Wednesday, April 18, 2007

Maxischermo per gli auguri, il Natale è digitale

Merhaba Sms dei cittadini proiettati in Stazione. Aperta la via dellÂ'artigianato in metrò. I ristoratori: i milanesi spenderanno due milioni di euro

CÂ'è il Natale digitale. Con i «tanti auguri» via Sms, visibili sul maxischermo in piazza Duca dÂ'Aosta. CÂ'è il Natale tradizionale. Con la «Via dellÂ'Artigianato» in metrò e la «riscoperta» del pranzo al ristorante, menù da 80 euro di media per un giro dÂ'affari in crescita del 10 per cento (dati Fipe). E cÂ'è, infine, la lunga vigilia in orario serale, una sorta di dopolavoro culinario. I locali della città registrano il tutto esaurito alla voce cena sociale. Tanto che alla prova ordinazione, arrivano risposte così: «Richiami il 12 gennaio». Le feste aziendali, certifica lÂ'Unione del Commercio, registrano un aumento del 30 per cento rispetto a un anno fa. Una tendenza. «Le imprese sostituiscono così il regalo ai dipendenti», sintetizza Alfredo Zini, presidente dei ristoratori Epam.

L'INIZIATIVA — LÂ'evento «Scrivo a Milano…» è inserito nel calendario festivo del Comune. Fino al 3 gennaio, sms ed mms con dedica vengono proiettati su un maxi-telo davanti alla Stazione Centrale. Il numero è: 340.4312538 (lunghezza massima 160 caratteri, dalle 17 alle 22). UnÂ'iniziativa che unisce virtualmente Milano a Roma, dovÂ'è allestito lÂ'altro schermo. Lo scambio dÂ'auguri tra i sindaci Moratti e Veltroni è atteso per Natale. «Così i milanesi diventano protagonisti nella loro città», commenta lÂ'assessore Giovanni Terzi.

IN CENTRO — LÂ'orefice accanto al fabbro. Il falegname poco più avanti. Tredici botteghe in tutto. Dal 19 dicembre, il percorso della linea rossa del metrò tra Duomo e Cordusio è unÂ'unica «Via dellÂ'Artigianato». Addirittura «più bella degli Champs-Elysées», secondo lÂ'assessore Tiziana Maiolo. Il messaggio? «Milanesi, usate i mezzi pubblici e fermatevi ad ammirare le vetrine!». Ma per il segretario generale dellÂ'Unione Artigiani, Marco Accornero, è soprattutto «unÂ'occasione di rilancio per un settore in calo».

A TAVOLA — Più di due milioni di euro. È quanto incasseranno a Natale i ristoratori, secondo Epam e Unione del Commercio. I gestori sono «più ottimisti» che nel resto dÂ'Italia. Il 25 dicembre resta aperto lÂ'82 per cento dei locali 5 dicembre (la media nazionale è il 71,8). Si va verso il «tutto esaurito», annuncia Lino Stoppani: «I milanesi stanno riscoprendo sapori e tradizioni». Dunque, bolliti misti e capponi al ristorante.

LA SOLIDARIETÀ — Chi mangia, chi no. Rischia di saltare «Aggiungi un posto a tavola», lÂ'iniziativa dellÂ'Osservatorio di Milano. Fino allÂ'anno scorso funzionava così: scambio di ospitalità a Natale e allÂ'Epifania tra famiglie cristiane e musulmane. A pochi giorni dal Natale, però, le adesione erano ferme a due. Denuncia il presidente Massimo Todisco: «Si è diffuso un pregiudizio religioso».

I MUSEI — Palazzo Reale apre sia a Natale (dalle 9.30 alle 15) sia Santo Stefano (dalle 14.30 alle 19.30) per le mostre su Boccioni e Tamara de Lempicka. Chiusa alla vigilia, la Triennale propone Basquiat il 25, dalle 10 alle 20.30.


corriere.it

quali sono questi maxischermi?>

Ottime notizie per gli amanti di foto aeree: Live local sbarca in Italia!!

Vedere per credere: dopo la Gran Bretagna e la Spagna, sono disponibili immagini Bird's Eye, cioè foto aeree a 45 gradi e ad alta definizione, anche di molte città italiane. Si trovano ovviamente su http://local.live.com/, il sito della microsoft dedicato alla cartografia.

Tra le città che ho trovato, Torino, Venezia, Pisa, Firenze, Roma..>

WJC Milano

Passo nella zona dei lavori almeno un paio di volte a settimana e viaggiano spediti....sono arrivati ai primi due piani se non sbaglio.....

sfortunatamente non ho foto dei lavori






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GRATTACIELO DI PURINI :IMMAGINI !!!!!

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Milano: la Città della moda passa ai privati

20/08/2005 – Vicina lÂ'apertura dei cantieri per la riqualificazione dellÂ'area Garibaldi-Repubblica di Milano. Il mese scorso Comune, Regione Lombardia ed investitori hanno firmato la convenzione attuativa del Piano integrato di intervento (Pii) Garibaldi Repubblica. La convenzione, consentendo il rilascio dei permessi di costruire, dà ufficialmente il via ai lavori.
LÂ'area - oltre 230mila metri quadrati nel centro del capoluogo lombardo - ospiterà la Città della moda, il Polo istituzionale con la nuova sede della Regione Lombardia e del Comune, e la Biblioteca degli alberi.

Il master plan per la parte privata della Città della moda è stato realizzato dallÂ'architetto Cesar Pelli.
Concepito come quartiere interamente pedonale, il progetto nasce attorno ad un Â"podioÂ", una piazza di 100 metri di diametro rialzata di sei metri rispetto al livello della strada. LÂ'isola pedonale nasce allo scopo di creare continuità tra il parco e la cittadella della moda: unÂ'area pedonale circondata da negozi ed uffici, ed una strada che passa sotto la piattaforma.
Insieme alla piazza si affacciano sul parco, su una superficie di 20mila metri quadrati, anche il museo (Modam) e la scuola della moda (Scuola di Alta Formazione), per i quali è atteso a settembre un concorso internazionale di progettazione.

La città della Moda costerà complessivamente 650 milioni di euro, di cui il 70% circa sarà finanziato dalle banche. Cento milioni saranno investiti dagli altri proprietari privati dellÂ'area, mentre ulteriori somme saranno destinate alla realizzazione delle parti istituzionale e pubblica del progetto.

Hines Italia, capofila dellÂ'operazione con quasi il 90% dei diritti edificatori per la parte privata, annuncia che sono vicine le gare di progettazione per gli altri edifici privati, ed anticipa che sarà richiesto ai partecipanti che vi sia nel gruppo di progettazione almeno un giovane architetto italiano.


ciao a tutti sono tornato dalla Russia >

IL MARE A TORINO

Date un po' un'occhiata a questo progetto fantascientifico!



http://www.exibart.com/notizia.asp/I...DCategoria/204

http://ilmareaportanuova.blogspot.com/

http://www.mauriziozucca.com/>

[Torino] Grattacieli: si faranno mai???

riporto una mio post dalllo skybar che potrebbe essere interessante, sui tre grattacieli ipotizzati a TO:

sanpaolo: solo bla bla bla bla.... secondo me, aspettano l'assetto definitivo di Sanintesa, che, a parer mio, dirotterà quasi tutto a MI, lasciando qualche contentino a TO.
non vedo perchè il centro direzionale di attivita svolte tutte a MI dovrebbe essere a TO (realisticamente).

regione: sulla carta da anni, non si capisce neanche l'area dove verra costruito (e hai detto tutto).
intanto la regione invece di dismettere palazzi ne acquista di nuovi.
Aggiungeteci che essendo un'opera pubblica... i tempi vanno moltiplicati per 2 se non per 3.
risultato: o non si fa o ne passera di tempo prima che....


fs/sai: previsto "sulla carta", senza progetto, dalle FS a Porta Susa. poi la SAI si fa avanti per avere i diritti edificatori. se e dico se si fara, avra tempi eterni.


bah, io son veramente pessimista per TO.>

A Chicago il palazzo più alto d’America

Coda di acquirenti pronti a pagare 600 mila dollari per un monolocale
Una guglia verso il cielo, a Chicago
il palazzo più alto dÂ'America

La città sfida la paura rimodellando il suo skyline: il progetto di Calatrava è un edificio di 115 piani. Il rivale Trump: una follia WASHINGTON - Si chiama «Guglia Fordham», dal nome della società del costruttore, la Fordham company di Chris Carley, il Donald Trump di Chicago. Ma è già conosciuto come «il Calatrava» dal nome del suo celebre architetto, lo spagnolo Santiago Calatrava. Quando verrà terminato, nel 2009, sarà il grattacielo più alto degli Stati Uniti, ancora più alto della vicina Sears Tower, che attualmente detiene il primato nazionale, e anche della Freedom Tower che sorgerà a Ground Zero.
LÂ'enorme guglia sorgerà sul lago Michigan, alla foce del fiume Chicago. Chris Carley ne ha presentato ieri il progetto, un edificio affascinante a forma di filo dÂ'erba al vento, o di albero che si attorciglia su se stesso, sottile, lanciato verso il cielo, 115 piani, di cui gli ultimi sopra le nuvole, più la guglia, un vero ago. Raggiungerà i 610 metri, sessanta in più della «Torre della Libertà», che presto sostituirà le Torri Gemelle a Manhattan. Da Zurigo in Svizzera, dove risiede, Calatrava, che ha disegnato anche un nuovo World Trade Center sotterraneo a Ground Zero, ha dichiarato di non avere voluto stabilire un nuovo record dÂ'altezza - la Burj Tower, in costruzione a Dubai nel Golfo persico, lo supererà di 90 metri - ma di avere voluto esaltare «lÂ'eroico spazio aereo di Chicago». Lo «starchitect», lÂ'architetto star, come è noto in America, ha aggiunto che la Guglia Fordham porterà «un tocco di esile eleganza» alla regina del Mid West. E ha concluso di non temere che possa attirare lÂ'attenzione dei terroristi: «I primi venti piani ospiteranno un albergo, gli altri appartamenti. Non rappresenterà certo un simbolo della potenza americana».
Proprio lÂ'incubo del terrorismo, però, potrebbe costringere Calatrava ad alcune modifiche, come è già successo nel progetto della Freedom Tower, la cui base sarà una fortezza senza finestre. LÂ'attuale progetto della Guglia Fordham prevede una struttura di cemento e due scale dÂ'emergenza. Ma per Burt Notarus, assessore allÂ'edilizia di Chicago, e per Donald Trump, che costruirà un grattacielo più modesto nella zona, questi dispositivi di sicurezza non sono ancora sufficienti. «Dovremo arrivare a un compromesso», ha commentato Notarus. «Nel tremendo mondo dÂ'oggi è troppo poco, è una follia» ha rincarato la dose Trump. Sicurezza o no, secondo Chris Carley cÂ'è già una coda di acquirenti, nonostante i prezzi: 600 mila dollari per un alloggio con una sola camera da letto, oltre cinque milioni di dollari per uno dei piani più alti.
La metropoli del Michigan oggi ospita tre dei quindici grattacieli più alti del mondo: oltre alla Sears Tower, il John Hancock Center e lÂ'Aon Center. Ed è qui, tra il 1884 e il 1885, che venne costruito il primo grattacielo della storia, il leggendario «Home Insurance Building». Ma il nuovo progetto per molti esperti potrebbe non raccogliere il successo degli illustri precedenti. Secondo gli operatori del settore il mercato immobiliare di fascia alta a Chicago ha già raggiunto da tempo il livello di saturazione: «Io sarei piuttosto cauto nel costruire nuovi colossi - ha detto Louis Conforti, presidente della società di investimenti immobiliari Greenwood Group -. Abbiamo avuto un grande carico di progetti negli ultimi tre anni e ora il mercato sta sensibilmente rallentando». Calatrava, diventato celebre nel mondo per la «leggerezza» di opere come il velodromo olimpico di Atene e lÂ'Opera House di Tenerife, ha assicurato: «Sarà unÂ'opera alta ma non pesante, per questo avrà successo».
E.C.
27 luglio 2005






corriere.it>

Firenze un grattacielo e altro nei dintorni

Visto che i fiorentini sono scarsini e mi pare le foto non abbondino, inserisco qualcosa di Firenze che pochi conoscono....

come si sa Firenze non è una citta con una skyline notevole, non ci sono grattacieli, perchè secondo una vecchia legge comunale nessun edificio può superare in altezza la cupola del duomo...

così a Firenze, oltre al vecchio Grattacielo posto in via dello Statuto (ma che poi è un palazzo a 8 piani), non esisteva nulla fino al 2003 anno in cui è nato l'Albergo Metropole (inaugurato nel 2005), la zona è l'ultima uscita del raccordo dell'indiano verso Ponte a Greve... eccolo:



questa è un po' torta...



accanto il centro commerciale Freeland con la multisala Warner





e di nuovo il Metropole:



e il suo ingresso:



allontanandoci verso Scandicci, troviamo il Supercarcere di Sollicciano





cambiando zona si va nel centro di Scandicci dove il vecchio stabile del comune è stato trasformato in biblioteca, la piazza di inizio '900 arriccchita con un tettoia modernissima e delle belle fontane a pavimento, direi un'ottima integrazione moderno/antico















tornando verso Firenze, il nuovo quartire abitativo di Ponte a Greve con la costruzione detta il "castello"







e il centro commerciale Ponte a Greve



il Ponte all'Indiano che collega la parte di Scandicci con Peretola:



e una cappelletta sconsacrata posta all'icrocio tra via Pratese e Via Baracca




ciaouz Sky3boy>

Firenze dall'alto Foto del 2001

per chi non conosce bene Firenze allego delle foto scattate da un aereo da turismo nel 2001 del centro di Firenze e alcuni suoi dintorni...

iniziamo con classico, il duomo:



palazzo vecchio e sullo sfondo Santa Croce



ri Duomo



galleria degli uffizi, Palazzo Vecchio e il Bargello



e sono un po' monotono ri Duomo (ma questo abbiamo)



mercato coperto di San Lorenzo



la sinagoga ebrea



il deposito ferroviario tra v.le Redi e la fortezza, a destra la deviazione per Roma, la stazione di SMN è sotto!



Santa Croce



La Biblioteca Nazionale



il duomo da Dietro



Piazzale Michelangelo e San Miniato



il campanile di Giotto



Santa Maria Novella



il bivio ferroviario a Sesto Fiorentino, a dx si va a Prato/Bologna e in su si va a Pisa



e il viadotto dell'Indiano mentre lo riverniciavano



spero vi piacciano sky3boy>

L'auditorium di Ravello è un pasticcio

L'auditorium di Ravello è un pasticcio

Un intervento di Paolo Desideri




IL CONTESTATO PROGETTO DI OSCAR NIEMEYER

Nel sito del Comune di Ravello sono in mostra i disegni che Oscar Niemeyer ha eseguito per il contestato auditorium che il Comune vorrebbe realizzare. Sono schizzi di straordinaria bellezza grafica, di grande sensibilità spaziale, pervasi di una forza poetica che rimanda agli schizzi di alcuni dei grandissimi del secolo passato come Le Corbusier.

Ma nonostante il pregio di quelle carte, che da architetto apprezzo moltissimo, mi resta la convinzione che l'auditorium di Ravello sia un provinciale pasticcio italiano. E non per le ragioni addotte da quanti, come Italia Nostra, hanno bocciato l'iniziativa fino alle estreme conseguenze del ricorso alla magistratura amministrativa, invocando l'immodificabilità dello strumento urbanistico che non prevede, a Ravello ed in quella delicatissima condizione ambientale, la realizzazione di un auditorium. Non mi sembra questo il punto: un Prg è uno strumento che ammette per definizione procedure di modifica. Ma un progetto così delicato, con così tanti problemi da affrontare e da risolvere, che miri a lasciare sul campo una architettura di qualità, non può esaurirsi nel contributo - felice, anzi felicissimo - del solo segmento progettuale rappresentato dallo schizzo, cioè da quello che in linguaggio degli architetti si chiama concept.

In tutti i progetti complessi, indipendentemente dalla loro dimensione, la forma deve essere in grado di mettere in equilibrio i tanti conflittuali problemi posti dal contesto prima e dalla fisicità della costruzione poi. Problemi legati alla scala territoriale, urbanistica ed ambientale; problemi legati al traffico e ai parcheggi; all'idrogeologia ed alle fondazioni; all'inquinamento acustico ed a quello luminoso; al raccordo con le reti locali e sovralocali. Eppoi problemi di carattere costruttivo; strutturale; impiantistico; di cantierizzazione; di benessere ambientale e climatico. Problemi, tutti, che producono continui feed back sul progetto. Variabili, tutte, che la forma finale del progetto deve essere in grado di tenere in miracoloso equilibrio.

Un processo lungo, che non ammette scorciatoie, che il progettista deve avere la possibilità di controllare integralmente. Un processo che impone una torsione dell'orizzonte poetico del progetto, in cui tutta la creatività deve essere spesa a ricercare le forme, appunto, di un possibile equilibrio tra le tante conflittuali variabili presenti sul campo, attraverso il confronto serrato con i contesti, con gli attori amministrativi, con le tecniche costruttive. Qualcosa di molto più complesso di uno schizzo, magari magistrale, ingegnerizzato a valle dalle mani di qualcun altro.

Credere che sei straordinari schizzi bastino per risolvere questo percorso paziente e sapiente che si chiama progetto, vuol dire svilire il ruolo dell'architetto, riportandolo pericolosamente alla deriva nella quale l'anomalia italiana degli anni settanta ed ottanta lo aveva confinato. Ricordate il modello Italstat? Uno schizzo iniziale di un maestro (Rossi, Tange) disposto a sgombrare rapidamente il campo per subire l'oltraggio di essere realizzato dalle mille mani dell'Ente: la macelleria dell'architettura. Se proprio volete un auditorium a Ravello, non imboccate scorciatoie avvilenti, non alimentate equivoci massimalisti sull'onnipotenza predittiva dello schizzo facile: chiedete un progetto a Niemeyer, a partire dalla variante di PRG sino al progetto esecutivo, non uno schizzo. Ha novantaquattro anni, vive in Brasile, ma sono certo che di suo avrebbe l'ostinazione sufficiente a non sgombrare il campo.


Cos'è l'audiotorium di Ravello? mai sentito >