi d'arte non sono un'eccezione infrequente nel novero delle istituzioni artistiche della modernità. Musei, Centri d'arte contemporanea, Kunsthalles costituiscono i pilastri del sistema, tuttavia collezioni di scultura open-air, parchi d'arte tematici e siti di "public art" vivono e nascono sempre più frequentemente nel tessuto urbanistico-culturale della società globale.
Ne mancano gli esempi nel passato storico di ibridazioni arte-natura come i giardini di Sen-no-Rikyu sulle alture di Kyoto, l'enigmatico "Bosco Sacro" orsiniano a Bomarzo, o, nella sua teatralità liturgica, il Sacro Monte di Gaudenzio Ferrari a Varallo Sesia.
Se negli esempi storici appare dominante il desiderio di autorappresentazione di compagini sociali, più o meno escatologiche, in quelli della modernità è prevalente la declinazione estetica di soggettività peculiari e visionarie.
Altro è lo spirito che anima il PAV, improntato alla problematica cogente delle interazioni simboliche ed estetiche nella vita di tutti i giorni, declinato nella coniugazione del bisogno creativo diffuso tra gli individui della società di massa.
Il percorso di libera espressione, che costituisce l'asse afferente della struttura del parco, è un dispositivo complesso di produzione semiotica corale che finalmente incarna le vaghe utopie situazioniste e la "scultura sociale" di Beuys, che raccoglie e attualizza le ondate premonitorie della controcultura urbana; che catalizza - come per altri versi Internet - la metafora colta dell' "Estètique relationelle", dando alla libera espressione, ludica segnica e virtuale uno sviluppo metodologico largo ed organico.
L'ambiente di questo percorso sarà animato dalla tensione ibridativa tra gli elementi naturali ed ecosistemici e le creazioni estetiche -e dunque artificiali- dei visitatori-attori, nella cornice maieutica di un percorso di opere "open-air" fatte dagli artisti che lo vorranno.
Biosfera e semiosfera si interse-cheranno nella funzione d'onda dei flussi creativi del PAV generando esperienze non solo di piacere estetico, ma anche di riflessione cognitiva.

In conclusione, il PAV non vuole essere un eden cognitivo-edonistico: il significato degli eventi culturali che vi verranno celebrati, il logos empatico ed insieme questionante dei conduttori delle attività e l'anima ibridata della ispirazione costruttiva stessa del sito, daranno ai frequentatori il senso di un movimento vitale complesso e mai completamente risolto, come quello che talvolta cogliamo nel nostro essere umani
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l'urbanistica di torino dopo il 2008-10

la maggior parte dei progetti e delle realizzazioni che si conoscono attualmente prenderanno vita entro il 2010 e dopo?

per il momento ci sono solo vaghe informazioni a riguardo ma pare che si stia incominciando a ragionare sulle seguenti aree :

- area ferroviaria da stazione lingotto a porta nuova , l'intenzione sarebbe o di eliminare la ferrovia o ridimensionarla e sotterrarla recuperando uno spazio immenso si parla di milioni di mq. , attualmente sono in corso contatti con le FS e il comune ha affidato uno studio al Politecnico per capire cosa fare

- Molinette 2 , "le Molinette" cioè il 3 più grande ospedale d'italia , verrà in gran parte (se non totalmente) spostato in una nuova struttura da costruire probabilmente nell'area Fiat avio , vicino all'Oval e al Lingotto tanto per intenderci

- recupero degli spazi lasciati liberi dal vecchio "Molinette"

- area "aeroclub" zona c.so Marche -confine con Collegno , si parla delle chiusura dell'aeroporto e sfruttamento dell'area

- zona Mirafiori , più precisamente lo stabilimento Fiat che è il più grande impianto industriale d'europa... , la Fiat lo chiuderà in gran parte e si pensa di trasformare l'area in zona per la ricerca scientifico-tecnologica e per aziende ad alto valore tech.

chi ne sa di più aggiunga pure....>

Napoli: foto Museo Archeologico Metropolitano e nuova stazione Vanvitelli

Ecco le foto dell'inaugurazione del MUSEO ARCHEOLOGICO della METROPOLITANA di NAPOLi e il restyling della stazione Vanvitelli (linea 1).

Giudicate voi...è fighissima la stazione Vanvitelli e il Museo!!
Altro colpaccio di Napoli!

Nuova stazione Vanvitelli (linea 1)
















MUSEO ARCHEOLOGICO METROPOLITANO

In questo nuovo spazio sono esposti i ritrovamenti dell'antica neapolis che sono stati reperiti durante gli scavi.





Riproduzione delle barche romane ritrovate negli scavi per la futura stazione Municipio (linea 1)




Nuovo corridoio collegamento Stazione Museo (linea1)- Museo Archeologico Nazionale. Foto di Mimmo Jodice ed Oliviero Toscani










Ho selezionato le foto migliori. RIFATEVI GLI OCCHI! Possiamo dire tutto il male di napoli però il grande assessore ai trasporti E. Cascetta è un grande!! Stanno lavorando molto! Prossimamente su questi schermi il mio reportage e domani apro un tread sul forum internazionale!

PS: Se volete potete vedere anche un filmato dell'inaugurazione nella sezione INFRASTRUTTURE>

Foto di Porto Marghera

Qualcuno riesce a trovare, oppure possiede immagini, del Petrolchimico di Porto Marghera ormai destinato a scomparire? Voglio confrontarlo con altri grossi complessi industriali europei.



X Cristianocani: sai percaso come si fa a salvare le immagini da Atlanteitaliano??>

Foto di Porto Marghera

Qualcuno riesce a trovare, oppure possiede immagini, del Petrolchimico di Porto Marghera ormai destinato a scomparire? Voglio confrontarlo con altri grossi complessi industriali europei.



X Cristianocani: sai percaso come si fa a salvare le immagini da Atlanteitaliano??>

L'Italia che verrà (forse)

Ecco le costruzioni che cambieranno i nostri skylines

http://skyscraperpage.com/diagrams/?10081729

P:S: il collegamento è lento, ma vale la pena di aspettare>

Ponte di Calatrava a Cosenza

Il Ponte Calatrava
Era molto atteso e non ha deluso. E' davvero eccellente il ponte che l'architetto spagnolo Santiago Calatrava ha progettato per Cosenza. Il plastico è stato ammirato in un affollato Salone di Rappresentanza da moltissimi cittadini, professionisti, giornalisti. E tutti hanno espresso apprezzamento. Qualcuno ha affermato di sentirsi lusingato anche in virtù del raffronto che l'opera suggerisce con il ponte Alamillo di Siviglia.

Il progetto è stato presentato da un giovane architetto dello studio Calatrava, David Mizrahi.

E all'occasione non ha voluto mancare il sindaco on. Mancini, pur non in perfetta forma a causa di una caduta in casa. "Eravamo scettici, da bravi meridionali -ha esordito Mancini- sul fatto che alla storica giornata del 3 maggio, quando Calatrava è stato a Cosenza, ne sarebbe seguita un'altra a così breve distanza. Siamo stati felicemente smentiti e per l'ansia di vedere quest'opera ho anche superato il dolore della caduta".

Mancini ha ringraziato l'ospite per la tempestività e per la sua presenza, entrambe testimonianze di una serietà e di una correttezza professionali che fanno onore allo studio Calatrava.


E veniamo all'opera.

Il ponte ha un grande pilone centrale in acciaio al quale sono collegati vari cavi che lo percorrono per tutti i 120 metri di lunghezza. L'altezza potrà andare dagli 80 ai 100 metri, mentre la larghezza sarà di 22 metri. La struttura di base è in calcestruzzo.

Il luogo dove sorgerà si trova all'altezza, in linea d'aria, di via Piave. Da questa parte il ponte finisce con una piazza a semicerchio, pensata come luogo di incontro e di attività culturali e sociali. Sotto ci sarà posto per una stazione delle Ferrovie della Calabria, e un collegamento diretto con un fiume non più da osservare da lontano, ma da attrezzare e fruire.

Dall'altra parte il ponte si collega a quella che oggi è la zona di Gergeri e che domani dovrà crescere come il resto della città.

"Calatrava pensa ai suoi ponti -ha detto l'architetto Mizrahi- non solo come elemento di collegamento, bensì come elemento di urbanizzazione, che incoraggi nuove pulsioni, nuova vita. Questo ponte darà una nuova identità alla città di Cosenza."



Sono previste quattro corsie veicolari ed una centrale pedonale. Il sito è stato scelto di comune accordo tra studio Calatrava e Amministrazione (operando una leggera modifica rispetto alle originarie previsioni che lo vedevano un po' più a nord) dopo il sopralluogo -ha spiegato Eva Catizone, assessore all'Urbanistica- che il 4 maggio scorso venne effettuato dallo stesso Calatrava. L'attuale ubicazione farà del ponte una splendida cornice per un altrettanto splendido scorcio della città antica. Questa sarà a sua volta arricchita dalla possibilità di affacciarsi sulla magnifica opera che fin d'ora appare come un elemento architettonico, una scultura, oltre che un disegno ingegneristico di alto livello.

I tempi di realizzazione potranno essere contenuti fra un anno e mezzo e due anni. I costi: 16 miliardi per il solo ponte, 34 se si vorranno realizzare anche le opere di complemento, piazza e viali di collegamento alla città compresi.








NEWS DEL 20-03-2005

Cosenza: al via l'appalto per il ponte progettato da S. Calatrava.

Saranno appaltati prima del prossimo mese di agosto i lavori per la realizzazione del Ponte Nicola Calipari, progettato dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava. La conferma e' arrivata ieri da Zurigo, dove si e' tenuto un incontro tecnico-operativo tra Calatrava ed i tecnici comunali Sandro Adriano, dirigente dell'ufficio del Piano di Palazzo dei Bruzi e Tullio Corbo, capo dell'Ufficio tecnico. (Adnkronos)>

[foto] Un tesoro prezioso: Perugia e l'Umbria

Prima di Pasqua ho deciso di concedermi qualche giorno nel polmone verde del centro Italia, l'Umbria.

Trovato un ostello (splendido, in pieno centro) a Perugia, donato da una congregazione religiosa e gestito da una coppia di mezza età strabiliante per gentilezza e disponibilità, coinvolgo due amici e giovedì mattina partiamo.

E' la mia prima volta in Umbria, le aspettative sono alte (altissime: non abbiamo ancora stilato un programma vero e proprio a parte Perugia ed Assisi a causa della moltitudine di cose da vedere) e, a parte lo sconforto nell'entrare in città in auto (un casino assoluto, mai visto indicazioni più inutili e fuorvianti ), direi che sono state rispettate alla grande.
Unica sfortuna il tempo, non piovoso ma costantemente grigio e nuvoloso.

Ora basta con le parole e via con le foto, spero che vi piacciano (e di non annoiarvi troppo)

Il primo giorno (giovedì) abbiamo girato Perugia, tutta a piedi (non occorre assolutamente usare i mezzi pubblici... è tutto a portata di "scarpe"). La città è "compatta", un saliscendi unico, stra-piena di turisti (soprattutto tedeschi e scandinavi, davvero un'infinità). I perugini sono gentilissimi, è curioso che metà delle persone abbiano un accento simil-toscano e l'altra metà simil-romano


La vista dall'ostello

Preso possesso della nostra camera, usciamo per andare nel cuore storico-artistico, piazza IV Novembre (forse 2 minuti a piedi!).


La Cattedrale, con la facciata in pietra grezza e la fiancata in marmo bianco e rosso in armonia col resto di piazza IV Novembre


La fiancata, con la loggia di Braccio Fortebraccio


Il Palazzo dei Priori


Fontana Maggiore, in piazza IV Novembre


L'ingresso della Galleria Nazionale dell'Umbria. Si trovano dipindi dal '200 al '700 umbro: Beato Angelico, Piero della Francesca, Perugino tra i più importanti

Perdersi per le viuzze del centro è meraviglioso.


L'arco etrusco

Ora di cena, torniamo in ostello, ci facciamo una pasta veloce veloce e riusciamo per vedere la città di serà.

Da dietro la Cattedrale parte una lunga via che inizia con una scalinata (in discesa) per continuare sull'acquedotto (ormai in disuso), che porta fino all'Università e oltre, a S. Angelo.


Questo non so bene cosa sia, ma è dietro la Cattedrale, prima di imboccare la viuzza che porta all'acquedotto


La scalinata. Si intravede l'inizio dell'acquedotto

Arriviamo fino a S. Angelo e torniamo indietro per andare a letto.

Il giorno dopo ci alziamo presto e andiamo ad Assisi; la nostra meta non è la cittadina francescana ma il Santuario delle Carceri, a 4km dall'orientale porta dei Cappuccini. Ne approfittiamo per farci una passeggiata in mezzo agli ulivi, insieme ai (tanti) pellegrini e scout che vanno verso il convento francescano.


Il Santuario delle Carceri, luogo di ritiro di San Francesco


Molti percorsi (tra cui una via crucis e il giro delle grotte degli eremiti) partono dal santuario. Impressionante il numero di colombe bianche (splendide, fossero così i piccioni di Milano...) che vivono all'interno del parco del santuario

Pranziamo al sacco in mezzo agli alberi, ridiscendiamo la strada del mattino e recuperiamo l'auto. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Spello, dalla parte opposta del Monte Subasio, alla fine della lunga camminata che la collega ad Assisi (12 km con arrivo e partenza a 400m e cima a 1300m).


Spello vista dalla statale


La Rocca e l'arco romano. Questo paese è possibilmente ancora più verticale di Perugia, le viuzze sono strette e i muri con mattoni e pietre a vista. Con gli alberi fioriti è davvero uno spettacolo. Qui a fianco c'è un belvedere che dà sulla campagna perugina


Porta Venere con le due torri

Il paese è abbastanza piccolo da essere visitabile in un paio d'ore, in comoda calma. Non contenti, torniamo verso Perugia e ci dirigiamo verso la fabbrica della Perugina. Abbiamo scoperto in mattinata che è visitabile grazie ad un depliant lasciato per terra da qualche incivile, c'è il museo del cioccolato, una interessante proiezione audio/video (soprattutto per chi, come me, si interessa di storia dell'industria) e soprattutto gli assaggi e lo spaccio
A parte la mezz'ora buona per capire quale uscita prendere sulla "tangenziale" di Perugia, ci si arriva in fretta. Entriamo il cancello apertoci dalla guardia, parcheggiamo ed entriamo; ci vengono offerti i canonici baci e una scelta di cioccolatini (spettacolari quelli fondenti con ripieno all'albicocca; stucchevoli quelli al latte, purtroppo si sente l'influenza del cioccolato al latte Nestlé, un'insulsa amalgama zuccherina )


Il Bacio più grosso al mondo, entrato nel Guinness dei Primati -questa è ovviamente una confezione vuota a grandezza naturale perché l'originale è stato poi mangiato! )


L'anonima fabbrica. In questo edificio, aggiunto nel 1994 -mi sembra- c'è il nuovo magazzino automatizzato: fa tutto un robottone che si muove da solo...

La visita richiede poco più di tre quarti d'ora, e dato che è ancora abbastanza presto decidiamo di andare a Città della Pieve. Ho scoperto solo a (fattaccio) avvenuto che qui è ambientata la serie TV "Carabinieri", altrimenti mi sarei opposto con tutte le mie forze

In realtà il paesello è piuttosto gradevole, e abbiamo la fortuna di capitare il giorno dell'inaugurazione della sagra del paese: il che vuol dire stand per tutto il centro e abbuffata di vini e salumi tipici con il classico pane insipido del centro Italia. Spettacolare il salame di cinghiale di cui ho fatto abbondante scorta


Il muro di cinta esterno. La qualità non è il massimo ma ormai stava calando il crepuscolo...


Il Duomo. All'interno sono custodite alcune opere del Perugino, purtroppo era già chiuso


Le mura

Ormai è buio, su pressione di uno del gruppo andiamo alla ricerca della scuola che dovrebbe ospitare la caserma del set, ci perdiamo un po' ma infine la troviamo. Questa è l'unica nota stonata di tutta la vacanza

Torniamo in ostello, completiamo la cena (anche se tutti quei salumi mi avevano abbondantemente riempito!) e andiamo alla ricerca di un pub carino; su consiglio di tre ragazzi romani con cui condividiamo la stanza (è sempre un ostello ) andiamo poco dietro il Duomo dove c'è un bel locale che prepara birre artigianali; ordino una ottima chiara, ci vengono portati i classici stuzzichini e passiamo la serata.

Il terzo (e ultimo) giorno lo dedichiamo ad Assisi; chiudiamo i bagagli, facciamo il check-out e per le 9 siamo ad Assisi. Invece che lasciare l'auto in uno dei parcheggi a pagamento, sfruttiamo uno spiazzo proprio al termine della "Antica via in pietra", che altro non è che la lunga strada mattonata con i mattoni personalizzati che potevano essere ordinati qualche anno fa in occasione del terremoto, i cui fondi andarono in massima parte alla ricostruzione della basilica di S. Francesco.


Sulla maggior parte dei mattoni c'è il nome del proprietario!

Arriviamo fino a Porta S. Pietro e percorriamo via Frate Elia fino ad arrivare allo splendido porticato di Piazza S. Francesco Inferiore.


Il porticato. Per fortuna che la giornata era nuvolosa, in piena luce non sarebbero bastati gli occhiali da sole

Subito dietro si apre l'imponente mole della basilica.

La basilica di S. Francesco

Ci guardiamo attorno, ci sono tanti turisti ma immaginavamo di più, soprattutto per l'imminenza della Pasqua. Ad ogni modo diamo un occhio all'oratorio di S. Bernardino e ci fiondiamo subito dentro la basilica inferiore.


L'ingresso della basilica inferiore

Purtroppo non ho foto, era assolutamente e severamente vietato: non capisco però perché non si potessero usare neanche in modalità senza flash, soprattutto perché molti continuavano ad usare le videocamere. Comunque, rispettiamo il divieto (e i continui e noiosi richiami dei frati che impongono il silenzio ogni 30 secondi) e ci godiamo lo S P E T T A C O L O degli interni della basilica inferiore: scuro, di aspetto solenne e maestoso, con i piloni di sostegno bassi e tozzi e il soffitto interamente affrescati da Giotto e Lorenzetti. Non so quanto sia stata colpita la basilica inferiore dal terremoto, ma l'interno sembra perfetto. Scendiamo nella tomba di S. Francesco, purtroppo c'è coda e va mantenuto il flusso dei passanti, quindi ci possiamo soffermare pochissimo. Giriamo, risaliamo, una piccola sosta al museo (con in bella esposizione la Regola francescana in originale!) e riusciamo nella piazza.

Saliamo la breve scalinata e arriviamo nella Piazza Superiore di S. Francesco dove c'è l'ingresso per la basilica superiore. Anche qui stessi divieti e stessi richiami dei frati (neanche molto gentili, visto che mi hanno intimati il silenzio mentre mi avvicinavo a loro per un'informazione...), quindi niente foto.

La basilica superiore è decisamente più luminosa e slanciata di quella inferiore. Mi ricordo il video del terremoto dove si vede crollare la volta poco prima dell'abside: ebbene, i lavori di restauro sono stati eccezionali, a parte una striscia (su cui credo che stiano ancora lavorando, per lo più su frammenti delle dimensioni di granelli di sabbia...), la ricomposizione è stata assolutamente perfetta, gli affreschi di Giotto e Cimabue sono stati restaurati in tutte le parti, anche in quelle rimaste intatte.


La basilica superiore

Terminiamo la visita, usciamo e ci rechiamo verso la piazza del Comune, il Duomo e la chiesa di Santa Chiara, fondatrice dell'ordine delle Clarisse. Purtroppo con nostro grande disappunto la chiesa è chiusa, così ci fermiamo a mangiare nella piazza seduti sulle panche in pietra che danno sul belvedere.


La chiesa e convento di S. Chiara, lo so che la foto fa schifo ma ero controluce!

Terminiamo il giro a piedi per Assisi, è ancora molto presto e decidiamo di ripartire per Milano in modo da poter fare una piccola deviazione lungo la E45 nei pressi di Gubbio. Percorrendo la SS 147 in modo di riallacciarci alla superstrada per Cesena, passiamo accanto alla chiesa di S. Maria degli Angeli (scoperto a posteriori!), la terza per importanza in zona dopo S. Francesco e S. Chiara. Purtroppo decidiamo di non fermarci

Dopo un'oretta di (splendide) colline umbre prendiamo la diramazione per Gubbio. Arriviamo, lasciamo l'auto al parcheggio esterno dove un comodo bus gratuito ci porta fino in centro.


La chiesa di S. Francesco, la facciata purtroppo è abbastanza anonima, infatti non l'ho fotografata

Ci inerpichiamo per le strette vie cittadine fino a Piazza della Signoria, piccolo gioiello medievale con ai due estremi il Palazzo dei Consoli ed il Palazzo Pretorio.


Palazzo dei Consoli


Particoalare della scalinata


Piazza della Signoria, con alle spalle, in alto, Palazzo Ducale e Duomo

Prendiamo l'ascensore verso il Palazzo Ducale, facciamo una bella stradina in pietra e arriviamo davanti al Duomo, purtroppo infotografabile senza un buon grandangolo...


...però l'interno lo è


L'ingresso visto dall'interno

Entriamo da una porta laterale del Duomo e usciamo dall'ingresso principale, di fronte a noi si staglia il Palazzo Ducale; entriamo e ci appostiamo sul belvedere della terrazza giardinata.

Gironzoliamo ancora un po' per la città alta, poi visto l'orario decidiamo di tornare in Piazza Quaranta Martiri ad aspettare il bus che ci riporterà verso il parcheggio, da dove si ha una bella vista delle viuzze che si inerpicano e del Palazzo Ducale


[size=1]Palazzo Ducale[/img]

Torniamo in auto, ci rimettiamo in moto per la dissestata superstrada E45 verso Cesena e poi pieghiamo sulla A14/A1 in direzione Milano, prima di uscire per una sosta al FiniGrill di Reggio Emilia; rientrati abbiamo l'amara sorpresa di un incidente che ci bloccherà lì per due ore e mezza; scopriremo solo il giorno dopo che ci sono scappati 4 morti.

Due note prima di concludere: l'Umbria mi sembra troppo sottovalutata e poco valorizzata, per fortuna i turisti stranieri la conosco forse meglio di noi e per fortuna ci vanno; impareggiabile la gentilezza dei locali; le infrastrutture andrebbero un pelo migliorate, dando un occhio al sito di Trenitalia, vengono proposti 3 cambi da Milano, la superstrada andrebbe tutta riasfaltata (e con poco la si potrebbe trasformare in autostrada) e soprattutto la segnaletica da/per Perugia completamente rifatta perché così è un incubo!

E' tutto, spero di non avervi annoiato troppo

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