Thursday, April 12, 2007

Photos Roma/Italia (1)

All photos taken between 17-19 July 2004.

1. View from Foro Romano.


2. Popular travel guide books.


3. Fontana di Trevi.


4. Basilica di San Pietro.


5.


6. Ponte Vittorio Emmanual II, Castel Sant'Angelo.


7.


8.


9. Piazza Navona, Fontana dei Quattro Fiumi.


10. Pantheon.


11.


12. Colosseo.


13. Il Vittoriano.


14. Piazza del Campidoglio.


15. Guard of Vatican City.


16. Cupola Basilica di San Pietro (height 132m).
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L’acqua di falda. Nuova energia per Milano

Non so se nel forum si è già parlato di questo progetto ma a me sembra una cosa importantissima per Milano. Alla faccia delle proposte degli "pseudo-ambientalisti" tutto fumo e niente arrosto che quando governano sono solo capaci di fare leggi e regolamenti in difesa dei pesci rossi e di costituire inutili assessorati alla pace.


Milano galleggia su un mare di petrolio.
Petrolio bianco: lÂ'acqua di falda.


Una fonte alternativa di energia termica per un sistema di produzione ad alta tecnologia più efficiente e pulito
LÂ'acqua dei navigli, dei fontanili e della prima falda su cui galleggia Milano, può essere una
fonte energetica alternativa per riscaldarci in inverno e raffrescarci in estate.
LÂ'acqua di falda , in particolare, con la sua abbondanza è una risorsa importante per il nostro
futuro energetico. A differenza dei combustibili fossili non ci costa né come importazione,
né come trasporto e soprattutto non inquina!
AEM è pronta ad avviare sul territorio metropolitano progetti innovativi di teleriscaldamento
e teleraffrescamento con tecnologia a Â"pompa di calore Â" mediante lÂ'utilizzo dellÂ'acqua di
falda, sfruttando così una risorsa nascosta ma abbondante e preziosa come il petrolio, un
petrolio bianco da cui AEM estrarrà un mare di calore.


Il progetto AEM per il calore pulito ottimizza anche i consumi di elettricità

Gli ingegneri AEM, partendo dalle pompe di calore hanno elaborato un inedito ed innovativo sistema di produzione di calore pulito. La centrale di produzione a pompa di calore, pensata e progettata basandosi sulle più avanzate tecnologie disponibili, garantisce elevata efficienza energetica con un ridotto impatto sullÂ'ambiente. LÂ'impianto è costituito da una sezione di cogenerazione, da un
sistema a pompe di calore, da una sezione di integrazione e da serbatoi di accumulo termico integrati con sistemi di riscaldamento elettrico. La sezione a pompe di calore, che rappresenta la parte più innovativa del progetto, garantisce una consistente produzione termica, integrata dai contributi provenienti dalle sezioni di cogenerazione e di integrazione. Per massimizzare lÂ'efficienza del sistema, lÂ'impianto può essere fatto su misura.Cioè il rapporto di potenza tra la sezione cogenerativa e la sezione pompe di calore viene progettato in base ad unÂ'analisi di ottimizzazione energetico/ambientale costruita a partire dal profilo della richiesta termica dellÂ'utenza. AEM ha individuato nella svedese Goteborg Energi il partner tecnologico per lo sviluppo del nuovo progetto. Tale società ha acquisito un know-how specifico nella realizzazione di impianti con pompe di calore di grande potenza (fino a 60 MWt), con produzione di acqua calda a 70÷80 gradi per il teleriscaldamento della città di Goteborg.

Le pompe di calore, ad acqua di prima falda, sono alimentate con energia elettrica; la connessione alla rete elettrica e la presenza degli accumuli termici, garantiscono la possibilità di modulare il funzionamento dellÂ'impianto tenendo conto anche dellÂ'andamento della domanda elettrica nazionale.
È importante osservare che la diffusione di sistemi di produzione termica
alimentati ad energia elettrica, e in special modo quelli a pompe di calore con accumulo termico, permettono di produrre in ore notturne anche a fronte di una richiesta di carico termico prevalentemente diurno. Si ottiene così un altro vantaggio. Aumentando la richiesta notturna si contribuisce a ricalibrare lÂ'andamento orario del fabbisogno elettrico nazionale.
Questo effetto porta con sè la possibilità di ottimizzare il funzionamento dei moderni cicli combinati aumentandone lÂ'efficienza di produzione in quelle ore di notte quando la richiesta elettrica è più contenuta. La prima applicazione di questo sistema è stata sperimentata in un impianto dellÂ'Università Bocconi.


I principali impianti di cogenerazione, 600 MW termici di teleriscaldamento

BOCCONI
La Centrale Termofrigorifera a pompa di calore presso lÂ'edificio "Gardella" dellÂ'Università Bocconi è veramente una eccellenza realizzativa di AEM.
LÂ'impianto di climatizzazione del nuovo complesso universitario della Bocconi è infatti il primo esempio di impianto di grosse dimensioni realizzato da AEM con tecnologia a pompa di calore ad acqua di falda.
LÂ'acqua Â"emuntaÂ" dalla vasta area verde del Parco Ravizza, viene convogliata allÂ'impianto della Bocconi per essere poi restituita alla Roggia Vettabia, con la sola variazione di pochi gradi centigradi della sua temperatura.
LÂ'impianto, complessivamente costituito da tre pompe di calore da 1MWt cadauna, funzionanti in assetto reversibile, è gestito da remoto mediante un sistema di controllo automatico.
Il sistema, alimentato solo con energia elettrica, azzera le emissioni inquinanti sulla città di Milano dando un contributo al miglioramento della qualità dellÂ'aria cittadina.

Per AEM lÂ'impianto della Bocconi non rappresenta un episodio isolato ma è il risultato di una lunga e articolata esperienza nel campo della cogenerazione, dove AEM ha già realizzato ben 10 impianti.
I più importanti sono quelli di Tecnocity, di Famagosta, di Malpensa, di Figino e di Sesto San Giovanni. NellÂ'insieme si tratta di una potenza complessiva di 600 MWt (termici) distribuiti con il teleriscaldamento.

TECNOCITY
La Centrale di Cogenerazione di Tecnocity è un tipico esempio di realizzazione impiantistica in grado di soddisfare il moderno fabbisogno di climatizzazione dei
quartieri di nuova edificazione a prevalente uso terziario.
La zona servita è quella del nuovo quartiere tecnologico di Milano Â"Bicocca-TecnocityÂ", estesa anche ad alcuni fabbricati dellÂ'area Pirelli. Gli edifici destinati al terziario (università, teatro, servizi alle persone e alle imprese) costituiscono circa il 60 per cento della volumetria globale. Il rimanente 40 per cento sono edifici residenziali.


FAMAGOSTA
La Centrale di Cogenerazione di Famagosta alimenta le reti di teleriscaldamento dei quartieri Chiesa Rossa, Gratosoglio/Missaglia, SantÂ'Ambrogio e del Deposito ATM della Linea Metropolitana 2.
La Centrale è costituita da 6 gruppi di cogenerazione basati su motori alternativi alimentati a metano, con potenza unitaria di 3,2 MWe, per un totale di circa 20
MWe e 20 MWt, e da quattro caldaie ad olio diatermico per integrazione e riserva, anchÂ'esse alimentate a metano, con potenza unitaria di 15 MWt. LÂ'impianto sarà a breve completato da un sistema di accumulo termico che ne incrementa la flessibilità di esercizio e la potenza termica disponibile per la rete.


SESTO SAN GIOVANNI
LÂ'energia termica viene distribuita, tramite la rete di teleriscaldamento, dalla Centrale di scambio termico e pompaggio realizzata da AEM nel 1994, attigua alla centrale EDISON della quale utilizza il vapore cogenerato.
La rete di teleriscaldamento ha la funzione di trasportare il vettore energetico (acqua surriscaldata) dalla Centrale AEM alle sottocentrali di scambio termico
distribuite sul territorio; tale rete, realizzata a partire dal 1994 e tuttÂ'ora in fase di ampliamento, raggiunge unÂ'estensione superiore ai 30 km e allaccia circa 400
utenze in prevalenza residenziali.



5 nuovi impianti per Milano pulita, più valore alle nuove aree urbanistiche

LÂ'esperienza maturata sulla cogenerazione e sulle pompe di calore, ha convinto AEM ad adottare, per i propri futuri sistemi di teleriscaldamento cittadino, un assetto impiantistico standard che coniuga i vantaggi delle due tecnologie, ottenendo così le migliori prestazioni sia energetiche che ambientali.
Tale soluzione impiantistica permetterà, inoltre, di razionalizzare lÂ'utilizzo delle fonti energetiche primarie, quali lÂ'energia elettrica e il metano.
AEM ha così avviato un piano di sviluppo di una nuova filiera di impianti di cogenerazione a pompe di calore, che verranno realizzati in cinque sedi di proprietà (Canavese, Gonin, Ricevitrice Nord, Ricevitrice Sud e Bovisa), attualmente già destinate ad usi tecnologici.
Le 5 centrali di produzione di calore serviranno con reti di teleriscaldamento
i quartieri circostanti. Ma possono essere inserite in tutte le aree di nuova edificazione, solitamente quartieri ad elevata densità edilizia che necessitano di consistenti apporti energetici. Come per esempio i nuovi quartieri di Milano Santa Giulia (Montecity) e Repubblica-Garibaldi.

Per ogni episodio di cogenerazione a pompa di calore previsto dal nuovo progetto AEM, si prevede di servire un edificato abitativo di circa 2.500.000 metri cubi (circa 30.000 abitanti), pari a una potenza termica assorbita di circa 50 MWt.
La dismissione degli impianti termici condominiali che alimentano i fabbricati, si
tradurrà in un mancato consumo di metano e altri combustibili liquidi, cioè un risparmio di circa 10.000 tep/anno con un conseguente abbattimento delle emissioni di circa 20.000 tonnellate/anno di CO2 e di circa 20 tonnellate/anno di NOx.
LÂ'impianto a pompa di calore, a pari energia termica prodotta, consumerà per ogni stagione termica circa 5.000 tep di combustibile (esclusivamente gas naturale) che comporterà emissioni pari a circa 12.000 tonnellate/anno di CO2 e 6 tonnellate/anno di NOx.
Come è già successo con la diffusione della rete in fibra ottica anche questi impianti di calore pulito porteranno valore aggiunto ai nuovi fabbricati e alle aree di nuova urbanizzazione che li adotteranno.


Controllo e riduzione delle emissioni, AEM 3 volte leader

I vantaggi principali dellÂ'impianto a pompa di calore e cogenerazione per teleriscaldamento in ambito urbano sono riconducibili oltre che al risparmio
energetico, alla riduzione di emissioni inquinanti. Questi impianti, destinati a servire una utenza diffusa sul territorio, sono controllati in continuo da sistemi di monitoraggio delle emissioni inquinanti e da sistemi di controllo che ottimizzano le condizioni di funzionamento. Con la sostituzione di un gran numero di impianti termici civili tradizionali si ottengono i seguenti miglioramenti ambientali:
• azzeramento delle emissioni di polveri e di SO2 • riduzione di emissioni di NOx: circa 70%
• riduzione di emissioni di CO2: circa 50%
• riduzione delle concentrazioni di inquinanti in aria riconducibile a una migliore dispersione delle emissioni provenienti da unÂ'unica sorgente.
La sostituzione delle caldaie condominiali con le sottocentrali di teleriscaldamento, garantisce una maggiore sicurezza per il cliente e minori oneri di gestione e di manutenzione.
Queste elevate prestazioni ambientali possono essere raggiunte grazie allÂ'utilizzo delle pompe di calore che producono il 60% dellÂ'energia termica annuale con
emissioni zero!

Nel controllo delle emissioni AEM ha una posizione leader, grazie anche ai notevoli investimenti recentemente fatti sul sistema idroelettrico e termoelettrico.
La produzione elettrica di AEM mantiene da sempre una consistente e pregiata quota di energia idroelettrica, energia rinnovabile per eccellenza.
Il programma di repowering della centrale termoelettrica di Cassano DÂ'Adda porterà la potenza di centrale a 1.000 MW con un rendimento del 56%: la riduzione di CO2 rispetto agli impianti convenzionali sarà di circa 1.500.000 (un milione e mezzo di tonnellate allÂ'anno) di CO2.
LÂ'avvio sul territorio metropolitano di progetti di teleriscaldamento con tecnologia a pompe di calore mediante lÂ'utilizzo dellÂ'acqua di falda, abbatterà drasticamente le emissioni inquinanti.
Produrre energia senza inquinare è possibile. E AEM lo sta già facendo al meglio scegliendo fonti energetiche alternative rinnovabili con risparmio di energia primaria, per dare aria pulita alla città e garanzie alla salute dei cittadini.


Altre info su www.aem.it
Secondo me questo è un tipico esempio di pragmatismo e della cultura milanese del fare.>

GM a Torino

ieri ho visto lo strillone de " LA Repubblica" in cui si parlava di una sede torinese per la General Motors

qualcuno può postarlo o sa cosa vi era scritto?>

Vimodrone (MI): le case sul naviglio Martesana



http://www.lecasesulmartesana.it/html/case/uno.htm

Ripropongo un mio vecchio thread, qualcuno ha delle immagini più dettagliate o delle foto dei due torrioni (parte direzionale del progetto)?>

PALERMO si rifà il look ecco i progetti in atto







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e se facessimo best skyline Italia!!!

Quote:>
Il forum è pieno di thread del genere, ma con questo mio esperimento, voglio svolgere un'indagine su una popolazione che di skyline non ne sa praticamente niente (nel senso buono) e che per vederne uno deve usare il telescopio (o comprarsi una nissan..)

La "linea del cielo" in se, è un elemento presente nelle piu' grandi città, poichè è formato prettamente da grattacieli, e senza dubbio è il primo biglietto da visita di una città, l'elemento che la distingue dalle altre, che si vede al primo impatto.

Nella lista non ho messo città italiane (...) proprio perchè vorrei ottenere un giudizio neutro dai votanti, che non si metteranno a votare per la propria città, bensì indicheranno lo skyline piu' bello, piu' bilanciato, che piu' colpisce, in un modo imparziale.

Mi attrezzerò a procurare delle foto. Chi vuole è libero di farlo
>premetto subito una cosa: non voglio alzare un polverone, entrare in polemica con nessuno, innescare discussioni campanilistiche, politiche o di altro genere!! ma io mi sono chiesto questo:
siamo Italiani... ok .... perche non possiano creare un pool per la migliore skyline d'italia.. io credo che da una parte è normale che ognuno di noi sia affezionato alla propria città però secondo me è sbagliato in un forum italiano non fare un sondaggio del genere.. magari in passato si sono gia fatti questi sondaggi... mi pare arrivato il momento di riproporli!!
qui non chiedo a nessuno quale sia la skyline piu bella ma vuole essere solo la mia opinione sull'assenza di un sondaggio.. vorrei che altri esprimessero la propria idea e poi magari in un secondo momento si creasse una poll magari dove si votasse solamente e postassero immagini senza alcun tipo di commento in modo tale da non accendere nessuno!!

poi vorrei scrivere anche una cosa circa "cos'è una skyline???'"
secondo me come a livello urbanistico si fa sempre una distinzione tra città storica consolidata (cioè per l'italia quella sviluppata fino alla seconda guerra mondiale per alcuni, alla prima per altri ) e la restante parte della città, secondo me si dovrebbe fare una distinzione tra skyline della città storica e citta "moderna"... magari con due sondaggi separati!!!

e vi spiago anche perche di due sondaggi separati! guardiamo il treads skyline europee diciamo: c'è una foto di vienna storica: a parte gli edifici rappresentativi e simbolici, si riconosce subito che è vienna al massimo la si puo confondere con praga.. ben diversa è parigi, ben diversa ancora è londra, istambul..
prendiamo invece le fotografie della città nuova.. se non sapessimo degli edifici simboli ( es grand arc di parigi.. non so il francese ) non credo in molti saprebbero distinguere le differenti città andando a vedere il singolo edificio

gradirei ricevere le vostre opinioni su cosa ne pensate di questi eventuali sondaggi e anche su quali città inserire!! secondo me questo treds/pool deve essere ben costruito per evitare inutile polemiche
ciao a tutti e buon anno>

Calabria:approvato il piano energetico regionale

3/03/2005 – Il Consiglio regionale della Calabria approva il piano energetico ambientale regionale (Pear). Tre gli obiettivi principali: fonti rinnovabili, risparmio energetico e riduzione dellÂ'emissione di sostanze inquinanti.
Â"Il Piano - spiega il presidente della IV Commissione Â"Tutela dellÂ'AmbienteÂ" Raffaele Senatore - oltre a consentire agli imprenditori locali di investire nel settore della produzione dellÂ'energia elettrica, stante la liberalizzazione della produzione medesima, è fortemente incentrato sul rispetto dellÂ'ambiente e dei dettami del protocollo di KyotoÂ".
Senatore definisce Â"chiare ed inequivocabiliÂ" le prescrizioni dettate dal piano:
- divieto assoluto su tutto il territorio regionale dellÂ'utilizzo del carbone per alimentare centrali per la produzione di energia elettrica;
- obbligo dellÂ'interramento dei cavi elettrici per le tratte sovrastanti le aree antropizzate;
- obbligo, a carico delle società produttrici, di fatturare in Calabria lÂ'energia elettrica destinata al resto del paese;
- limitazione del numero di centrali.
Saranno autorizzati soltanto impianti alimentati attraverso il solare termico, fotovoltaico, eolico, idrogeno, biomasse e biogas.
Diventa obbligatorio lÂ'adeguamento per le centrali termoelettriche già in funzione, per le quali è prevista, in caso contrario, la chiusura.
Il Pear prevede, inoltre, una serie di bandi per incentivare la produzione di energia rinnovabile; si tratta di bandi che fanno riferimento alla leggi nazionali, ma sono previsti anche altri finanziabili tramite il Por Calabria.
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Il Villaggio Olimpico.

Sarebbe interessante discutere anche e sopprattutto del villaggio atleti nell'area ex-mercati generali, vicino al Lingotto:



Villaggio Olimpico area ex mercati generali


Il Villaggio Olimpico prevede la realizzazione di 3 lotti di residenze per circa 52.000 mq (lotti III, IV e V), aree a servizio per circa 40.000 mq (lotto II), oltre ad una passerella pedonale di collegamento con il centro del Lingotto (lotto VI).
Preliminarmente alla realizzazione di tali opere sono pianificati dei lavori di predisposizione delle aree consistenti nelle operazioni di bonifica amianto, di spostamento dei sottoservizi esistenti, di demolizioni e scavi di sbancamento e di consolidamento strutturale della struttura storica.
Lotto II
Nell'ambito delle opere per la realizzazione del Villaggio Olimpico è prevista la conservazione e ristrutturazione delle strutture poste nell'area centrale storica soggetta a vincolo della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici.
L'intervento di restauro e recupero delle strutture del mercato ortofrutticolo ha come obiettivo la realizzazione della zona di servizi al villaggio olimpico (centro logistico).
Il complesso dei Mercati Generali di via Giordano Bruno n. 181 è stato realizzato in epoche diverse dal dopoguerra ad oggi, espandendosi in funzione delle necessità e dei fabbisogni. E' formato da costruzioni in cemento armato suddivise in stalli già utilizzati per la vendita dei prodotti ortofrutticoli all'ingrosso; tettoie in ferro ed in c.a.; fabbricati ad un piano destinati ad uffici e servizi; locali per l'immagazzinamento delle derrate alimentari e porticati, sempre in c.a., destinati alle operazioni di carico e scarico.
Le costruzioni della zona centrale hanno rilevanza storico-architettonica in quanto costituiscono il nucleo dell'ex insediamento commerciale. Tale nucleo è stato ultimato nel 1934 su progetto dell'arch. Cuzzi ed è costituito da: una torre centrale; due antistanti edifici con un porticato che funge da esedra presso l'ingresso principale di via Giordano Bruno 181; 14 strutture arcuate in cemento armato per camminamenti e depositi.
Il progetto di riconversione prevede la chiusura delle arcate con superfici vetrate e la realizzazione di spazi polifunzionali destinati a zona internazionale e di servizio del V.O. durante le Olimpiadi ed ai servizi per i residenti nella successiva gestione post olimpica.
Lotto VI
La passerella rappresenta non solo un collegamento necessario tra il quartiere degli Ex Mercati Generali e il centro commerciale del Lingotto, ma un simbolo per la città di Torino che ospita i Giochi Olimpici invernali del 2006. Il progetto propone un disegno urbano in continuità con la città ed aperto alle potenzialità del complesso Lingotto - parco ferroviario.
La passerella dovrà creare il collegamento pedonale tra l'area degli ex Mercati Generali e l'adiacente centro polifunzionale del Lingotto. La suddetta area é caratterizzata dalla presenza delle architetture del Mercato Ortofrutticolo: le tettoie per l'esposizione (le due parti laterali e il corpo centrale), la torre serbatoio e il "piano caricatore" parallelo ai binari ferroviari. La ferrovia taglia in due parti l'area, da un lato la zona Mercati e dall'altra il complesso Lingotto. Il percorso pedonale comincia in corrispondenza del corpo centrale dei Mercati Generali e termina al di là della ferrovia in prossimità di una passerella già esistente.
Alcuni vincoli, come la presenza della ferrovia condizionano la progettazione della passerella e ne fanno l'elemento di forza: l'impossibilità di creare appoggi lungo tutta l'area occupata dai binari suggerisce l'idea di una passerella sospesa ad un arco che ha i suoi appoggi nella sola fascia dove sono consentiti.
L'arco, che nasce da esigenze strutturali e funzionali, é un richiamo immediato alle arcate dei Mercati Generali.
Lotto VII
Il progetto del lotto VII, complessivamente, scaturisce dall'esigenza di riqualificare e di valorizzare un'importante spazio individuato come sito destinato ad ospitare il Villaggio Olimpico. L'obiettivo primario è quello di realizzare uno spazio confortevole per il periodo olimpico e post olimpico che svolga pienamente le sue funzioni sociali, di ritrovo e sosta per la cittadinanza di Torino, nonché ricreative e naturalistiche.
Il Lotto VII rappresenta il centro dello spazio pubblico della sistemazione esterna del Villaggio Olimpico. In particolare esso è costituito da tutto l'asse orientale al confine con le pertinenze ferroviarie, e da un ampio spazio centrale tra i Lotti III e IV sopra l'esistente sottopassaggio stradale.
Lotti residenziali
La scelta dell'ente promotore di localizzare il Villaggio Olimpico in aree urbane attualmente poco valorizzate attribuisce all'intervento il compito di volano della riqualificazione per l'intero distretto. La progettazione ha voluto quindi conferire un carattere peculiare agli edifici al fine di rendere riconoscibile il quartiere nel futuro ed identificarlo con il titolo di quartiere olimpico, come era già avvenuto a Torino negli anni sessanta per il complesso di Italia '61. Il villaggio diventa inoltre un elemento connettivo tra il quartiere di matrice razionalista e il complesso del Lingotto al di là della ferrovia e ricuce, sia visivamente che fisicamente, questa parte di città.
Lotto III
Il progetto del complesso di edifici pensati per il lotto III del Villaggio Olimpico deve la sua configurazione planimetrica alla composizione della pianta regolare della città di Torino. La composizione delle abitazioni all'interno del lotto è pensata in modo tale da creare uno spazio permeabile nelle direzioni trasversali e di schermo per quelle longitudinali. Infatti gli edifici di testa posti sulla via Giordano Bruno fungono da sbarramento e chiusura visiva del lotto, generando in uniformità con i vicini un rigido effetto skyline. La struttura del lotto è stata pensata in modo tale che si creino spazi privati e pubblici ben distinti, ciò comporterà la presenza di piazze, strade e cortili, ed è proprio in questi luoghi di separazione tra pubblico e privato che si integrano tra loro diverse funzioni come mezzi di trasporto, servizi per il tempo libero ed aree di Ristoro. Sulla Via Giordano Bruno si ritagliano spazi dedicati per accogliere attività commerciali come negozi, bar, uffici. In particolar modo la piazza nata dall'incrocio delle vie interne funge, oltre che da luogo di smistamento anche da punto di ritrovo per gli abitanti della zona.
Gli edifici hanno una superficie di 20,37x13,77 m con un interpiano di 3,10m tale da consentire una altezza libera interna per ogni alloggio di 2,71m. La qualità degli alloggi è stata pensata soprattutto per il periodo post-Olimpico, ed è appunto perseguendo i massimi standard abitativi che si è cercato di realizzare edifici con ottimali confort termici, acustici e visivi. Ogni alloggio possiede almeno due arie, ma ciò che li caratterizza di più è che tutti gli alloggi rispettano la normativa sui disabili.
Gli alloggi tipo al piano terreno sono pensati come duplex, cioè su due livelli, in modo da poter suddividere la zona giorno da quella notte. Il duplex al piano terreno risulta essere la miglior soluzione adottabile per massimizzare il confort abitativo, poiché permette di avere l'area giorno adiacente al piano giardino, mentre la zona notte in elevato protetta dai rumori e dal passaggio di persone. Gli appartamenti nei piani superiori sono distribuiti su un unico piano e occupano ciascuno almeno un angolo dell'edificio. Dal quarto piano in poi, arretramenti al filo delle facciate permettono il nascere di pregevoli terrazze per i diversi alloggi. Ogni appartamento possiede almeno un balcone. Di particolare valore architettonico è la scala interna che partendo da un'atrio a doppia altezza attraversa l'edificio fino a raggiungere i muri esterni vetrati che la illuminano naturalmente, fruendo anche dell'illuminazione zenitale che dall'alto dell'edificio la illumina. La scala permette inoltre di raggiungere all'ultimo piano la terrazza accessibile a tutti, da cui si può godere del panorama.
Lotto IV
Il lotto IV presenta un fronte compatto su via Pio VII che raccorda le architetture dei lotti III e V, mentre all'interno gli edifici a torre seguono la maglia ortogonale definita dai percorsi viari che riprendono gli assi urbani del quartiere. Le altezze diverse degli edifici e la varietà dei loro fronti rivelano il lavoro di équipes internazionali e, alleggerendo l'impatto visivo del complesso, creano quinte scenografiche ed effetti prospettici inaspettati. I prospetti degli edifici sono quindi caratterizzati da bow-windows, sporti continui ed elementi frangisole che movimentano le facciate con giochi di chiaro-scuro, e sono inoltre il leit motiv anche degli altri lotti. La finestratura è sempre a tutt'altezza per garantire una maggiore luminosità degli ambienti e le persiane sono pensate come elementi scorrevoli che disegnano nuove geometrie a seconda dell'ora del giorno e della presenza o meno in casa degli abitanti.
La redazione del progetto per il lotto IV è volta a rispondere alle esigenze proprie della doppia vocazione dell'intervento: da un lato il villaggio Olimpico e dall'altro la sua riconversione in edilizia residenziale. Alla prima fase in cui il complesso architettonico ospita gli atleti ed è quindi una struttura funzionale e funzionante per l'evento sportivo, segue una seconda fase in cui l'edilizia olimpica si adegua senza spese significative di riconversione in edilizia residenziale e l'architettura diventa parte integrante della città. Le esigenze legate al villaggio Olimpico sono quelle proprie di una struttura ricettiva che garantisca il comfort e la sicurezza degli atleti, ma al tempo stesso sfrutti al massimo gli spazi abitativi a disposizione. Ogni edificio è quindi stato pensato come un hotel e organizzato in nuclei residenziali di taglio variabile da una a 4 camere con almeno un servizio igienico visitabile da un disabile. Per garantire minimi costi di riconversione in residenza sono state scelte tipologie di appartamenti che senza alcuna modifica strutturale ben si adattano al futuro uso abitativo, anche per quanto concerne il profilo impiantistico.
Lotto V
Il lotto V confina a nord-ovest con la via Giordano Bruno a sud-ovest con la via Bossoli, a sud-est con la via Zino Zini e con uno spazio pubblico di rispetto dove è prevista una pista ciclabile, a Nord-Est con un giardino collettivo che lo divide dal lotto IV. Il lotto a forma circa quadrata misura complessivamente mq 10.324 circa. Il lato da nord est verso sud ovest ha una leggera salita con una differenza di quota di circa 1,50 m. Nel lotto sono previsti 13 edifici, otto di questi allineati sulle vie Bossoli e Giordano Bruno, cinque situati all'interno del lotto.
La disposizione e l'articolazione formale degli edifici intende creare spazi ed immagini differenziate, ciascuno edificio pur concorrendo alla formazione della composizione complessiva si evidenzia per i suoi caratteri particolari per dimensione, forma, materiali, decorazioni. E' prevista varietà nella distribuzione interna degli appartamenti per ottenere secondo la collocazione le migliori qualità ambientali ed abitative.
L'altezza media degli edifici è di sette piani con alcune parti che si ergono sino ad otto piani. Soltanto un edificio centrale cresce in una sua parte limitata a nove piani costituendo una Â"torreÂ" con funzione di segnale visivo. Tutti gli edifici posti lungo la via Bossoli e la via Giordano Bruno hanno al piano terra spazi commerciali e sono collegati da un porticato continuo in struttura leggera.>

bignami d'italia

http://www.assoimmobiliare.it/doc/pr...insviluppo.pdf>

IL NUOVO TEATRO PUCCINIANO

NEL PARCO DELLA MUSICA DI GIACOMO PUCCINI DI TORRE DEL LAGO NASCE IL NUOVO GRAN TEATRO ALL’APERTO

Una grande arena da 3200 posti, un anfiteatro moderno dove si uniscono tradizione, ambiente naturale e innovazione tecnologica

Un Teatro dell’Arte per Giacomo Puccini nei luoghi della sua ispirazione
Bisogna risalire al lontano 1921 per comprendere l'alto valore simbolico che assume il progetto del Parco Culturale della Musica di Giacomo Puccini a Torre del Lago, alla luce proprio della speciale valenza che questi luoghi ebbero nella vicenda umana e artistica del Maestro Puccini

In quell’anno, infatti, Puccini fu costretto, dopo un idillio durato per ben trent’anni, ad abbandonare il suo eden di Torre del Lago. In quello che il Maestro definiva paradiso erano da poco iniziate le rumorose e maleodoranti lavorazioni di estrazione della torba e Puccini si trasferì a Viareggio in una villa a due passi dal mare.

Dopo oltre 80 anni, grazie ad un ambizioso progetto promosso da COMUNE DI VIAREGGIO, REGIONE TOSCANA, PROVINCIA DI LUCCA e FONDAZIONE FESTIVAL PUCCINIANO con l’ apporto della FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA è stata avviata la realizzazione di quello che è destinato a diventare uno dei più importanti centri di produzione culturale.

La creazione del Parco della Musica di Giacomo Puccini di Torre del Lago e la realizzazione del nuovo Gran Teatro all’Aperto rappresentano infatti, senza dubbio, uno degli interventi più significativi nell’ambito della politica culturale in Toscana degli ultimi decenni. Uno straordinario esempio innovativo e ardito di recupero di aree ed impianti di archeologia industriale trasformati in luoghi legati alla musica, allo spettacolo dal vivo, all’arte contemporanea per la salvaguardia e la valorizzazione dei luoghi di ispirazione di uno dei più grandi musicisti della storia della musica.

Con la consegna del cantiere avvenuta il 1 febbraio 2006 ha preso infatti ufficialmente il via la costruzione del Nuovo Teatro che, come l'attuale, sarà ubicato in riva al Lago Massaciuccoli, all’interno di una vasta area di oltre 245.000 mq

delimitata a nord e ad est dalle acque del bacino lacustre del Massaciuccoli a sud dal piazzale Belvedere dove si affaccia Villa Puccini e ad ovest dall’abitato di Torre del Lago Puccini.

Il nuovo teatro, sorgerà su di una superficie di 7.500 mq a nord dell'attuale, circondato dal verde e da dolci collinette. L’Arena accoglierà 3.200 spettatori mentre il sottostante Auditorium avrà una capienza di 600 posti. Il nuovo teatro, realizzato in cemento, legno e cristallo sarà dotato di sofisticati impianti tecnologici e acustici che ne assicurano la massima funzionalità.

Uno spazio dedicato alla musica che consentirà, attraverso l’ impianto di acustica virtuale progettato da Higini Arau, una fruizione ideale della musica.

Il Teatro degli artisti per il più grande musicista del Novecento.

Il nuovo teatro sarà immerso in grandi spazi naturali, che giocano con l’acqua e presenta al suo interno, nel foyer, nella platea e negli spazi antistanti diverse ed importanti opere degli scultori e dei pittori che in questi anni e nei prossimi, collaborano al progetto Scolpire l'Opera. Aree tematiche dedicate alle opere pucciniane realizzate da grandi artisti contemporanei.



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Shanghai: Centro Finanziario Mondiale

SFIDA CINESE In una conferenza stampa è stato mostrato al pubblico il modellino del Centro Finanziario Mondiale, che sarà il più alto edificio cinese. Sorgerà a Shanghai e raggiungerà i 492 metri d'altezza. Sarà inaugurato nel 2008, anno delle Olimpiadi in Cina. Nell'immagine il modellino. L'edificio a fianco è quella del Jin Mao Tower, il quarto edificio più alto al mondo già attivo nell'area Pudong della città cinese (Eugene Hoshiko/Ap)

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CIAMPI: LE OLIMPIADI VETRINA DEL GENIO ITALIANO

CIAMPI, LE OLIMPIADI VETRINA DEL GENIO ITALIANO

Il suo 'spot' aveva portato fortuna a Torino quando venne scelta la sede dei Giochi e ora lui vuole chiudere il suo settennato con la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi del 2006. C'e' un filo che unisce la manifestazione a cinque cerchi in Piemonte con il presidente della Repubblica: Carlo Azeglio Ciampi lo ha ribadito incontrando i vertici del comitato organizzatore, degli enti locali e il supervisore, Mario Pescante. Un'occasione per fare il punto sullo stato dei lavori, ma anche per dare indicazioni e suggerimenti. Cosi', Ciampi, da sempre primo tifoso dello sport italiano, ha spalancato di nuovo le porte del Quirinale per assicurarsi che i Giochi che tornano a casa a distanza di 50 anni abbiano una cerimonia inaugurale che faccia mostra del Bel Paese. ''Il presidente ci ha chiesto che l'apertura celebri il made in Italy - ha raccontato il presidente della Regione, Enzo Ghigo - e noi gli abbiamo assicurato che sara' la cerimonia piu' bella''. Ai vertici di Torino 2006, alla presenza anche del presidente del Coni, Gianni Petrucci, Ciampi ha mostrato tutto il suo interesse per la rassegna invernale, che chiude idealmente il suo mandato. ''Ha detto che ci tiene molto ad essere presente alla cerimonia - ha spiegato il presidente della Provincia Antonio Saitta - perche' conclude cosi' il suo settennato. Si e' raccomandato di dare conto del genio italiano''. I doni ricevuti sono stati all'insegna dell'italianita': oltre alla bandiera olimpica e alla medaglia con il logo dei Giochi donati dal Toroc, la Provincia ha portato i prodotti alimentari del paniere piemontese, gli stessi che verranno forniti agli atleti durante le Olimpiadi. ''Si tratta di una novita' - ha detto Saitta - perche' ci saranno i nostri prodotti e non quelli delle multinazionali. Ciampi ha gradito il regalo e ha detto che li avrebbe assaggiati subito con la signora Franca''. Soddisfazione e' stata espressa anche dal supervisore Mario Pescante: ''Ciampi ha preso atto degli aspetti positivi, ma era strainformato''. ''Il presidente ha apprezzato lo sforzo fatto da tutto il territorio - ha detto il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino - ed e' soddisfatto che tutto procede per il meglio''. ''Sono molto colpito da questo interesse del presidente - ha detto Valentino Castellani, presidente del Toroc - che ci ha ricordato come uno dei primi atti del suo mandato sia stata proprio la presentazione della candidatura di Torino che noi portammo a Seul e che uno degli ultimi sara' la sua partecipazione alla cerimonia inaugurale. Insomma il suo settennato rientra nel pacchetto olimpico''. Anche il vicepresidente Evelina Christillin, presente all' incontro, ha ricordato il legame con Ciampi, e come il primo stanziamento per i Giochi fu con lui allora presidente del tesoro. ''Una bella continuita''' ha detto la Christillin. E il capo dello stato sara' uno dei protagonisti del via delle Olimpiadi: in primavera gli verra' consegnata la fiaccola disegnata da Pininfarina in occasione dell'inaugurazione di una mostra sui Giochi a Roma. Ma sara' proprio il Quirinale l'8 dicembre prossimo a dare lo start al viaggio della torcia, magari proprio con Ciampi che la consegna al primo tedoforo, il maratoneta oro ad Atene Stefano Baldini. Di certo c'e' che la fiaccola ''dormira''' al Quirinale, ha detto Castellani, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, una volta sbarcata nella Capitale da Atene.>

Emporis, finalmente qualche aggiornamento su Roma!!

Date un occhiatina qui http://www.emporis.com/en/wm/ci/bu/?id=100685

Lista aggiornata, ma ne mancano di edifici all'appello!! Tra gli edifici "under costruction" c'è anche il grattacielo della muratella, ma in una classifica viene messo dietro al palazzo dell'eni O.o>

Klimahouse: il risparmio energetico come protagonista

Finalmente si muove qualcosa sul risparmio energetico...

07/03/2005 – Si è concluso a Bolzano lo scorso lunedì 28 febbraio Â"KlimahouseÂ", il primo salone dedicato al risparmio energetico in edilizia. Una novità inaugurata da Fiera Bolzano in concomitanza con Â"BauschauÂ" - Fiera specializzata per lÂ'edilizia - e Â"LignomecÂ" - Fiera specializzata per la lavorazione del legno.

Il successo della prima edizione di Klimahouse, testimonianza di una grande sensibilità nel mercato nazionale alla necessità di una politica di promozione di energia rinnovabile, comporterà con molte probabilità per il prossimo anno il debutto della nuova manifestazione come fiera a sé stante.
Klimahouse è finalizzata a fornire agli operatori del settore un adeguato bagaglio per poter adeguarsi alle nuove normative UE (si pensi alla Direttiva 2001/77/UE, oppure alla Direttiva 2002/91/UE sullÂ'efficienza energetica complessiva negli edifici).
E la scelta di Bolzano come sede in cui ospitare lÂ'evento non è stata sicuramente casuale. Ricordiamo, a questo proposito, che lÂ'Alto Adige compare nella lista delle regioni italiane che hanno mostrato una maggiore sensibilità alla politica del risparmio energetico. Prova di tale attenzione allÂ'argomento sono i 25 impianti di teleriscaldamento a biomassa installati negli ultimi anni con una fascia di potenza tra 0,55 e 37 MW. Ma anche le circa 4mila domande per piccoli impianti di riscaldamento a biomassa, impianti alimentati con trucioli, pellets o con pezzi di legno inoltrate dal 1993 allÂ'Ufficio risparmio energetico della Provincia Autonoma di Bolzano. La regione conta, inoltre, 13.300 impianti a pannelli solari per una superficie totale di 139mila metri quadrati (sino al 2003 la superficie totale in Italia degli impianti a pannelli solari installati ammontava a 400mila mq).
Non solo. Dal 12 gennaio 2005 è entrato in vigore in Alto Adige il certificato CasaClima per ogni nuovo edificio costruito nella regione, con uno standard minimo di consumo energetico pari alla classe Â"CÂ". Si tratta di una certificazione che promuove metodi di costruzione nel rispetto dellÂ'ambiente con la possibilità di un notevole risparmio energetico. È compito dellÂ'ufficio Aria e rumore dellÂ'agenzia provinciale per la Protezione dellÂ'ambiente della provincia di Bolzano rilasciare una targa, da affiggere sullÂ'edificio in modo che sia visibile, sulla quale viene segnata la classe cui lÂ'edificio appartiene. LÂ'adozione di particolari tecniche di isolamento, di riscaldamento e di impiego di energia solare (mediante impianti fotovoltaici, solari, ecc.) consentono agli edifici certificati Â"CasaClimaÂ" un consumo energetico considerevolmente basso.
Â"Tutti concordano che risparmiare energia oggigiorno è un dovere, sia per ridurre lÂ'inquinamento ambientale causato dallÂ'impiego energetico sia per limitare gli alti costi che ne derivano. A questo punto però occorre individuare gli strumenti idoneiÂ". Questa la spiegazione di Norbert Lantschner, Direttore dellÂ'Ufficio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano.

E proprio sullÂ'argomento CasaClima si è tenuto, nellÂ'ambito di Klimahouse, il congresso Â"Casa Clima – Costruire per il futuroÂ", organizzato da Fiera Bolzano in collaborazione con lÂ'Ufficio aria rumore della Provincia Autonoma di Bolzano, lÂ'Associazione Provinciale Artigianato (APA) e RenerTec - Centro di competenza per le energie rinnovabili. Dato lÂ'alto interesse che lÂ'evento ha suscitato nei visitatori della fiera, è stato ripetuto per due volte: una prima volta la mattina, una seconda volta nel pomeriggio, per una partecipazione di complessive 800 persone. A breve saranno disponibili gli atti del congresso al seguente indirizzo web: http://www.renertec.bz.it/page?ua=ev_av&lg=it
La prossima edizione di Klimahouse è in programma dal 26 al 29 gennaio 2006, mentre Â"Bauschau-LignomecÂ" tornerà nel 2007.>

Architettura rurale: un fondo per la valorizzazione

20/10/2005
Architettura rurale: un fondo per la valorizzazione

Il ministro dei Beni culturali, di concerto con gli altri ministri interessati, ha emanato il decreto 6 ottobre 2005 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 238 del 12 ottobre 2005) con il quale vengono individuate le tipologie edilizie e i relativi interventi ammissibili al contributo statale previsto dalla Legge 378/2003 in materia di tutela e valorizzazione dell'architettura rurale.
Con questa legge, infatti, è stato istituito presso il ministero dell'Economia e delle Finanze il Fondo nazionale per la tutela e la valorizzazione dell'architettura rurale, avente una dotazione iniziale per gli anni 2003 - 2005 di 8 milioni di euro annui e successivamente rifinanziabile con apposti stanziamenti nell'ambito della legge finanziaria.
Il Fondo - le cui risorse vengono ripartite, secondo modalità ancora da emanarsi, dal ministero dell'Economia fra le Regioni e le Province autonome - contribuisce, insieme ad altre risorse regionali, proventi di sponsorizzazioni, lasciti e donazioni, al finanziamento di interventi di recupero di edifici e fabbricati rurali.
Il Secreto ha pertanto individuato (articolo 1) negli "edifici ed insediamenti, realizzati tra il XIII e il XIX secolo, che siano testimonianze significative (...) della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle economie agricole tradizionali e dell'evoluzione del paesaggio" le tipologie di immobili la cui valorizzazione può avvenire con una parte di contributi pubblici (fino all'importo massimo del 50 per cento della spesa riconosciuta).
Il decreto stabilisce inoltre gli interventi ammissibili al contributo (articolo 2) e le condizioni tecniche (articolo 3) che i privati dovranno rispettare nella riqualificazione degli immobili rurali.
Per dare completa attuazione alla legge 378/2003 le Regioni e le Province autonome, dovranno ora provvedere ad individuare gli insediamenti di architettura rurale presenti nel proprio territorio anche attraverso la predisposizione di appositi programmi di recupero, riqualificazione e valorizzazione, che è condizione necessaria per accedere al riparto del Fondo.>

[FOTO] Neve a Milano

Siccome lo so che i milanesi di questo forum sono dei fanatici della loro città immagino che queste foto che ho fatto stamattina faranno loro piacere... ho un po corretto le tonalità dei colori per evitare l'effetto grigio milano (non mi dite che è il bello di questa città perchè sarebbe ridicolo!)

cominciamo:
il castello (spettacolare sotto la neve)





parco sempione



arco della pace



ufficio delle poste in piazza cordusio



la galleria dalla medesima piazza



Antico e moderno!



A che punto è il duomo? (si chiederanno i non milanesi)



Sant'Alessandro (mi pare)



statua di Costantino e chiesa di San Lorenzo



le Colonne



Mura spagnole in ticinese



San Eustorgio



Darsena




Naviglio pavese



Naviglio Grande




Quelli della cueva saranno incazzati a morte per il cartellone




e ora una foto denuncia:
piazza duomo, il porticato alla destra guardando il duomo... vi sembra possibile lasciare milano in questo stato??? (notate anche il soffitto)

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