Friday, April 27, 2007

E Fuksas disse...

...che il grattacielo venga creato.

e oggi finalmente sembra che il nuovo palazzo della regione sorgerà dopo aver avuto il benestare della bresso.

non verrà costruito sulla spina 1 in corso lione ma vicinissimo al lingotto dove ora ci sono ancora le ultime fabbriche.

altezza prevista (reggetevi) : 115M

sarà quindi alto 15m in più del previsto.
tempi di realizzazione indicati da fuksas: 24 mesi
non si sa però la data di inizio dei lavori.
costo: 160 milioni €

intorno verrà creato un grande parco urbano.

fuksas dovrà quindi modificare il progetto ma la fisionomia del grattacielo rimarrà la stessa vista finora.
probabilmente verrà allargata la base.
il comune dovrà ora approvare la variante al piano regolatore.

>

question from England

hi,
can you guys post weblinks to sites that have any photos of Naples and its streets

I have already tried Pbase.com and Webshots.com


thanks

Max>

Domandona a li Romani

Ho appena finito di vedere tutti progetti di grattacieli per Milano e devo dire che mi rode un pò il c*lo...

A Milano tutti questi edifici (molti di loro sono anche molto belli) vanno tutti dai cento metri in sù. (sino ad arrivare agli oltre 200 dell nuova fiera).

A Roma tra tutti i progetti a malapena si raggiungono i cento, ed esteticamente non è che siano eccezionali.
Vedo enormi territori dove vengono costruiti nuovi quartieri, con l'unica particolarità che sembrano dei cloni di 100celle (tutte palazzine di max 5 piani).

La domanda è: PERCHé???? >

Yacht Abramovich

Oggi sono andato al porto di ancona a vedere lo Yacht di Abramovich, prima èra stato a venezia adesso quì ad ancona, praticamente è una cosa gigantesca, è una nave no uno yacht, qualcuno di voi l'ha visto
cosa ne dite???>

Trasformare Venezia in Disneyland ??



Il Gazzettino - Venezia - 08.06.2006


"Venezia - «Trasformiano Venezia in una Disneyland». Dall'Inghilterra i giornali lanciano una provocazione che verrà presentata in un convegno. La città reagisce

Di Davide Scalzotto

Dio salvi Venezia, perché pare proprio che gli inglesi si siano stancati di raccogliere soldi per la sua salvaguardia. Anzi, per alcuni è inutile sforzarsi, tanto la città è destinata a morire, a diventare roba da archeologia, come Pompei o le piramidi d'Egitto.

Tanto vale, a questo punto, affidarne la gestione alla Disney e far pagare ai turisti un biglietto di 30 sterline per godere dell'ennesimo parco per divertimenti, magari comprensivo di 60mila abitanti disposti a fare i figuranti di se stessi. Una proposta, quest'ultima, che arriva addirittura da un economista, John Kay, autore del saggio 'La verità sui mercati'. Kay sarà uno dei relatori al dibattito che lunedì 12 giugno, alla Royal Geographic Society di Londra, metterà di fronte quattro esperti su un titolo che è tutto un programma: 'Per salvare Venezia è stato già speso abbastanza denaro'. Un appuntamento organizzato dal 'Venice in peril found', il comitato britannico fondato da sir Ashley Clarke dopo l'acqua alta del 1966, che si occupa di raccogliere fondi per la salvaguardia di Venezia.

A dare manforte a Kay, lunedì, ci sarà il maggior consulente scientifico del governo britannico, sir David King. Una decina di lauree ad honorem in università di mezzo mondo, professore di chimica e fisica e membrodel 'Queens college university' di Cambridge, King sosterrà la sua tesi puntando non sull'economia, ma sulla tutela ambientale di Venezia, affermando che malgrado i tanti soldi destinati alla città, se non si metterà un freno alla crescita delle emissioni tossiche in laguna, non ci sarà salvezza per Venezia.Le posizioni di Kay e King saranno confutate dallo storico dell'architettura Joseph Rykwert e dallo scrittore e giornalista A.N. Wilson, ma intanto hanno già dato la stura ai giornali inglesi per buttare il naso oltre Manica, con una vera e propria campagna di stampa che ha sollevato il 'caso Venezia'. Fino a che punto, si chiedono in Inghilterra, è lecito continuare a spendere soldi per la salvezza di una città in declino? Che sia il segnale di un disinteresse britannico verso la Serenissima?

Avevano cominciato l'altro ieri il Times, il Guardian e l'Observer, ha proseguito ieri l'Independent, con un articolo di Peter Popham centrato sul dibattito attorno al Mose. «Un'opera - è scritto - figlia di Berlusconi» ma che ora deve fare i conti con un problema: «un sindaco di centrosinistra favorevole al progetto, come Paolo Costa, è stato sostituito da un altro sindaco di centrosinistra, Massimo Cacciari, che è contrario. E lunedì, sotto la sua guida, il consiglio comunale ha deciso di incalzare Roma che avrà l'ultima parola. Ogni ulteriore ritardo, tuttavia, sarà per Venezia un disastro». L'Independent si stupisce poi del fatto che i veneziani si lamentino che la qualità della vita si sia abbassata. «Ma come può essere così triste - scrive Popham, non rinunciando a seminare stereotipi - una città che ha boutique di alto livello, ricchi hotel, splendide chiese, gallerie e musei, con l'Harry's Bar pieno di clienti vestiti di abiti di lino color crema, intenti a sorseggiare il Bellini?».Già, come è possibile?Lunedì, sul Times, un articolo di Rachel Campbell-Johnston dal titolo 'Se amate Venezia, lasciatela morire' aveva risposto delineando scenari poco ottimistici, parlando di Venezia condannata a scomparire sotto l'azione dell'acqua e di un Mose che non servirà a nulla se non a prolungarne l'agonia. E sempre lunedì l'Observer e il Guardian, infine, avevano invocato la Disney dando eco alla proposta che John Kay rilancerà lunedì nel dibattito di Londra.La tesi dell'economista è la seguente: Venezia non può progredire come una normale città europea, la conversione in un parco a tema per turisti è l'unica speranza di salvezza. «Se la Disney si fosse interessata prima di Venezia - anticipa Kay al Guardian - la città non sarebbe in pericolo come è oggi». Secondo il suo schema, i turisti potrebbero essere chiamati a pagare 20 o 30 sterline in entrata e una volta in città potrebbero visitare liberamente chiese, musei, ristoranti e hotel che in questo modo verrebbero svincolati dalle corporazioni che finora sono state le uniche beneficiarie della ricchezza portata dal turismo, senza possibilità di ricaduta per la città.

Una provocazione? «Puttanate», si è limitato a liquidarle il sindaco Massimo Cacciari, che alcuni anni fa rispedì al mittente l'offerta di finanziamento per due regate e per il restauro della sede del Casinò di un miliardario di Las Vegas, costruttore e titolare di un mega hotel a immagine e somiglianza di Venezia, ma che un paio di settimane fa ha benedetto l'ingresso di un altro miliardario di Las Vegas nel consiglio di amministrazione della Fenice, con un finanziamento di un milione e mezzo di dollari in tre anni.In laguna comunque rigettano le interferenze che arrivano da Londra. «Siamo alle solite - sbotta il vicesindaco Michele Vianello - All'estero sono convinti che l'unico problema della città sia l'acqua alta, perché per anni si è fatto credere questo in quanto faceva comodo creare un fronte internazionale a favore del Mose. Gli inglesi sono legati all'immagine romantica di una Venezia decadente: pensino a Blair che è meglio, ognuno si occupi delle faccende di casa sua».

«Accettiamo volentieri i contributi dei comitati privati come il 'Venice in peril fund' - aggiunge Vianello - ma in questi anni lo sforzo maggiore per Venezia l'ha fatto lo Stato italiano. La città non può rinunciare ai contributi pubblici per la manutenzione di canali, rive e palazzi».

Claudio Scarpa, direttore dell'Associazione veneziana albergatori, lancia invece la controffensiva in campo nemico. «Il Comune - dice - mandi al confronto di Londra un suo rappresentante, magari il sindaco o il vicesindaco. L'amore degli inglesi per Venezia non può trasformarsi in disinteresse ed è giusto che l'amministrazione comunale vada a spiegare quanto si sta facendo e quanto si farà in difesa della città. E si approfitti di questo dibattito per chiederci, sul serio, come sono stati spesi negli ultimi 40 anni i contributi pubblici destinati al mantenimento e alla rivitalizzazione socio-economica della laguna».Tra Londra e Venezia fa da 'paciere' Lady Frances Clarke, vedova di sir Ashley, veneziana d'adozione, che spiega così il comportamento dei connazionali. «Non credo a una campagna di stampa contro Venezia - afferma - Così come non credo che quanto scrivono i giornali possa influire negativamente sull'opinione che gli inglesi hanno di Venezia e sulla necessità di una campagna internazionale per la sua salvaguardia. È nello stile inglese anticipare un confronto pubblico con posizioni estreme, in modo da suscitare il dibattito dell'opinione pubblica. 'Venice in peril fund' ha raccolto finora circa 4 milioni di sterline per Venezia e abbiamo intenzione di continuare a farlo. Anche il ricavato della vendita dei biglietti del confronto di lunedì andrà a questo scopo». Chissà se ne è informato chi ritiene che Venezia non valga una sterlina. ">

Stranezze architettoniche italiane

Sfogliando il web mi sono imbattuto in una foto decisamente fuori del comune: trattasi dei sotterranei del Monastero dei Benedettini di Catania.
Non so altro, sono stato al monastero diverse volte ma questa non l'avevo mai vista!



Sembra un UFO... >

Restyling waterfront principale politica di sviluppo urbano

Restyling waterfront principale politica di sviluppo urbano
Cresce lÂ'interesse delle città italiane per la riqualificazione dei fronte mare
. Numerosi i concorsi di progettazione



21/06/2006 – È in continuo sviluppo nelle città italiane lÂ'interesse per la riqualificazione dei waterfront. Ne sono testimonianza i diversi interventi già avviati, ed i numerosi concorsi di progettazione che hanno come oggetto il ripensamento del rapporto tra città, porto e mare.

La rigenerazione dei Â"fronte mareÂ" è diventata per le città la principale politica di sviluppo urbano. Tanto che si è spesso parlato di Â"marketing territorialeÂ", nel senso di uno sviluppo delle potenzialità offerte dal territorio. La realizzazione di alberghi, residenze, spazi per attività commerciali e di intrattenimento – prevista negli interventi di riqualificazione dei waterfront - costituisce infatti una importante opportunità di investimento per i privati, con il consequenziale sviluppo economico per la città.

Molti concorsi sono stati già aggiudicati; diverse competizioni sono ancora in corso, mentre per tante altre si attende la pubblicazione del bando che dia ai progettisti il via ufficiale alla gara.

Progetti di intervento sui waterfront sono stati i protagonisti del premio speciale Â"Città dÂ'acquaÂ", organizzato nellÂ'ambito della 9. Mostra Internazionale di Architettura a Venezia. Si tratta di una sezione curata da Rinio Bruttomesso - direttore del Centro Città dÂ'Acqua di Venezia - finalizzata a sottolineare il ruolo strategico del waterfront nei processi di riconversione e sviluppo urbano.
Di stessa ispirazione è Â"Premio di Architettura PortusÂ", lÂ'iniziativa che intende promuovere progetti di riqualificazione per aree di waterfront nei centri urbani di piccole e medie dimensioni di otto regioni del Mezzogiorno. Il Premio è promosso nel quadro delle iniziative di Â'Città – PortoÂ', sezione curata da Rinio Bruttomesso per la 10. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, in programma dal 10 settembre al 19 novembre 2006.

A Venezia sono state inoltre lanciate il mese scorso quattro competizioni under 40 per la riqualificazione dellÂ'area nord dellÂ'Arsenale. Altre città hanno recentemente promosso concorsi di progettazione per il ripensamento dei propri waterfront; tra queste La Spezia, Rapallo, Vado Ligure e Fregene. Mentre entro lÂ'anno si attende il concorso per la riqualificazione del watefront di Ancona.

Napoli, Ravenna, Savona, Salerno, Trieste sono invece le città che hanno già avviato dei progetti.
A Napoli il principale referente per la riqualificazione del fronte mare è Nausicaa S.p.A., società cui partecipano Provincia, Comune, Autorità Portuale di Napoli e Regione Campania. Iniziativa che prova la volontà di un dialogo con la pubblica amministrazione.
Il ripensamento della darsena di Ravenna porta la firma dello studio Boeri. Altre due firme di fama internazionale, rispettivamente Bohigas e Bofil, sono state scelte per i fronte mare di Salerno e Savona.

Tre primi premi ex aequo sono stati recentemente scelti per la riqualificazione della zona costiera di Latina: Insula Architettura e Ingegneria con il progetto Â"OltremareÂ", Mauro Saito con Â"DunalmiraÂ" e Salvatore Dierna con Â"Latina PoliteiaÂ".
La competizione per il fronte mare di Rapallo è stata aggiudicata nei giorni scorsi allo studio Cevini.

A Brindisi il progetto di riqualificazione del waterfront è ancora allo stato embrionale. LÂ'amministrazione comunale ha affidato alla società Ernst & Young uno studio di fattibilità che gli architetti spagnoli Miguel Corominas Ayala, Elias Torres e Alfredo Arribas hanno seguito per la parte urbanistica. Il progetto prevede una molteplicità di interventi a ridosso del porto, aspirante protagonista nel nuovo scenario di relazioni geopolitiche nel Mediterraneo.

Ancora in Puglia, e precisamente a Bari, è in cantiere un altro importante progetto di riqualificazione di fronte mare. Si tratta della sistemazione dellÂ'area dove meno di due mesi fa sorgeva il complesso Punta Perotti. Dopo la demolizione, sono in arrivo idee e progetti dalla Biennale di Venezia (nellÂ'ambito dellÂ'iniziativa Â"Progetto sudÂ"), con un concorso che propone un nuovo tempio cristiano di rito ortodosso, oppure il completamento del Lungomare fino alla lama San Giorgio attraverso una Â"via sacraÂ" che arrivi a San Nicola.
Proposte giungono anche dalla trasferta al Mipim di Cannes, fiera internazionale del real estate e dello sviluppo urbano. Secondo le ipotesi dÂ'intervento presentate a Cannes sarebbe prevista sulla costa sud-est la realizzazione di unÂ'ampia fascia di parco costiero destinato ad attività per la balneazione ed il tempo libero in generale, e per la ricettività turistico-alberghiera, con attrezzature di servizio disposte trasversalmente alla costa, a collegamento delle zone residenziali allÂ'interno con la fascia costiera.>

Sondaggio grattacieli sul waterfront di palermo

Secondo voi quanto sono alte queste due torri a occhio e croce??
Il progetto ancora non dice nulla sulle caratteristiche! Attendiamo





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Nuovo Polo di Fiera Milano vince l'Awards for Excellence

Nuovo Polo di Fiera Milano vince l'Awards for Excellence
Fuksas si aggiudica il premio per l'eccellenza architettonica





07/06/06 - Il progetto del Nuovo Polo di Fiera Milano dellÂ'architetto Massimiliano Fuksas si è aggiudicato l'Awards for Excellence 2006 Europe (Premio per l'eccellenza architettonica) dopo essere entrato a far parte di una shortlist composta da 9 progetti. I vincitori sono stati proclamati in occasione di Milan Spring Trends Conference, l'annuale convegno europeo dell'ULI – Urban Land Institute che per la prima volta si è svolto nel capoluogo lombardo e che è stato dedicato al "Place Making Developing Thriving, Liveable Cities" (Come creare centri urbani vivibili, autentici e duraturi).
L'Urban Land Institute, fondata negli USA nel 1936, è un'organizzazione internazionale no profit per la ricerca e lo sviluppo responsabile del territorio che conta ad oggi oltre 18.000 membri provenienti da 50 Paesi.

Il premio, giunto alla ventisettesima edizione (la terza della sezione europea), è considerato il più prestigioso riconoscimento a livello mondiale per quanto riguarda le grandi opere architettoniche e le trasformazioni del territorio.

L'Awards for Excellence riconosce l'intero processo di sviluppo di un progetto e come criterio di selezione dei finalisti prevede l'assegnazione di punteggi che si basano, tra l'altro, sul contributo che ogni progetto porta alla comunità di riferimento, sui criteri di innovazione che presenta, sul grado e sull'efficacia della partnership tra pubblico e privato, sulla salvaguardia e sullo sviluppo dell'ambiente e delle norme per il suo rispetto.

Il progetto del Nuovo Polo di Fiera Milano entra così di diritto nella rosa dei progetti che si contenderanno il premio Global Awards For Excellence 2006 che si svolgerà nel prossimo mese di novembre a Denver, Colorado.
I 9 finalisti provenivano da 8 Paesi: due dall'Italia, uno da Regno Unito, Turchia, Portogallo, Olanda, Germania, Francia e Spagna. La shortlist è stata selezionata da una rosa di 27 progetti provenienti da 12 Paesi.
Gli altri vincitori dellÂ'edizione 2006 sono il Muziekgebouw aan Â't IJ di Amsterdam, il Potsdamer Platz Arkaden di Berlino, la Tour CBX di Parigi e la Torre Agbar di Barcellona.

Il progetto di Fuksas per Milano simboleggia Â"una grande vela per far spiccare il voloÂ" alla città. «Una dotazione tecnologica unica, con migliaia di chilometri di cavi in fibra ottica, stazioni radiomobili, nuovi anelli di connettività e videosorveglianza, un sistema di riscaldamento e refrigerazione progettato con soluzioni avanzate.
Il Nuovo Polo di Fiera Milano è una struttura avveniristica, destinata a cambiare il volto della metropoli lombarda e a fungere da volano per l'intero sistema produttivo nazionale. Una realtà imponente, con un perimetro di 5 chilometri , una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati , che insiste su una superficie fondiaria di circa 2.000.000 di metri quadrati .
Il Nuovo Polo di Fiera Milano, la più grande opera di ingegneria civile realizzata in Europa negli ultimi anni, non è solo una struttura colossale dalle dimensioni eccezionali. Il Nuovo Polo di Fiera Milano si articola in 8 grandi padiglioni monoplanari e biplanari che, insieme, costituiscono una superficie espositiva lorda di circa 345.000 metri quadrati coperti alla quale si sommano 60.000 metri quadrati all'aperto.
Ogni edificio è suddiviso in 2 aree espositive ( 4 nelle strutture a due piani), per un totale di 20 saloni. I singoli saloni potranno essere utilizzati autonomamente poiché ognuno dispone delle strutture necessarie: reception, punti di ristorazione, sale riunione, uffici con relativi sistemi tecnologici di supporto. Ma il Nuovo Polo non significa solo aree espositive per manifestazioni fieristiche: alberghi, punti di ristoro e una galleria commerciale con oltre 200 punti vendita saranno destinati ad offrire la new experience della città: uno spazio ricreativo e culturale a disposizione di tutte la comunità locali. Anche le vie di accesso e movimentazione sono state completamente ripensate. La circolazione dei mezzi all'interno del complesso è così distribuita tramite tre anelli. Il primo, dedicato alla Â" viabilità di avvicinamento Â", interessa gli utenti e il traffico generico. Il secondo è riservato agli autoveicoli espressamente destinati al quartiere (espositori, visitatori, taxi, pullman privati) e si appoggia ai parcheggi interni alla fiera. Il terzo è esclusivamente dedicato ai mezzi pesanti e alle vetture degli espositori e consente di spostarsi rapidamente da un punto all'altro del quartiere per il carico e scarico delle merci. Tutti i saloni sono direttamente accessibili dai mezzi di trasporto – compresi quelli al piano superiore dei padiglioni biplanari, opportunamente dotati di rampe. Delle navette collegheranno i padiglioni tra loro e con i parcheggi. A proposito dei percorsi pedonali, 28 tapis roulant lungo il boulevard coperto dalla grande vela di vetro e acciaio consentiranno di agevolare gli spostamenti lungo l'asse centrale del complesso, secondo due livelli di camminamento. È proprio questa spina dorsale di 1300 metri di lunghezza e 32 metri di larghezza,( 41 metri alle estremità) formata da oltre 100 mila pezzi tutti diversi fra loro e non intercambiabili, rappresenta l'elemento simbolo del progetto: una Â"colonna vertebraleÂ" che, dotata di strutture di servizio, ristoranti e show room, copre circa 47.000 metri quadrati. I due livelli del viale, che collega le due porte principali del Nuovo Polo, poste alle estremità est e ovest, sono stati ideati per separare i flussi dei visitatori registrati e non registrati. Tutto è stato progettato per rendere fruibile struttura e servizi: 13 reception – una in corrispondenza di ogni padiglione (per un totale di dieci, poiché quelli biplanari disporranno di una reception per piano), più altre 3 in corrispondenza degli ingressi principali (Est, Ovest e Centrale o Â"d'OnoreÂ"). Oltre alla vela e ai due camminamenti, i padiglioni sono collegati tra loro da un tunnel in quota, che consente di spostarsi rapidamente da un edificio all'altro: al coperto e in un ambiente climatizzato. Lungo l'asse centrale, inoltre, sono dislocate 4 strutture in vetro e acciaio, destinate agli uffici delle segreterie di mostra, che dispongono complessivamente di 4.000 metri quadrati. La Fiera presenta un suo naturale prolungamento in una struttura immaginata ad hoc per la comunicazione, lo scambio e il confronto delle idee: un centro congressi suddiviso in dieci sale per un totale di 2.600 posti. Allora, accanto al centro congressi, nel punto centrale della vela, si trova il centro servizi multifunzionale - sala stampa, guardaroba, ufficio postale, banca, ufficio vigilanza, segreteria linguistica, centro fotocopie/fax, agenzia viaggi, farmacia, negozi».>

savona

Ciao,
E' un pò che non mi faccio vivo.
Cerco di rimediare portando qualche news, anche se alcuni di voi hanno già toccato gli argomenti.
In questo primo thread parlerò di Savona:
l'architetto Massimilano Fuksas, circa un mese fa, ha presentato un progetto di porticciolo tra Savona appunto ed Albissola (cittadina confinante).
La curiosità è che il complesso è sovrastato da un grattacielo di 120 mt. dalla forma irregolare: una sorta di torre che tende a ripiegarsi su se stessa.
La parola passa ora alla comunità ed alle istituzioni.
Ho tenuto l'articolo uscito su IL SECOLO XIX; vedrò di scannerizzarlo.
Gli altri trhead sulla sezione di Genova.>

savona

Ciao,
E' un pò che non mi faccio vivo.
Cerco di rimediare portando qualche news, anche se alcuni di voi hanno già toccato gli argomenti.
In questo primo thread parlerò di Savona:
l'architetto Massimilano Fuksas, circa un mese fa, ha presentato un progetto di porticciolo tra Savona appunto ed Albissola (cittadina confinante).
La curiosità è che il complesso è sovrastato da un grattacielo di 120 mt. dalla forma irregolare: una sorta di torre che tende a ripiegarsi su se stessa.
La parola passa ora alla comunità ed alle istituzioni.
Ho tenuto l'articolo uscito su IL SECOLO XIX; vedrò di scannerizzarlo.
Gli altri trhead sulla sezione di Genova.>

Milano - Spaceskyline

Stavo "cazzeggiando" con Google Earth e mi accorgo che alcune foto satellitari di Milano hanno un'inclinazione molto "angolata" così da permettere di vedere bene le facciate degli edifici

Allora mi è venuta l'idea di fare questa breve strana composizione della skyline milanese... vista dal satellite (allora bisognerebbe chiamarla groundline? )





















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Le Langhe candidate a patrimonio dell'UNESCO

negli ultimi tempi il Piemonte è di moda..
dopo il centro storico di Genova, l'ultimo arrivato tra i siti italiani riconosciuti dall'UNESCO, tocca alle Langhe del Monferrato.

Le Langhe candidate a patrimonio dell'Unesco

nell'articolo non è specificato ma l'ammissione di questo nuovo sito dovrebbe avvenire non prima del 2010.>

Cagliari - Tower Hotel



Qualche immagine del T Hotel, l'unico 5 stelle di Cagliari:
























Le foto seguenti sono prese dal sito www.thotel.it nel quale troverete altre immagini e tutte le informazioni che vorrete per passare una vacanza "di lusso"!











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mega progetto turistico nella sardegna del sud?

leggo sull'ultimo numero di Capital che :

nel comune di Castiadas , 1.300 abitanti sul lato sud orientale dell'isola , starebbe per prendere vita un progetto basato su circa 25.000 posti letto fra ville e alberghi 5 stelle , un circuito composto da 5 campi da golf e nuove infrastrutture in vista compreso un aeroporto in grado di accogliere anche boeing 737 , un porto turistico da 300 posti barca e il prolungamento della statale 125 che dovrebbe collegare Castadias con Cagliari (da realizzarsi entro i prossimi 3-4 anni).

Si parla di un investimento globale di circa 700 milioni di euro>

Aggiornamento da Sassari

Salve. Partendo da vicino, vorrei segnalarvi il notevole fervore edilizio-architettonico-urbanistico di questi anni nella mia città... Solo *nessun* intervento riguarda grattacieli o costruzioni in altezza. Vi posto la lista poi mi direte se desiderate più informazioni su qualcuno in particolare..

Dunque, cos'abbiamo:
* Nuovo Auditorium (Cappuccini, circa 25 anni di lavori..)
* Nuovo Tribunale dei Minori (Piandanna)
* Nuova Questura (Monte Rosello)
* Nuovo Campo Nomadi (Piandanna)
* Nuovo Studentato (Via Milano)
* Corte Santa Maria (Centro - Uffici, Centro Commerciale e residenze universitarie)
* Nuovo Orto Botanico e dipartimento (di G.Macciocco, preside della facoltà di Archi di Alghero-UniSS)
* Metropolitana di superficie (Sirio Breda: completata da più anni o quasi.. dopo solo collaudi. -.- )
* Nuovo depuratore (Caniga)
* Nuovo Mercato Civico (Centro)
* Nuovo Cimitero
* Nuovo x detto Castello sulla SS 131: prima Hotel, ora Ufficio delle Entrate (?).

* Restauro del Palazzo della Frumentaria, Parco del Monserrato, Fontana delle Conce
* Rifacimento di Piazza Duomo, Piazza del Comune, Piazza Santa Caterina, Piazza d'Italia (quest'ultima con concorso e dibattito pubblico )
* Catascio di parcheggi sotterranei (Piazza Fiume e la metà dei nuovi palazzi in centro)
* Altro catascio di ampliamenti, rifacimenti, costruzioni ex-novo per vari centri commerciale (Carrefour, Auchan, Castorama, vari locali..)
* Una ventina di rotonde & 3 tratti cittadini ampliati a 4 corsie. Allacciamenti con le nuove superstrade per Alghero e Porto Torres

* Progetto per il CentroIntermodale
* Costruzione ex-novo della rete del gas (quella vecchia era stata abbandonata decenni fa a causa di incidenti)
* Cablaggio in fibra ottica iniziato ed abbandonato a metà dalla Sirti (??? )

Trovate un po' di foto raccolte iscrivendovi a questo gruppo Yahoo, e per il passato della città :P c'è questa voce di Wikipedia

Ovviamente sono tutti, o praticamente tutti, cantieri pubblici o semi-pubblici, perché questa città morta non ha imprenditoria, non esporta nulla, mi chiedo cos'abbia mai innovato, vive aggrappandosi al pubblico e sfruttando il territorio, è clientelare, gerontocratica e corporativa in ogni aspetto.

E dire che la conosco e "le voglio" molto più bene della maggioranza dei miei coetanei..

Saluti,
felis>