Il futuro dellÂ'area ABB? Che Botta Già demolite le Officine Adda. Tra chi è pro. E chi contro Lodi, 30 agosto  Se fosse un film, per ora lo si potrebbe intitolare soltanto "Le due torri". Come nella saga del "Signore degli anelli", fino ad oggi del progetto per il recupero delle ex-Officine Adda firmato dal celebre architetto di Lugano Mario Botta sta facendo discutere in città soprattutto un dettaglio. Da settanta metri dÂ'altezza. Quelle due torri di uffici e appartamenti, previste da Botta in unÂ'ala dellÂ'enorme area (circa 35mila metriquadri) che fino a qualche mese fa era occupata dalle Officine Adda, della multinazionale ABB. La proposta di Mario Botta per la riqualificazione dellÂ'area dismessa è solo una delle componenti di un piano ben più ambizioso della giunta Guerini: quello di dare unÂ'anima a un intero comparto della città , che include non solo le ex-Officine Adda ma i Magazzini Comunali, il parco pubblico di via Fascetti, il sottopassaggio pedonale della stazione, lÂ'ex-Linificio, fino allÂ'Istituto lattiero caseario. Un piano che per ora è stato solo anticipato tra le intenzioni della giunta, con una delibera approvata lo scorso 27 luglio. Ma che è già bastato a scatenare non poche reazioni allarmate. Concentrate, per il momento, soprattutto sullÂ'area ABB e sul progetto firmato Botta, con quelle due torri da settanta metri che ai lodigiani, detta così, proprio non sembrano andar giù. Il gruppo del "Laboratorio per la città ", alcuni consiglieri di zona, il consigliere comunale dei Verdi e il presidente dellÂ'Ordine degli architetti chiedono il coinvolgimento della città in decisioni sugli sviluppi futuri di Lodi. E il sindaco Guerini, dal canto suo, garantisce che il coinvolgimento non mancherà : "Come avevamo promesso, avvieremo unÂ'intensa fase di confronto e dibattito in settembre. Tengo a ricordare che il punto di partenza dellÂ'iter è lÂ'accordo stipulato nel 2003 (e rinnovato nel 2004) tra gli enti locali, la ABB, la Bipielle e i sindacati, per trasferire le ABB fuori dal centro di Lodi, mantenendo comunque lÂ'azienda (e i posti di lavoro) in città . QuellÂ'obiettivo fondamentale è stato raggiunto. La riqualificazione dellÂ'area dismessa si inserisce nellÂ'accordo. A sua volta, la riconversione dellÂ'area ABB è solo uno dei punti che verranno toccati allÂ'interno di un Piano integrato di intervento (in sigla PII, ndr) che sarà una grande opportunità per la città ". Le tappe Il 20 novembre 2003 gli enti locali, le ABB, la Bipielle (oggi Banca Popolare Italiana) e i sindacati approvano un accordo quadro che impegna le ABB a trasferirsi dal centro città allÂ'area produttiva di San Grato, mantenendo quindi a Lodi i circa 350 posti di lavoro (tra dipendenti e indotto). Dal canto loro, gli enti locali si impegnavano a variare la destinazione dellÂ'area ABB di viale Pavia: da produttiva a residenziale, terziaria e commerciale. Il 10 giugno 2004 lÂ'accordo viene rivisto e integrato. Nel 2005 le Officine Adda-ABB si trasferiscono a San Grato. Bipielle (attraverso la società Nadir) diviene proprietaria dellÂ'area ormai dismessa di viale Pavia e, in base allÂ'accordo del 2003, affida il compito di progettarne la riqualificazione a uno "stimato progettista di fama internazionale", individuato nellÂ'architetto Mario Botta di Lugano. LÂ'8 luglio 2005 lo stesso Botta illustra il suo progetto alla giunta comunale, alla presenza di due "big" della Bipielle, il direttore centrale affari commerciali Bpi Paolo Landi e il direttore centrale di Bpl Real Estate Pietro Zanoni. Il 27 luglio 2005 la giunta Guerini approva la "delibera di indirizzo per la variante urbanistica relativa allÂ'area produttiva ex-ABB", che istituisce anche un gruppo di lavoro (composto dal sindaco, dagli assessori allÂ'Urbanistica e ai Lavori pubblici, e dal dirigente di settore) incaricato di presentare una relazione entro il 30 settembre, e di prevedere "un percorso idoneo di partecipazione pubblica", anche con la presenza dellÂ'architetto Botta. In agosto parte la demolizione delle storiche Officine Adda. Rudelli e il Piano integrato di intervento "La riconversione dellÂ'area ABB è solo uno dei tanti nodi che verranno inseriti nel Piano integrato di intervento, unÂ'occasione straordinaria per individuare le linee guida dello sviluppo di una zona fondamentale per la città  dice Leonardo Rudelli, assessore allÂ'Urbanistica -. EÂ' un progetto in cui crediamo moltissimo, e che include ad esempio il recupero dellÂ'ex-Linificio, dove potrebbe concretizzarsi il progetto del Museo del Viaggio in accordo col Touring Club Italiano, e la riprogettazione dei sottopassi alla stazione". Secondo Rudelli, in un contesto così ampio "oggi le due torri non sono il dettaglio più importante. Certo, mi rendo conto che facciano discutere, anche se personalmente tra due torri da 70 metri e una distesa di villette a schiera non ho dubbi che sceglierei le prime. Ovviamente una decisione finale verrà assunta solo dopo aver aperto il dibattito e il confronto. Io stesso sono curioso di vedere come Botta presenterà le sue proposte alla città . Ma sono certo che ciò che qualificherà lÂ'intervento non saranno due piani in più o in meno, ma il modo con cui il progetto sarà inserito nel contesto cittadino. Vogliamo che la nuova area non sia solo bella ma anche funzionale. Diversamente dalla sede della Bipielle progettata da Renzo Piano: bella ma poco funzionale. Ma quel progetto nasceva da presupposti diversi, era destinato ad essere la sede di una banca. In ogni caso lÂ'esperienza insegna". Il Laboratorio per la città A monte delle due torri, il gruppo del "Laboratorio per la città ", per voce di Lele Maffi, chiedeva alla giunta (in due lettere aperte di luglio e agosto) di inaugurare "una nuova stagione di trasparenza e partecipazione", di fronte al suo "primo vero banco di prova"; e di "recuperare interamente il ruolo di programmazione, facendo riferimento agli interessi collettivi (di abitazioni a prezzi ragionevoli, di spazi verdi e spazi ad uso pubblico) e facendo valere la sua capacità contrattuale nei confronti dei privati". Quanto alle due torri da 70 metri, "è fuor di dubbio che la loro realizzazione costituirebbe un formidabile "vulnus" in un tessuto che si è andato caratterizzando in modo completamente diverso. Al di là delle favole che si possono raccontare sullo sviluppo verticale della città come modo per limitare il consumo di territorio, un intervento così concepito consentirebbe un vertiginoso aumento della rendita fondiaria". Il "Laboratorio" contesta oggi anche la frettolosa demolizione delle ex-ABB, "uno schiaffo in pieno volto alla città ": "Non siamo del tutto convinti che, anche sul piano formale, quanto avvenuto si muova sul filo della legalità : lÂ'art. 41 della L. 12/2005, a proposito della "Dichiarazione Inizio Attività ", sottopone infatti a disciplina diversa le attività che "incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie e che modificano la destinazione dÂ'uso e la categoria edilizia". Tutti elementi, variazione degli indici volumetrici e modificazione della destinazione dÂ'uso, presenti nel caso dellÂ'Area Abb Adda". I Verdi Ai dubbi e alle critiche sollevati dal "Laboratorio per la città ", fanno eco quelle di Piero Cavalli e Stefania Baroni, rispettivamente consigliere comunale dei Verdi e consigliere di zona per la lista Rosso-Verde: "in attesa che si apra il promesso confronto aperto a tutti coloro che si adoperano per una città più sostenibile, è legittimo chiedersi in funzione di quali obiettivi questa riqualificazione venga effettuata , quale tipo di pianificazione sia ad essa sottesa e quali siano le motivazioni attraverso le quali legittimare il prematuro intervento demolitorio". E i due consiglieri contestano che "ad oggi gli elementi del Programma integrato di intervento non sono ancora stati resi ufficialmente noti". LÂ'attesa dellÂ'Ordine degli architetti In silenzio, lÂ'Ordine degli architetti per ora resta alla finestra. "Il sindaco mi ha garantito che organizzerà un incontro per illustrarci gli interventi per lÂ'inizio di settembre  spiega il presidente Vincenzo Puglielli -. Io continuo a sperare in un coinvolgimento maggiore degli ordini professionali, e spero sia la volta buona. Purtroppo, finora, a Lodi gli amministratori non hanno ancora recepito la nostra funzione: noi non siamo qui per recuperare incarichi ma per svolgere il nostro ruolo istituzionale. Rappresento 350 architetti, che sono poi quelli che intervengono sul territorio". Insomma, secondo Puglielli "a settembre si misurerà la disponibilità della nuova amministrazione a collaborare davvero". Perché fino ad oggi, dice il presidente dellÂ'Ordine, è mancata "la capacità di pensare in grande. Prendiamo il caso della riqualificazione di piazzale III Agosto. Avevamo chiesto alla vecchia giunta di avviare un concorso di idee per ripensare non solo il piazzale ma lÂ'intera viale Milano. Invece, ci si è accontentati di una soluzione tampone, che non migliorerà certo il volto della città ". Ma questa, per ora, è unÂ'altra storia. E' disponibile un'animazione 3D del progetto al sito : www.liquiddiamond.it Aprite il sito in modalità Flash e andate sul menù e selezionate : servizi > animazioni 3d > ex-ABB > |
Monday, April 23, 2007
Mario Botta - Progetto area Ex-ABB [Lodi]
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5:00 AM
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