Saturday, April 14, 2007

Montecarlo

qualche anno fa avevo letto da qualche parte di una "crescita" della città con nuovi spazi costruti "mangiando" spazio al mare .... con un nuovo quartiere dotato di grattacieli...

avete news o foto?>

[Foto]: Villa Arconati + Sole 24 Ore

Ieri per la giornata di primavera del FAI sono andato a Villa Arconati (Bollate - Milano), l'idea era poi di passare anche per la sede del Sole 24 Ore che purtroppo, causa traffico, abbiamo trovato chiusa.

Ragazzi, quanta gente! Le auto erano incolonnate da Bollate città (la villa è a Castellazzo di Bollate), abbiamo preso per Arese e lasciato lì l'auto (la villa è in pratica sul confine comunale).

Villa Arconati dal muro perimetrale


Uno dei tanti affreschi all'interno della villa


Gioco di fughe prospettiche tra le porte


Facciata laterale dal parco della Villa


Altro particolare del parco: le scalinate a mosaico (sono sassolini, non tessere ) con le fontane


La facciata vista dal giardino anteriore, al tramonto


Due impressioni sul luogo: è ridotto allo sfascio! Eh sì, purtroppo Villa Arconati ha bisogno di una pesante ristrutturazione, sia negli interni (muri scrostati e pericolanti, affreschi che si stanno deteriorando, vetri rotti, pavimenti in rovina) che negli esterni (muri perimetrali, parco, tutte le fontane). Il FAI ovviamente non ha i soldi, e la proprietà non ho ben capito di chi sia. Sarebbe una location spettacolare alle porte di Milano...

Tornando, sono passato in Piazzale Lotto presso la sede del Sole 24 Ore, purtroppo l'orario delle visite era già passato e mi sono limitato a due foto dall'esterno dello splendido palazzo ristrutturato da Piano:





DaV>

Tokyo - Toyo Ito: «Ma Roma è tutta da salvare?» La provocazione dell'architetto sudco

Di Giuseppe Pullara

È toccato a Toyo Ito, una star «giapponese» dell'architettura, spezzare i conformismi e le prudenze di chi, posto di fronte al problema se introdurre o meno forme contemporanee nel contesto dell'edilizia storica di Roma, risponde «sì ma, non so, no però, ni o boh». Ieri l'autore sudcoreano formatosi a Tokyo ha spiegato il suo lavoro più recente nella sede provvisoria del Maxxi in un incontro organizzato dal Darc (il dipartimento dei Beni culturali guidato da Pio Baldi). L'opera di Toyo Ito è profondamente ispirata dalle forme naturali: alcuni edifici non sono né più né meno che gigantesche conchiglie. E allora: come inserire la sua architettura in un contesto come l'ansa barocca di Roma? Tutto in nero ma con calzini rossi, camicia bianca con pennellate rosa e senza cravatta, occhiali neri ovali e un'aria serena fino ad essere serafica, Toyo Ito non si scompone: «L'importante per me è tracciare un'immagine architettonica molto forte anche del tutto fuori dal contesto urbano. Ma questa nuova presenza, che può prescindere dal resto, deve essere molto bella». Ecco fatto: gli equilibri sono rotti, sparito ogni tatticismo. E Ito contrattacca, sapendo di essersi esposto: «Ma sono poi tutti di valore gli edifici del centro storico di Roma? Sono tutti belli?».

La provocazione è lanciata e guai a chi non ci riflette sopra. «Io traccio certe forme, il mio lavoro è conosciuto. Se mi dovessero chiamare e premiare in un concorso i committenti saprebbero cosa farei, per esempio, nel contesto romano». Ma c'è una sorprendente precisazione: «Certo, qui come altrove lavorerei in collaborazione con chi è del posto per raccogliere la sensibilità locale». Toyo Ito ha partecipato alla gara per la realizzazione del Museo dell'Arte del XXI secolo ed ha perso: se hanno vinto le linee flessuose e iperboliche di Zaha Adid, figuriamoci cosa aveva proposto. Ma il mite architetto d'Oriente non molla: è tornato proprio nel luogo della sconfitta a illustrare la sua arte e, quanto a riprovarci, «mi piacerebbe costruire a Roma, sarebbe molto eccitante. Anche se - Toyo ride e pare felice - mi sembra molto improbabile».

Dopo un'introduzione di Alberto Clementi, preside della facoltà di Architettura di Pescara che gli ha attribuito la laurea honoris causa, l'architetto inizia la spiegazione di alcuni progetti recenti. A cominciare dalle tazzine da caffé disegnate per Alessi, quelle con la rana sul bordo. Presto si arriva alla Mediateca di Sendai del 2002, forse il capolavoro di Ito. I suoi tredici pilastri intrecciati lasciano a bocca aperta. Dopo il Serpentine Pavillon del 2002, la sede dell'italiana Tod's a Tokyo: 270 «finestre» diverse una dall'altra, senza serramenti. La proiezione dei rami nudi di un albero e la sovrapposizione di questa immagine ed ecco la rete di cemento armato che regge e dà un volto all'edificio.

La «spirale» di Torreveja, presso Siviglia, è un'opera incompiuta che parla della difficoltà di realizzare i disegni di Toyo Ito: in questo caso il budget ha «sforato» ad appena un terzo dell'opera. Ma la folla di architetti, studenti, studiosi che assiste alla lezione dell'architetto sessantaquattrenne (potrebbe averne venti di meno: un miracolo della sua amica Natura) si scioglie in un divertito applauso quando sono le forme nuvolose del Forum multifunzionale di Gand, Belgio, a passare sullo schermo. «Il computer - spiega Toyo Ito - mi aiuta molto a riprodurre e a creare ciò che ho in mente». È un concetto espresso anche da Frank O.Gehry in un'intervista al Corriere . L'ortogonalità viene ormai abbandonata, si passa alla creatività informatica. E il Forum, un progetto rimasto inattuato, resta in archivio perchè essendo «più o meno di quattro piani», come dice l'architetto ridendo egli stesso, non ha trovato nessuno che gli abbia dato più o meno l'incarico di realizzarlo.

Il sinuoso allestimento della mostra dei disegni di Ito rende onore allo spirito architettonico dell'ospite. Percorrere gli spazi è come scivolare nei diversi punti dell'edificio che attende il sorgere del nuovo museo e finge ora di essere il Maxxi. Attraversando una serie di difficoltà il progetto della Hadid va avanti. Lentamente ma, sembra, inesorabilmente. L'attività della carcassa che un giorno ospiterà le salmerie del Museo è di alto livello e l'incursione romana di Toyo Ito ne è un esempio. Non resta che accelerare i tempi per adeguare il contenitore al contenuto.>

MORTO KENZO TANGE

MORTO L'ARCHITETTO GIAPPONESE KENZO TANGE

TOKYO - E' morto oggi a Tokyo il famoso architetto giapponese Kenzo Tange, celebre in tutto il mondo. Aveva 91 anni. Il decesso e' avvenuto per insufficenza cardiaca. Lo hanno reso noto i familiari.

Tange e' uno dei piu' grandi rappresentanti dell'architettura giapponese del dopoguerra. Aveva firmato tra l'altro la celebre piscina per le Olimpiadi di Tokyo del 1964 e, di recente, il grattacielo che ospita il governo metropolitano di Tokyo.

In Italia aveva lavorato alla realizzazione dei centri direzionali di Napoli e Bologna e aveva presentato il progetto per il nuovo centro direzionale di Roma, mai venuto alla luce.

Nato il 4 settembre 1913 a Osaka , Tange aveva trascorso l'infanzia nella cittadina di Imabari, nell'isola di Shikoku e si era laureato in ingegneria alla Statale di Tokyo dedicandosi subito all'architettura. '' Ho due maestri, Michelangelo e Le Corbusier'' disse in un'intervista all'Ansa nel 1989.

Tra le sue innumerevoli opere, oltre alla piscina olimpica di Tokyo e al grattacielo di 243 metri di altezza che ospita il governo metropolitano di Tokyo nella zona di Shinjuku, aveva progettato il Parco della pace di Hiroshima, commemorativo del tragico bombardamento atomico, il primo della storia, nel 1945, l'Expo internazionale di Osaka del 1970, il Park Tower di Shinjuku che ospita l'hotel 'Grand Hyatt'', famoso tra l'altro per l'ambientazione del film 'Lost in translation' di Sofia Coppola, vincitore lo scorso anno di un Oscar, la cattedrale cattolica di Tokyo e la nuova sede della Fuji Tv nell'isola artificiale di Odaiba.

Era stato per lunghi anni cattedratico all'universita' statale di Tokyo, formando allievi prestigiosi come Arata Isozaki e Fumihiko Maki.

Nel suo studio di architettura di Tokyo vicino al 'Palazzo Akasaka', residenza del principe ereditario, lavorano piu' di 100 architetti, con filiali a Parigi, New York, Singapore e Sidney. In Italia Kenzo Tange, oltre ad aver realizzato i centri direzionali di Bologna e Napoli, aveva messo l'anima e anni di lavoro alla progettazione dello 'Sdo' di Roma, la 'citta'degli uffici' da costruire tra Pietralata e Centocelle. '' Sono un innamorato di Roma che ho visitato almeno 150 volte dopo la guerra '' disse nell' intervista all'Ansa del 1989 - ma so anche che cosi' com'e' oggi la citta' e'destinata a morire. Non c'e' piu' tempo da perdere''.

Ma il suo progetto di una nuova citta' di 150.00 abitanti, attorno a grandi viali per lo piu' rettilinei, aperti solo ai pedoni, con strade sotterranee per le auto e le sedi dei ministeri governativi e del mondo degli affari dislocate ai margini dei viali, nascosti ma bene inseriti anche nel tessuto urbanistico della nuova citta', sono rimasti nel cassetto.

Tange aveva ottenuto, tra i mille prestigiosi riconoscimenti in tutto il mondo, anche il celebre 'Pritzker Prize' nel 1987.>

"CON QUELLA FACCIA UN PO' COSI'" ...1 week end a Genova

questo week end sono stato a Genova e ho un fatto un bel giro turistico del centro storico e del porto antico...
ecco alcune foto, peccato che la giornata non fosse delle migliori:
Genova vista dalla zona Castelletto:







il Bigo



a sinistra gli ex magazzini del cotone, al centro la Bolla, a destra l' acquario




corte dei Lambruschini , dove ero alloggiato
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Eccola qui...

L'inaugurazione il 31 marzo, il 29 ponte di luce tra vecchio e nuovo
Luci sulla nuova Fiera
Quattro giorni di spettacoli, mostre, danze e fuochi d'artificio: per il debutto del polo di Pero anche un concerto gratuito di Dalla



Lo canta Lucio Dalla, lo dice la televisione «che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando». La trasformazione è quasi finita. Il grande momento è arrivato: il Polo della Fiera di Milano sarà inaugurato giovedì 31 marzo, ma sarà preceduto da un suggestivo passaggio di testimone dalla storica struttura alla nuova di Pero martedì 29 marzo. Un ponte di luce le collegherà simbolicamente dalle 21 con luminarie artistiche accese intorno alla porta Giulio Cesare, mentre alle 21,30 inizierà uno spettacolo di colori e danze acrobatiche sotto la vela che copre lÂ'asse centrale della nuova Fiera (porta Est).

Tutte le iniziative per i festeggiamenti del nuovo polo fieristico saranno a ingresso gratuito: dalle mostre «Progetto città» (padiglione 1) e «Di fiera in fiera» (porta Ovest) aperte da mercoledì 30 marzo al concerto della banda musicale dellÂ'Arma dei carabinieri che si terrà la stessa sera alle 20,30; dal taglio e assaggio dellÂ'enorme torta celebrativa che verrà offerta a tutti i cittadini sabato 2 aprile alle 16,30 (porta Est), al concerto di Lucio Dalla (padiglione 5) sempre sabato alle 21, seguito da spettacolari fuochi dÂ'artificio.


«Abbiamo voluto organizzare quattro giorni per scoprire e festeggiare con i cittadini lÂ'inaugurazione di uno dei poli fieristici più grandi del mondo», spiegano dalla Fondazione fiera Milano. Centinaia di migliaia di metri quadrati nellÂ'area bonificata dellÂ'ex raffineria Agip di Rho-Pero rappresentano una sfida per Massimiliano Fuksas che, con il suo progetto, si è aggiudicato la gara. E sono anche una valorizzazione per chi abita in zona grazie agli enormi spazi che ospiteranno 10 mila posti auto, negozi, giardini e strutture per il tempo libero. I lavori, cominciati il 6 ottobre 2002, portano a compimento un intervento complesso che sembra aver raggiunto il triplice obiettivo lanciato da Luigi Roth, presidente della Fondazione fiera Milano: «Economica nellÂ'investire centinaia di milioni di euro per un mercato in costante crescita; sociale, riqualificando un territorio mortificato per riconsegnarlo alla comunità bonificato e valorizzato. Contro il tempo, per realizzare in trenta mesi una grande opera». LÂ'invito, quindi, è di condividere un'opera comunitaria dove per trenta mesi hanno lavorato più di due mila persone, provenienti da sessantadue Paesi. UnÂ'opera di indubbia bellezza architettonica da scoprire sul nascere.

INFORMAZIONI
Inaugurazione Nuovo polo fiera Milano, strada statale 33 del Sempione 28, Rho, tel. 02.62.62.211, dal 29 marzo al 2 aprile.
Per i concerti della banda dei Carabinieri e di Lucio Dalla è necessario ritirare i coupon gratuiti, validi per lÂ'ingresso, presso Urban Center in galleria Vittorio Emanuele, o nello spazio Regione in via Taramelli 20 o a Rho al CentRho in piazza San Vittore dal 29 marzo alla mattina del 2 aprile.















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Palm Island a Dubai

Se ne era già parlato? A me sembra si stia oltrepassando il limite della decenza



Una vista aerea del progetto Palm Island, la penisola artificiale in costruzione a Dubai. Ospiterà edifici commerciali e lussuose residenze private>

Bari: lo stadio di Renzo Piano al Mipim di Cannes

Bari: lo stadio di Renzo Piano al Mipim di Cannes
In previsione una integrazione funzionale dellÂ'impianto


24/03/20005 – Lo stadio San Nicola di Bari debutta a Cannes. Prima città del sud a partecipare al Mipim 2005 (dallÂ'8 allÂ'11 marzo), Bari ha vantato un importante spazio espositivo alla grande Fiera internazionale per lo sviluppo territoriale, immobiliare e imprenditoriale, che ha messo in vetrina grandi progetti europei di riqualificazione urbana.

Con lo slogan Â"Terra di BariÂ", il capoluogo pugliese ha presentato diversi progetti per lo sviluppo del sistema metropolitano della città e dellÂ'intera regione. Tra questi, il piano di integrazione funzionale dello stadio San Nicola. Con un intervento dai 60 ai 70 milioni di euro, lÂ'amministrazione comunale intende ampliare lÂ'impianto per lÂ'inserimento di spazi destinati ad attività commerciali, convegni ed esposizioni.

Â"Integrazione funzionale dello Stadio S. Nicola (COMUNE DI BARI) Tra i grandi elementi funzionali ed architettonici della città di Bari, lo Stadio S. Nicola, progettato da Renzo Piano alla fine degli anni '90, e realizzato da imprese e forze locali, è ormai un elemento fondamentale non solo della città ma dell'intero territorio metropolitano, del quale può ritenersi ormai un vero e proprio landmark. Contrariamente agli indirizzi più recenti, ispirati a criteri di ottimizzazione economica, lo Stadio S. Nicola è tuttavia una struttura intrinsecamente poco efficiente, la cui utilizzazione rimane confinata alle partite di campionato e a qualche sporadica manifestazione sportiva o di spettacolo.
In previsione di una sua migliore utilizzazione, l'Amministrazione Comunale intende promuovere una riflessione sulle possibili integrazioni del grande impianto, attraverso lÂ'inserimento di ulteriori funzionalità sportive, ma anche commerciali, terziarie, ricettive. Tali integrazioni, supportate dalla generosa infrastrutturazione esistente (viabilità e parcheggi) consentirebbero, infatti, insieme ad una significativa riduzione dei costi di gestione, la realizzazione di servizi e funzionalità di grande interesse, potenziando altresì il valore ed il significato della struttura a scala territoriale.Â"

È quanto si legge nel comunicato della Regione Puglia, che ha divulgato la lista dei diversi progetti presentati in occasione dellÂ'evento fieristico francese.
Una migliore utilizzazione ed una significativa riduzione dei costi spiegherebbero la scelta dellÂ'amministrazione di vendere il San Nicola. Poco tempo prima che avesse inizio il Mipim, la giunta comunale ha approvato una delibera che prevede la vendita dellÂ'impianto.
Un project financing oppure una società mista. Queste le due alternative auspicate dal Comune, per il quale lÂ'ideale sarebbe trovare come partner una multinazionale dello sport interessata ad associare allo stadio il proprio nome.
Tra gli altri progetti pugliesi in vetrina a Cannes: recupero e riqualificazione del quartiere S. Paolo, Network fieristico (Fiera del Levante), rifunzionalizzazione del Complesso monumentale di Santa Scolastica (Provincia di Bari), nuovo aeroporto internazionale di Bari, e gli interventi per la promozione e lo sviluppo dei territori realizzati dalla Regione Puglia attraverso lÂ'utilizzo di diversi strumenti di programmazione e dei Fondi erogati dallÂ'Unione Europea.>

Venezia:Nuovo Palazzo del Cinema e aree limitrofe

Venezia, 27 maggio 2005. Lo studio di progettazione italiano 5+1_Ricciotti è il vincitore del concorso internazionale per il "Nuovo Palazzo del Cinema e aree limitrofe", bandito dalla Biennale di Venezia, con un progetto che si caratterizza anche per l'alto grado di sostenibilità ambientale nell'area in cui il Palazzo dovrà essere edificato, al Lido di Venezia.






http://www.europaconcorsi.com/db/pub...da.php?id=1138>

torre a Savona

www.savonafilodacqua.it>

Udine:nuovi progetti!

Un paio di progetti del capoluogo friulano:

NUOVO PALAZZO DELLA REGIONE:

Il fabbricato è stato concepito, sotto il profilo progettuale, come "EDIFICIO INTELLIGENTE" dotato di una impiantistica sofisticata sopratutto sotto il profilo informatico.
Dal punto di vista architettonico è stato concepito con una linea modera e funzionale che si sostanzia in un cubo di vetro inserito all'interno di un cubo di pietra.

Ai due parcheggi interrati si accede mediante rampe distinte, due per l’entrata e due per l’uscita, di idonea pendenza e provviste di sistema di chiusura costituito da sbarre.
Al livello –2, nella porzione attigua ai vani tecnici, è prevista una vasca di raccolta, ove confluiscono le acque meteoriche provenienti dalle caditoie poste al di sotto delle bocche di lupo e da quelle poste alla base delle rampe e che viene utilizzata come bacino idrico antincendio. L’acqua in eccedenza viene pompata verso la rete della fognatura comunale.
Dal livello –2 partono quattro corpi scala e relativi ascensori, utilizzati dai dipendenti regionali. La corte centrale caratterizza ed articola il livello 0: raggiungibile a piedi da più punti, è anche percorribile con l’automobile.
Da qui si accede direttamente ai locali di interesse pubblico: a questo livello si trovano l’auditorium e i relativi spazi di pertinenza, un’ampia sala di rappresentanza istituzionale preceduta da un foyer a doppio volume, due sale riunioni attigue e le sedi da destinarsi ad enti regionali.
Lungo il lato sud-ovest, parallelo a via Sabbadini, è situato l’ingresso principale per il pubblico che raggiunge direttamente a piedi la nuova sede regionale o che preferisce parcheggiare la propria automobile in superficie (sono previsti 36 posti auto all’interno dell’area). Dall’ingresso principale, nel quale è posizionato anche il servizio di vigilanza, si raggiunge il vano scala destinato al pubblico, dotato di quattro ascensori che, come tutti quelli previsti nel progetto, sono a prova di fumo e rispondenti ai dimensionamenti previsti per i portatori di handicap.
Il livello 1 è destinato ad accogliere funzioni di interesse pubblico (es. bar e le sale adibite alle relazioni con il pubblico).




Inoltre, gli spazi di collegamento, i blocchi dei servizi igienici e i locali tecnici vengono riproposti a questo piano, come a quelli superiori, nella zona centrale dello sviluppo planimetrico.
L’accesso pubblico a questo livello avviene dall’esterno mediante una gradinata e una scalinata, situate rispettivamente a nord-est e sud-ovest dell’edificio: queste conducono alla corte interna, parzialmente coperta, dalla quale si accede alle funzioni sopra descritte.
I successivi quattro livelli, destinati ad uffici, presentano uno schema distributivo, funzionale e planimetrico pressoché simile. Infatti, dal punto di vista distributivo, giungendo ad ogni piano dai quattro corpi scala e relativi ascensori attestati negli angoli del blocco e da quello posizionato lungo il lato sud-ovest, si percorre un corridoio centrale dal quale si dipartono, da entrambi i lati, uffici e sale riunioni di diversa metratura.
Vicino ai vani scala, sono previsti i blocchi dei servizi igienici, i locali tecnici con i rispettivi cavedi. Le partizioni interne sono state concepite come elementi mobili al fine di consentire una maggiore flessibilità degli spazi.
Infine, per migliorare la fruibilità dei locali, per interrompere la continuità dello sviluppo planimetrico e, soprattutto, per relazionare l’edificio con il contesto, vengono riproposte al livello 2 e 3 le terrazze semicircolari.
Il sesto livello è destinato a piano tecnico: sono qui collocati tutti i macchinari previsti per la gestione impiantistica dell’intero stabile ed è previsto di collocare l’archivio, per ottemperare alle normative antincendio.
Lo sviluppo planimetrico di detti locali risulta dimensionalmente inferiore a quello dei piani sottostanti, essendo però circondato da ampie terrazzature praticabili.
L’accessibilità è garantita dai quattro vani scala angolari, dei quali solo quelli attestati ad ovest e a sud permettono il raggiungimento di questo livello anche mediante l’ascensore.







CASA CAVAZZINI:

COMUNICATI STAMPA

30.06.04 - Casa Cavazzini, parte il restauro

Al via l’intervento sull’edificio che ospiterà la nuova sede per Galleria d’Arte Moderna e Collezione Astaldi: investiti 5 milioni 200 mila euro

E’ un progetto museale ambizioso che rivoluzionerà l’offerta culturale udinese: il cantiere è stato avviato oggi con la consegna alle imprese appaltatrici dei lavori di ristrutturazione e allestimento museale di Casa Cavazzini. Il fabbricato sarà destinato a nuova sede della Galleria d’Arte Moderna e della Collezione d’arte Astaldi, secondo il progetto dell’architetto Gae Aulenti .

L’investimento è molto consistente: 5 milioni 211 mila euro. Ma il risultato sarà un fulcro per il rilancio di Udine del punto di vista culturale e turistico. Potranno avere infatti uno spazio espositivo nobile e funzionale i due fiori all’occhiello dell’arte contemporanea in città, attualmente ospitati in una sede inadeguata.

All’appuntamento, in via Cavour, nell’area antistante il cantiere, erano presenti il sindaco di Udine Sergio Cecotti e l’assessore ai lavori pubblici Roberto Toffoletti. Ovvia la soddisfazione per il fatto di essere riusciti a cantierare un’opera che sarà determinante per la città. Ad eseguire i lavori sarà l’Ati (associazione temporanea di imprese) costituita dalla Luci Costruzioni di Trieste, dalla Mattioli spa di Padova e dalla Pillon Impianti srl di Este (PD).

L’intervento prevede la ristrutturazione della Casa (che in realtà si chiama Colombatti – Cavazzini) di Via Savorgnana e del Lascito Ferrucci di Via Cavour. Il complesso è composto da tre edifici che si articolano intorno a tre cortili interni: il nucleo principale, la Casa Colombatti – Cavazzini, è di origine cinquecentesca, ed è disposta su tre piani. Il Lascito Ferrucci, anch’esso su tre piani, è parte della cortina edilizia su Via Cavour e si sviluppa in profondità nel lotto, collegandosi perpendicolarmente alla Casa Colombatti Cavazzini. Lo stato conservativo compromesso dell’edificio e la volontà di trasformarlo in Museo presuppongono un intervento complesso e di notevole entità, dal punto di vista architettonico, strutturale ed impiantistico.

Per questo la centralissima Casa liberty nel disegno del celebre architetto, sarà strutturata con ingresso da via Cavour, una vetrata luminosa che accompagna i visitatori all'ingresso, due torri in linea con Piazzetta Lionello per richiamare l’idea dell’edificio pubblico e anche l'architettura del Duomo. Ma il progetto della Aulenti è quello di un museo flessibile, adatto anche a esposizioni rinnovabili.

L’edificio di 3500 metri quadri che il Comune ha rilevato dal commerciante di stoffe Dante Cavazzini (morto nel 1987) perché lo utilizzasse per scopi culturali potrebbe diventare effettivamente museo, secondo i tempi previsti per la conclusione dei lavori, tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007. Sono infatti 868 i giorni di lavoro contemplati nel capitolato d’appalto che le imprese si sono impegnate a rispettare.

Con l’antistante palazzo Valvason-Morpurgo, concepito come teatro di esposizioni temporanee, si contribuirà a creare un itinerario museale centralissimo, con un alto grado di fruibilità da parte dei visitatori. Casa Cavazzini avrà al pianoterra, ingresso, guardaroba, caffetteria e bookshop, con un settore dedicato alle opere della Galleria come l’intero secondo piano. Il primo piano sarà invece dedicato alla Astaldi. La Aulenti ha anche disegnato una serie di tavole museografiche che ipotizzano la dislocazione delle singole opere nelle stanze del novello museo. Un particolare valore ha la presenza al primo piano dell’appartamento Cavazzini, con gli interventi dell’architetto Midena e degli artisti Corrado Cagli, Mirko ed Afro Basaldella. Una testimonianza fra le più significative della più aggiornata cultura artistica tra le due guerre, che si pone come un elemento di immediato confronto con l’esposizione permanente che si intende realizzare.













PALAZZO GIACOMELLI:





NUOVA ZTL E AREA PEDONALE:


Allargamento dell'area pedonale e della zona a traffico limitato in ambito cittadino
Il Piano Urbano del Traffico approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 02 settembre 2002, prevede l'ampliamento delle aree pedonali e della zona a traffico limitato.

All'attuale zona a traffico limitato (via Mercatovecchio, Paolo Sarpi, Riva Bartolini) vengono aggiunte le vie: Manin, Vittorio Veneto (da piazza Libertà a via Marinelli), Prefettura (da via Manin a via Lovaria) compresa piazzetta Valentinis, Stringher, Savorgnana (da piazza Venerio a via Stringher) e la parte sud di piazza Duomo.

L'estensione della limitazione sarà in vigore per tutto il giorno, dalle ore 0 alle ore 24.

Questo provvedimento ha lo scopo di migliorare la fruibilità degli spazi urbani di particolare interesse storico ed artistico da parte dei pedoni e di consentire la libera circolazione alle biciclette in buone condizioni di sicurezza, oltre a perseguire la riduzione dell'inquinamento acustico ed atmosferico nel centro città, nell'ottica di una sostenibilità urbana in linea con gli indirizzi espressi nella Comunicazione della Commissione Europea dell' 11.2.2004

L'area pedonale, oggi in atto in piazza Matteotti (San Giacomo) e vie limitrofe, unitamente a via Rialto, Cavour, Lionello e Savorgnana (da via Cavour a via Stringher), verrà istituita anche in piazza Duomo - da piazzetta Bertrando a via Stringer, fino all'Oratorio della Purità - in via Nazario Sauro e sulla parte centrale di piazza XX settembre.

Quest'ultima parte, però, (via N. Sauro e piazza XX settembre) verrà istituita ad area pedonale solo ad avvenuta attivazione del parcheggio di piazza Venerio e della definizione della riqualificazione urbana del compendio di piazza XX Settembre . In quella circostanza verranno limitate al traffico anche via Poscolle (da via del Gelso a via P. Canciani), via P. Canciani (da via Poscolle a piazza XX settembre) lato ovest di piazza XX settembre e via Cesare Battisti .

Nella zona a traffico limitato, le aree attualmente destinate a sosta tariffata, saranno convertite in parcheggi per residenti che, potranno, in alternativa, optare per l'abbonamento in sosta tariffata nelle aree adiacenti alla ZTL, alle stesse condizioni dei residenti in quelle zone, come tuttora avviene.
Il transito e la sosta dei residenti nelle aree limitate saranno autorizzati con permessi differenziati a seconda della disponibilità o meno di posti auto in aree private. È altresì garantita, previa richiesta di permesso, la possibilità di accedere a tutti coloro che svolgono attività permanenti o temporanee all'interno della zona e a tutti i possessori di posto auto privato entro la ZTL.

I permessi - che saranno rilasciati dal Comando di Polizia Municipale su richiesta degli interessati e su presentazione della prescritta documentazione - potranno essere permanenti (per la durata massima di tre anni), temporanei (di durata limitata alla necessità - contratti, lavori, ecc.-), periodici (nei casi di accessi sistematici in giornate definite).

Sarà inoltre possibile accedere alle zone limitate, per operazioni di carico e scarico, senza il rilascio di permessi, nelle fasce orarie dalle ore 7,30 alle ore 9,30 e dalle 14,00 alle 16,00 . Al di fuori dei suddetti orari, i permessi rilasciati per analoghe attività e con idonee motivazioni, individueranno una fascia oraria di vigenza.
Per operazioni occasionali, sarà sempre possibile richiedere al Comando di Polizia Municipale un "pass" giornaliero.

All'interno della zona a traffico limitato sono stati individuati gli stalli per disabili (che potranno accedere comunque alle zone limitate senza ulteriori adempimenti), per operazioni di carico e scarico, per i taxi e alcune zone di sosta per residenti e aventi titolo (via Savorgnana e via Stringher, via Manin, via Prefettura e piazzetta Valentinis, piazza Duomo lato sud).

Piazza Duomo sarà pedonalizzata sui lati nord e ovest. L'accessibilità al Duomo è data dai parcheggi di attestazione siti in via San Francesco, piazza Duomo - lato sud in prossimità dell'INAIL - via Calzolai e Via Savorgnana (tratto sud), dove vige la libera circolazione e, successivamente all'attivazione, anche dal parcheggio Venerio.

Con la limitazione al traffico di via Stringher e la successiva pedonalizzazione di piazza XX settembre, sarà completato il circuito pedonale della zona storica della città: piazza Matteotti (San Giacomo) via Mercatovecchio, piazza Libertà, piazzetta Belloni, piazza Duomo, via Stringher, piazza XX settembre, via P. Canciani, piazza Matteotti.

Nelle ore notturne sarà comunque possibile accedere alla farmacia che svolge il servizio notturno, parcheggiando negli stalli di carico/scarico o in altre aree ove consentito.

Al di fuori degli stalli per disabili e per carico e scarico - indicati dalla segnaletica - in via Mercatovecchio non sarà possibile sostare.
In Riva Bartolini sarà istituito il doppio senso di circolazione per consentire l'accesso alla ZTL da via Palladio e da vicolo Sillio ed uscita da via Paolo Sarpi, riducendo così al massimo i tragitti all'interno della ZTL.

In via Caiselli e in vicolo Sillio sarà riattivato il regime di ZTL, mentre in via Palladio, piazzetta San Cristoforo (lato nord) e via Gemona (da piazzetta San Cristoforo verso nord) sarà provvisoriamente mantenuta la libera circolazione per consentire l'uscita da via Mazzini e da via Petracco (ex Antonini), in attesa di rimodellazione dell'intersezione via Gemona - via Petracco per agevolare le svolte dell'autobus e il passaggio congiunto dello stesso e delle autovetture.
In base agli accordi con la locale Soprintendenza tutte le strade con pavimentazione in ciottoli dovranno essere tutelate dal traffico automobilistico quale patrimonio storico ambientale della città. Pertanto nelle vie Giovanni da Udine, Liruti, vicolo Agricola (tratto verso via Liuti), Zorutti, piazzetta Antonini, Verdi, Tomadini, vicolo Gorgo, verrà istituito il regime di zona a traffico limitato. Inoltre verrà ampliata l'attuale area a traffico limitato di via Magrini e via Muratti, comprendendo in essa, oltre al citato vicolo Gorgo, anche via Viola e via Cernazai.

Nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato potranno liberamente circolare velocipedi e veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da essere assimilati ai velocipedi (biciclette elettriche), mentre i ciclomotori potranno accedere alla ZTL per raggiungere gli spazi di parcheggio privati o pubblici loro riservati.

È previsto un periodo transitorio - dal 1° settembre al 31 dicembre del corrente anno - di co-vigenza dei vecchi e nuovi permessi per l'accesso alla ZTL e AP, per consentire il cambiamento dai modelli vecchi a quelli nuovi ed il rilascio di questi ultimi.>

75 ANNI chrysler Buiding

ARCHITETTURA: IL CHRYSLER HA 75 ANNI, NEPPURE UNA RUGA

NEW YORK - Per Michael J. Lewis, docente di storia dell'arte al Williams College, nel Massachusetts, e' una ''Rhapsody in chrome'', essendo contemporaneo della Rapsodia in Blu di George Gershwin, ed e' emblematico come lo sono per i rispettivi periodi il Davide di Michelangelo e la Cattedrale di Chartres, perche' simbolizza l'America degli anni venti.

Quello che gli architetti americani hanno definito il piu' bel grattacielo del mondo, il Chrysler Buiding di New York, uno dei capolavori dell'Art Deco internazionale, compie in questi giorni i suoi 75 anni. Per Dan Barry, un giornalista del New York Times (che ha dedicato un intero inserto al monumento) il Chrysler e' invece ''una flute di champagne'' nel mezzo della foresta di grattacieli di Midtown Manhattan.

Soprattutto, il Chrysler e' molto piu' simbolico dello storico rivale 'Empire State Building', che nel 1931 gli rubo' il primato dell'edificio piu' alto del mondo, oltre a King Kong, come illustrato dallo storico film con la biondissima Fay Wray, girato nel 1933. Dopo anni di purgatorio, il Chrysler ha vissuto una rivalutazione negli anni scorsi, grazie ad una serie di omaggi di architetti contemporanei, che ne hanno ripreso alcuni dei motivi principali. Prima di allora, il grattacielo veniva considerato troppo frivolo ed arzigogolato, con le sue rifiniture cromate e le sue garguglie - i doccioni di gronda a forma di mostri mitologici delle cattedrali gotiche - monumentali a forma di aquila.

Le piu' famose imitazioni sono senza dubbio le Liberty Towers di Filadelfia, in Pennsylvania, che hanno completamente ridisegnato lo skyline della ex capitale dell'Unione, ma anche l'AT&T Building di Phil Johnson (ora della Sony), a pochi isolati dal Chrysler stesso, nei riprende, seppur in forma stilizzata, alcune delle soluzioni formali.

Ma il capolavoro dell'architetto americano William Van Alen,che ha voluto esprimere cromature e velocita' (come le auto della Chrysler, appunto, ma non solo), ha probabilmente qualcosa in piu', con il suo atrio in marmo colorato, i suoi affreschi e le sue decorazioni art deco.

Non e' ovviamente l'unico grande grattacielo di quel periodo a Manhattan, ma rimane quello piu' simbolico: ricorda la nascita dell'automobile per le masse, ricorda il jazz e il music-hall, ma anche la grande depressione, del 1929, durante la quale e' stato costruito.

Oltre all'Empire State Building (ridiventato il piu' alto della Grande Mela dopo gli attacchi dell'11 Settembre contro le Torri Gemelli), gli altri capolavori art deco di New York sono indubbiamente il Rockfeller Center, di fronte alla Cattedrale di San Patrizio, sulla Quinta Strada, o anche l'Rca Building, con la sua corona neo-gotica in mattoni arancioni, sulla Lexington Avenue, a pochi isolati dal Chrysler.






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