Wednesday, April 11, 2007

Torino: aggiornamento torre S.Paolo





120mt?!?!?




ps: foto by Stranfiér>

Hyper Tower a Milano...

Qualcuno ha piu' info di questa Hyper Tower a Milano?
ho trovato questo sito giapponese con alcune foto...
http://www.makoto-architect.com/MILA...milan2004j.htm>

foto torino

una raccolta molto bella con decine di foto http://fotoditorino.altervista.org/1/>

Sedi delle Banche in Italia

Banca Antonveneta






Nuova sede Deutche Bank alla Bicocca














Banca Lombarda







Popolare di Lodi




















Credito industriale Sardo






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Competition For The Planning Of Savoy [Bologna]

Competition For The Planning Of Savoy

Open competition on a European level organised by the Savoy High Gastronomy School

The project of a buildingÂ's expansion, always involves the necessary investigation of a link of the new project with the pre-existent.
The composition of the new project should therefore move up from the investigation of a tonal consonance with the existent architecture. Inevitably, this is produced based on the main characteristics that define the pre-existence. In this way, a fundamental relation is produced that allows the project to look towards the pre-existent as well as the contemporary.
The presented project investigates this relationship with the Savoy building interpreting its composing elements: mass and surface.
Savoy, forming part of a composing tradition of the 18th century, is expressed through a Cartesian volume that marks the place and surfaces modelled with respect to the context, where the principal façade was the one of the river.
The project of the expansion reflects this double composing relationship of mass and surface: the new mass is defined by the alignments, in plan as well as in section, with Savoy, while the surfaces are composed in a search for continuity with the façades of the existent building.
In this way, the project depends volumetrically from Savoy, establishing a tension between the two monolithic masses. Furthermore, the construction of a pure volume, reducing the connection to a fine and transparent element that does not change the composition of Savoy, allows the project to be inserted adequately in the built environment, according to the configuration of the place itself, organised on the basis of isolated volumes immersed in the areaÂ's vegetation.
Composing the surface of this new isolated volume, in consonance with the composing order of Savoy, allows a subtle and abstract relationship with the later.
It is the rhythm that links the two buildings. The underlining composing rhythm of SavoyÂ's facades is exported and applied on the new volume.
Therefore, a unique rhythm underlines both buildings, even though in the case of the new building the tonality changes. If formerly the main concern of making a place, as well as a noble river-side promenade imposed a dominant volume, now, with the urban composition of the area completed, the new building can be subtly inserted between the other buildings and dissolve in-between the trees.
The vegetation becomes a principal characteristic of the environment, an essential element of its urban identity. Hence, the project relies on it, or better, gets diffused and immersed in it, in order to strengthen its presence.
The full-height glass surfaces mark punctual views of the surroundings, while externally, are distributed uniformly and treated in a way that stresses the reflections. This gives the building an isotropous aspect, like in the case of Savoy, and offers an image of an abstract, dark and noble volume that dissolves in nature.






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Napoli: presentato progetto nuova piazza Garibaldi!!

Dalla matita di Dominique Perrault sono venute fuori non una, ma ben tre piazze Garibaldi: quella che guarda la Stazione centrale, la parte prospicente la statua di Giuseppe Garibaldi e quella ipogea. Da palazzo san Giacomo e dal gruppo Grandi Stazioni, invece, è venuta fuori una società mista che si farà prestare dalle banche i 40 milioni di euro che serviranno per fare sì che quelle tre piazze si concretizzino nei tempi previsti, cioè entro il 2008. Sono le grandi novità che caratterizzeranno un importante pezzo di città dentro il quale ci sarà uno stravolgimento da un punto di vista della viabilità perchè si punta a una pedonalizzazione pressocché totale. Si potrà - infatti - con le auto girare intorno al perimetro dellÂ'area ma non attraversarlo. Le piazze sovrastanti saranno invece un grande giardino corredato da palme. Pezzo di città che verrà rifnzionalizzato invece grazie alla piazza ipogea dove ci saranno cinema e teatri, bar e caffè, uffici e palestre, gallerie dÂ'arte e mostre permanenti e parcheggi per oltre 500 posti auto, perché in superifice spariranno le strisce blu. Uno snodo strategico quello disegnato da Perrault, basta pensare che lì insisteranno la Stazione Centrale della Fs (ieri il grupo grandi stazioni ha assegnato il progetto di riqualifcazione dal valore di 45 milioni di euro) la futura stazione della Tav, la Circumvesuviana e le due stazioni del metrò, la linea 1 e 2. «Effetti speciali? Noi guardiamo al futuro ma avendo il presente come priorità, la nostra non è una fuga in avanti» precisa il sindaco Rosa Russo Iervolino nello scenario di palazzo Roccella. Con lei il governatore Antonio Bassolino, il vicesindaco Rocco Papa, lo stesso Perrault, Ennio Cascetta assessore ai Trasporti della Regione, Antonio Esposito di Grandi Stazioni e Agostino Nuzzolo, Ordinario di trasportistica allÂ'Università Tor Vergata di Roma. LÂ'architetto francese ebbe lÂ'incarico dal vicesindaco esattamente un anno fa, il 15 aprile 2004. AllÂ'epoca promise che la sua idea sarebbe stata minimale, ma al tempo stesso capace di cogliere lÂ'anima di Napoli, una rivoluzione soft. E a giudicare dal progetto preliminare così è andata. Il francese ha «riempito il vuoto urbano dellÂ'area» inserendo nuove funzioni senza però prevedere nuovi volumi. Al loro posto giardini e spazi verdi. LÂ'architetto ha lavorato sulla ridistribuzione e migliore sfruttamento degli spazi. «La nostra è urbanistica partecipata - spiega Papa - questo progetto preliminare sarà a disposizione della città, siamo pronti a recepire ogni osservazione». Le tre piazze lÂ'idea qualificante, quella ipogea il perno intorno a cui ruota la trasformazione di tutta lÂ'area. Il tunnel pedonale, al massimo 8,50 metri sotto il livello della strada, sarà illuminato dalla luce del sole perché la tettoia-pergolato sarà in vetro, legno e metallo, tre elementi attraversati da piante rampicanti in grado di crescere anche in quelle condizioni. Degli ogm griffati Perrault. È già stato stimato che a fronte dei 40 milioni di indebitamento per far decollare il progetto, la società mista avrà a disposizione la piazza ipogea che vale 400 milioni. Spazi da affittare, e gli introiti saranno girati alle banche per pagare il debito. LÂ'assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta, stima un transito giornaliero a regime di 260mila persone, ossia 75 milioni lÂ'anno, contro gli 8 milioni del porto e i 5 di Capodichino. Ecco perché gli spazi, le vetrine della galleria commerciale valgono oro. A questo va aggiunta la Tav: piazza Garibaldi da dicembre, con il Tgv in salsa italiana sarà distante dal centro di Roma meno di 70 minuti, da Firenze solo 300.









RICAPITOLANDO:

Riqualificazione piazza in superficie.
In sotterranea: interconnessione linea 1, 2, + terminale stazione TAV (che collegherà la stazione Centrale garibaldi con la nuova stazione della Hadid)
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«Gli architetti stranieri ci invadono, ora basta»

Merhaba Sotto accusa le sovrintendenze: «Il loro potere autonomo ha privato il nostro Paese di opere significative rimaste sulla carta»
Architetti in rivolta: invasi da progetti stranieri
Gregotti, Portoghesi e Sottsass guidano la protesta. Appello a Ciampi e Berlusconi «Ritardi, burocrazia e veti: agli italiani sono spesso mancate occasioni di lavoro»


Un tempo, con Palladio, lÂ'Italia esportava la propria architettura in tutto il mondo senza importarne alcuna. Il suo trattato, «I Quattro libri dellÂ'Architettura» (1570), fu il primo bestseller del genere e diventò una «Bibbia» da seguire per tutti i costruttori anglosassoni; tanto che il palladianesimo è ancora diffuso a Beverly Hills. Oggi, le maggiori commesse del Belpaese stanno invece andando a «archistar» internazionali. Proprio ieri, la Giunta di Milano ha approvato il Programma per la riqualificazione della Fiera di Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Arata Isozaki, un progetto che la Fondazione Fiera esporrà a fine settembre a Buenos Aires come «simbolo» della nuova Italia. Poi ci sono i progetti contestati: pensilina degli Uffizi di Isozaki, nuova Ara Pacis di Richard Meier e ponte di Venezia di Santiago Calatrava. Quindi il Museo di Roma della Hadid e, a Milano, Santa Giulia di Norman Foster, la Città della Moda di Cesar Pelli e il Palazzo della Regione di I.M.Pei. Di fronte a tanta «invasione straniera», al «pericolo» di un «meticciato architettonico» è lÂ'ora di una levata di scudi in difesa del «patrio suol»?
Parrebbe di sì, poiché - dopo anni in cui ci si è lamentati dellÂ'assenza di architetti stranieri - lÂ'attuale situazione ha indotto un gruppo di prestigiose firme di casa nostra a scendere in campo in difesa della «irrinunciabile risorsa culturale italiana, che non può essere ulteriormente vanificata e ignorata». Tra i primi firmatari di questo appello - inviato ai presidenti della Repubblica, del Consiglio, di Camera e Senato - figurano Vittorio Gregotti, Guido Canella, Antonio Monestiroli, Franco Purini, Aimaro Isola, Ettore Sottsass, Cesare Stevan e Paolo Portoghesi. Il quale, a dire il vero, nel 1980 organizzò una Biennale Postmodern che rompeva stilisticamente proprio con quella tradizione dei Terragni, Libera e Ridolfi che ora si vuol difendere.
LÂ'«Appello per lo sviluppo in Italia della nuova architettura», parla di situazione «drammatica» e individua come una delle cause il ricorso agli stranieri che, a differenza degli italiani, hanno potuto realizzare «grandi opere di interesse sociale» nei loro Paesi, mettendosi in buona luce. Al contrario lÂ'Italia ha accumulato ritardi privando i nostri architetti di analoghe «occasioni di lavoro».
LÂ'appello ritiene maggiormente responsabili di questo «stato dellÂ'arte» - che non considera il fatto che gli stranieri sono stati vincitori di concorso e che agli italiani non era vietato costruire allÂ'estero - le sovrintendenze. Per questo lÂ'appello chiede di «mettere fine al diritto di veto» dei sovrintendenti «per limitarne il potere totalmente autonomoÂ… che ha privato lÂ'Italia di molte opere significative rimaste sulla carta» (ma anche salvato centri storici, no?) per affidarlo a una commissione più pluralista da insediarsi al ministero presso il Darc, la Direzione architettura. In questo modo si sostituirebbe il controllo periferico sul territorio «totalmente autonomo» delle sovrintendenze (una forma di federalismo) con un centralismo pluralistico.
Per lÂ'architetto italo-svizzero Mario Botta, lÂ'appello è condivisibile. «Rafforzare la Direzione Architettura sarebbe un passo avanti. Credo ci sia un poÂ' di risentimento legittimo da parte degli italiani perché chi viene da fuori ha un portfolio ampio; basta che ciò non si trasformi sciovinismo». Botta condivide anche la critica alle sovrintendenze: «Il loro strapotere va limitato, perché intervenire con un veto quando si vuole è un lusso che nessun Paese può permettersi. La figura del sovrintendente è un poÂ' arcaica, borbonica, va riformata se crediamo che il progetto sia ciò che trasforma la città».
Dante O. Benini, progettista della cosiddetta nuova Torre di Pisa, è «dÂ'accordo sui cinquantÂ'anni di immobilismo del nostro Paese» ma non condivide lÂ'idea che gli italiani siano discriminati: «Vince chi presenta la miglior opera. Per la chiesa del nuovo millennio, in finale cÂ'erano cinque ebrei: che vuol dire? Dovevano essere cattolici? Io sto lavorando a Istanbul e non sono musulmano!». Sulle sovrintendenze condivide la critica: «Ricordiamoci che vietarono un progetto di Frank Lloyd Wright. Lo snellimento dellÂ'apparato burocratico è indispensabile. Il diritto di veto a posteriori è un anacronismo: la soprintendenza faccia parte delle commissioni di approvazione».

Pierluigi Panza


Copyright 2005 © Rcs Quotidiani Spa
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DesignCentre di S.Donà di Piave [Venezia]

Designcentre
Centro commerciale e direzionale

È un cantiere in fase di completamento a S. DonaÂ' di Piave per un centro commerciale e direzionale destinato ad attività che operano nel campo dellÂ'arredamento e del design.

UnÂ'area a verde che ospita opere dÂ'arte contemporanea a est e la futura viabilità a sud definiscono lÂ'impianto planimetrico e lÂ'organizzazione spaziale interna dellÂ'edificio.

La galleria centrale, sviluppandosi su due livelli, distribuisce le singole unità e accoglie alle estremità le scale principali: è un percorso di accesso dalla strada principale che incontra una sequenza di spazi ad uso pubblico e privato.

Il piano terra ospita sei spazi commerciali e la corte scoperta ad uso pubblico. Al primo piano le unità direzionali si distribuiscono lungo lÂ'asse principale della galleria attraverso una sequenza di corti scoperte. Galleria centrale e corti potranno ospitare installazioni temporanee, mostre o presentazioni di nuovi prodotti di design.

Per il rivestimento esterno è previsto lÂ'utilizzo di pannelli di acciaio Corten, per le corti interne tavole di legno di larice.

In copertura è collocato il volume tecnico per gli impianti, mentre un secondo elemento trasparente di griglia metallica, accoglie i marchi delle aziende presenti allÂ'interno, evitando l'applicazione casuale di insegne pubblicitarie sulle facciate.










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Nuova Fiera di Roma

Passando sulla Roma-Fiumicino si intravedono già gli "scheletri" dei primi padiglioni, la prossima volta che ci passo farò qualche foto al cantiere, cmq per rinfrescare la memoria ecco qualche immagine:






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a Torino (Caselle) il più grosso centro commerciale d'Italia

sorgerà a servizio dell'area aeroportuale

superficie tot : 500 000 mq

superficie vendita : 59 875 mq : 7.727 x ipermercato alimentare , 13.276 x 3 grandi strutture di vendita extra alimentare, 19.906 x 24 strutture medie extra alimentare , 18.876 x 125 esercizi con dimensioni inferiori ai 250 mq

investimento : 200.000.000 di euro

visitatori annui : 2.600.000

lavoratori nell'esercizio : 2.800


notizie:

L'Ascom si lamenta ma il comune va avanti....

la struttura sarà immersa nel verde

gli edifici saranno bassi causa vicinanza all'aeroporto e per non oscurare la vista dell'arco alpino>

Arcore:nuova stazione

Nuova stazione ferroviaria di Arcore:

Italia, Arcore (MI) 1523 Hits

Progetto di ristrutturazione del fabbricato viaggiatori della stazione di Arcore

La scelta progettuale si basa sull'esigenza di sostituzione dei rivestimenti esistenti come input fondamentale per costruire una nuova idea di stazione più attinente alle necessità attuali. In aggiunta alla sostituzione dei rivestimenti si prevede la riorganizzazione del layout dello spazio al piano terra per una ridistribuzione delle funzioni con l'ampliamento delle aree commerciali, l'aggiunta di un bar-ristorante ed un incremento del potenziale attrattivo dell'edificio verso i viaggiatori anche grazie all'aumento dello spazio di connettivo e di attraversamento interno che avrà anche il ruolo di spazio di attesa e di sosta per i viaggiatori. Si propone la creazione, all'interno della stazione, di volumi autoportanti in vetro dalle forme morbide che si affacciano all'esterno delle facciate, capaci di racchiudere da un lato, lo spazio funzionale e dall'altro di seguire l'andamento dei flussi di attraversamento dei passeggeri ma anche dell'utenza allargata ai frequentatori occasionali, creando nuove percorrenze. La superficie coperta sarà aumentata da una pensilina sul lato della Piazza e che svolta sul lato del sottopasso, in sostituzione della pensilina attuale che verrà demolita. Tutti i nuovi elementi saranno supportati da una struttura autonoma, in carpenteria metallica con una maglia a rombi rivestiti con una pelle traslucida di lastre ondulate di vetro resina.

Committente: RFI
Progettista Capogruppo: ricci & spaini
Strutture: Arup Italia
Consulenti: Project manager: R.Lamanna; Innovazione tecnologica e produzione industriale: A. Raimondi con I. Antunes, L. Prunesti, E. Smiglak; Impianti: srs engineering design










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L'abitare ideale - Milano Santa Giulia, Norman Foster

L'abitare ideale

Il progetto dell'appartamento tipo per Milano Santa Giulia


25 maggio 2005 - E' pronto l'appartamento ideale, uno dei 600 alloggi di pregio: il modello in scala reale che esemplifica quelli che saranno gli spazi abitativi del complesso residenziale Milano Santa Giulia e che suggerisce lo stile di vita che ne sarà proprio.
Il progetto è firmato Norman Foster. A presentarlo Luigi Zunino, che attraverso Risanamento S.p.A. sta realizzando il nuovo quartiere, e lo stesso Norman Foster


IL COMPLESSO RESIDENZIALE MILANO SANTA GIULIA E LO SHOWFLAT

La filosofia delle residenze a Milano Santa Giulia: comodità, qualità e tecnologia a misura d'uomo

L'intero progetto Milano Santa Giulia pone al centro di ogni attenzione la futura qualità della vita nel nuovo quartiere. Le residenze, in particolare, sono state progettate e verranno realizzate esattamente a misura delle aspettative più evolute di chi vi abiterà.
Da un lato, infatti, si è tenuto conto dei risultati di un'ampia e approfondita ricerca di mercato sui bisogni dei milanesi nei riguardi della casa e sulle caratteristiche di un 'abitare ideale'. E già questo rappresenta da un punto di vista metodologico un'importante novità e un approccio originale.
Dall'altro lato, c'è la visione dell'architettura di Lord Norman Foster che non guarda solo al bello, anche se ciò che realizza è straordinario in primo luogo dal punto di vista estetico. Nei suoi progetti, la bellezza viene sempre vissuta in equilibrio con l'ambiente e con la quotidianità degli abitanti che viene posta, come nel caso di Milano Santa Giulia, al centro di ogni scelta, compresi i dettagli.
A completare il quadro, c'è la tecnologia, non quella fine a sé stessa di chi prefigura aride 'Net-City'. La tecnologia caratterizza Milano Santa Giulia in ogni dettaglio ma resta un mezzo e non un fine, questa è la nostra visione delle cose. Offrire, cioè, tutto quello che di moderno – e addirittura di avveniristico – si può mettere a disposizione di un'abitazione o di un ufficio, ma con il punto fermo che al centro del progetto c'è sempre la qualità della vita di chi vive e lavora in quegli spazi.

Le residenze progettate da Lord Norman Foster – dimensioni e caratteristiche del progetto

Il complesso residenziale ha un'ottima posizione nell'area nord-ovest di Milano Santa Giulia, a circa 300 metri dal viale centrale, e comprenderà circa 600 appartamenti di lusso, di diverse dimensioni e di diverso tipo, dal monolocale al grande appartamento per famiglie. Si potrà così soddisfare un'ampia gamma di esigenze individuali, che sono il riflesso della varietà della società moderna, dove cresce la necessità di accontentare gruppi di età diverse e famiglie di diverse dimensioni.
La disposizione a mezzaluna del complesso residenziale dà origine a un ampio parco privato che diventa il fulcro degli otto edifici di appartamenti che lo circondano. Questa forma incurvata si apre a sud ovest e offre la veduta del parco centrale, oltre a consentire ai venti dominanti di portare un'ottima ventilazione e creare pertanto un microclima ideale.
Il parco privato di 4,5 ettari contiene campi da tennis e un centro benessere con un bar, piscine coperte e all'aperto, campi da squash, una palestra e altre strutture.
Un perimetro sicuro regola l'accesso agli edifici, mentre l'ingresso al parco avviene unicamente attraverso una serie di punti di accesso controllati. Ogni edificio a 8 piani, ha una propria reception centrale con portineria, che monitora l'accesso a un massimo di quattro corpi per edificio, con due ascensori che servono fino a quattro appartamenti per piano. Sotto terra ci sono due livelli di parcheggio privato.

Le diverse tipologie di appartamento

Il massimo dei più moderni comfort è il minimo comune denominatore degli appartamenti, per il resto c'è la massima varietà: appartamenti a un piano, a due piani, oppure che si sviluppano su due livelli diversi, ad angolo e attici, per ogni diversa esigenza abitativa. Si parte da tagli di 58 mq con una camera da letto fino ad attici di 226 mq con 4 camere.
Tutti gli appartamenti hanno verande, balconi o terrazzi dove si può pranzare all'aperto. Le ampie finestre che si affacciano sul parco consentono stupende vedute, un'eccellente illuminazione e una ventilazione naturale.
Le camere padronali presentano bagni e servizi privati e cabine armadio. Ogni appartamento ha una cantina nel seminterrato e un parcheggio privato sicuro.
Gli appartamenti sono dotati delle più moderne tecnologie. Sarà possibile controllare il proprio appartamento attraverso un sistema digitale centralizzato, attivabile attraverso un computer locale o a distanza, attraverso internet o un telefono WAP. Si potranno gestire in questo modo gli elettrodomestici, il riscaldamento, l'aria condizionata, l'illuminazione, gli impianti audio, i sistemi anti-intrusione, le tende da sole e altri dispositivi compatibili.

Lo showflat

Per consentire a chiunque di comprendere come sarà effettivamente un appartamento residenziale di Milano Santa Giulia è stato realizzato uno showflat, un appartamento campione della superficie totale di 140 mq (cui vanno aggiunti i 23 mq. del balcone) suddivisa tra zona notte di 53 mq e zona giorno di 87 mq. Anche in questo caso si tratta per questo settore di un approccio di marketing originale.
L' appartamento campione è così composto:




Camera matrimoniale servita da cabina armadio e dal bagno padronale suddiviso in due parti (area WC e area bagno)

Camera figli completata da armadio a muro e bagno

Zona soggiorno e pranzo

Cucina abitabile

Bagno ospiti




L'appartamento, arredato e pienamente funzionale, è stato realizzato attraverso una serie di collaborazioni; in particolare il contratto per la realizzazione della marketing suite è stato affidato alla B&B Italia che ha collaborato con Teleya per la realizzazione delle chiusure esterne e dei rivestimenti. Le pavimentazioni interne sono in legno di rovere sbiancata della ditta Schotten&Hansen. Le pavimentazioni e rivestimenti dei bagni sono in marmo ricostruito della ditta Quarella. I sanitari installati sono disegnati da Norman Foster per la Duravit. I rivestimenti interni in legno, porte interne, cabina armadio, mobile zona giorno sono stati realizzati dalla B&B in rovere sbiancata. I corpi illuminanti interni ed esterni sono della Erco.
Per quanto concerne la domotica, lo showflat è dotato di tutte le tecnologie più evolute per la casa e che potranno essere installate in ogni appartamento di Milano Santa Giulia. In particolare sono previste le seguenti funzionalità:

1. Sistema di controllo della temperatura:

Regolato con le seguenti variabili per programmare:

Ora (ora e giorno della settimana)
Temperatura desiderata

E che può essere fatto funzionare/ programmato:

Localmente (touch screen)
Tramite telefono cellulare
Tramite Internet

2. Sistema di controllo dell' illuminazione:

Regolato con le seguenti variabili per programmare:

On/off;
Regolatore della luminosità;
Piani d'azione da richiamare attraverso touch screen
Regolazione diurna di alcune delle luci.

E che può essere fatto funzionare/ programmato:

Localmente (touch screen);
Tramite telefono cellulare;
Tramite Internet.

3. Sistema di accesso:

La telecamera alla porta d'ingresso trasmetterà l'immagine ai principali touch screen e ai monitor dell'appartamento;


La porta d'ingresso funzionerà attraverso:

Touch screen dall'interno dell'appartamento;
Telecomando dal pannello vicino alla porta;
Lettore di impronte digitali posizionato vicino alla porta.

4. Sistema di facciata e frangisole. Può essere attivato:

Localmente attraverso touch screen e pulsanti a muro in prossimità delle finestre.


5. Sistema anti intrusione:


Può essere attivato:

Localmente (touch screen);
Tramite telefono cellulare;
Tramite Internet .
(Disattivato soltanto localmente)

6. Sistema di allarme (anti-intrusione, rilevatore di fumo, presenza d'acqua).

attiverà:

Suono locale;
Allarme sul telefono cellulare;
Allarme sui monitor (touch screen e televisione);
Allarme tramite e-mail.

7. Apparecchi:

Saranno controllati I seguenti apparecchi:

Fornelli;
Frigorifero;
Sistema d'innaffiamento.

E saranno programmati:

Localmente (touch screen);
Attraverso telefono;
Attraverso computer.

8. Sistema del suono – Progetto Home Theatre, sulla base di tre zone: salotto, stanza da letto1, stanza da letto2.

I piani d'azione possono essere programmati:

Localmente (attraverso touch screen);
Tramite Internet.

E possono essere richiamati:

Localmente;
Attraverso Internet;
Attraverso telefono cellulare.

9. Sistema Video Televisione/Satellite.

Sistema via cavo per la televisione

Il video verrà programmato localmente attraverso touch screen


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MILANO SANTA GIULIA

La storia dell'area
La storia di Milano Santa Giulia inizia con la chiusura dello stabilimento Montedison e delle Acciaierie Redaelli, nella zona sud-est di Milano (le aree Montecity e Rogoredo). Si creò così un vero vuoto nel tessuto urbano al quale cercarono di porre rimedio piani urbanistici di riqualificazione del territorio che consideravano però interventi separati per le due aree, che sarebbero quindi rimaste frammentarie e prive di potenzialità urbanistiche. L'intuizione di Luigi Zunino fu quella di ripensare Montecity e Rogoredo in modo unitario ed omogeneo. Grazie anche ai nuovi strumenti urbanistici regionali e alla collaborazione del Comune, venne quindi adottato il Progetto Integrato di Intervento Montecity-Rogoredo.

Milano Santa Giulia: una città ideale ma reale.
Il progetto di Milano Santa Giulia promosso da Risanamento S.p.A. è ormai realtà. Il 16 marzo 2005 è stata, infatti, stipulata la Convenzione per l'attuazione del Programma Integrato d'Intervento del progetto tra il Comune di Milano e la Risanamento S.p.A. La stipula della Convenzione rappresenta il passaggio conclusivo che dà il via alla realizzazione del progetto, comprese le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, gli standard qualitativi e il Centro Congressi.
Il progetto architettonico è stato affidato a uno dei nomi più autorevoli dell'architettura contemporanea: Norman Foster.
Sarà realizzato un quartiere tra i più attuali dal punto di vista strutturale, architettonico e funzionale.
Gli spazi di Milano Santa Giulia sono stati pensati tenendo presenti, in ogni dettaglio, le esigenze delle persone. Le aree verdi saranno vaste e attrezzate, le automobili seguiranno percorsi dedicati, i pedoni potranno usufruire di ampie aree a loro riservate. La vita sociale di Milano Santa Giulia si svolgerà intorno a una promenade esclusivamente pedonale, lunga circa 600 metri, in cui si troveranno tutti i negozi e i servizi utili.

Localizzazione e sistema infrastrutturale
La nuova 'città' sorge in una zona molto vasta del Comune, nel settore sud-orientale, con una localizzazione territoriale strategica per lo sviluppo di Milano.
L'area di Milano Santa Giulia si estende su una superficie di 1.200.000 mq. Anche per queste dimensioni si parla di una Â"città nella cittàÂ".
L'area sarà perfettamente collegata con il centro cittadino e con l'esterno. È infatti servita dai principali assi che connettono la città con il territorio: la Tangenziale Est, le Autostrade A1 e A4, la linea ferroviaria e la stazione di Milano Rogoredo (Â"stazione di portaÂ" della linea dell'alta velocità), la fermata Rogoredo della linea MM3, la Strada Statale Paullese, lo scalo aeroportuale di Linate e quello dei voli privati dell'Ata.
Milano Santa Giulia sarà una delle Â"nuove porteÂ" nel sistema del passante ferroviario. Un sistema di infrastrutture tanto completo e articolato rende quindi il nuovo quartiere uno dei cardini di crescita e di capacità attrattiva del sistema milanese.

Una 'città nella città'
Milano Santa Giulia sarà una Â"città nella cittàÂ". Tutte quelle strutture che fanno di un'aggregazione di uomini una comunità saranno presenti così da dar vita a un quartiere evoluto e perfettamente servito. Le scuole, la Chiesa, il servizio sanitario, il Centro Congressi, i Centri sportivi favoriranno la creazione di un ambiente armonico e familiare. Secondo le prime stime, Milano Santa Giulia sarà un quartiere popolato da circa 50.000/60.000 cittadini.

Le funzioni urbane di Milano Santa Giulia:



Superficie totale area 1.200.000 mq

Centro Congressi 32.000 mq

Parco urbano 333.000 mq

Residenza 270.885 mq

Terziario 162.785 mq

Ricettivo 80.780 mq

Commercio 30.000 mq

Funzioni compatibili 70.450 mq

Asilo nido/scuola materna 1.500 mq

Chiesa 1.200 mq

Centro per disabili RSD 5.600 mq

Residenza temporanea Â"di affittoÂ" (studenti universitari, giovani coppie e lavoratori temporanei) 52.500 mq

Centro Civico 1.400 mq

























Committente: Risanamento S.p.A. - GRUPPO ZUNINO
Progettista capogruppo: Foster and Partners

Fonte: www.europaconcorsi.com>