Sunday, April 22, 2007

Tav Reggio Emilia:polemica per torre di Calatrava

"Le novità di Calatrava", i dubbi dell'opposizione
Conferenza stampa a cui hanno partecipato Lega Nord, An, Fi, Udc e il segretario provinciale del Nuovo partito socialista Corradini

REGGIO EMILIA (4 giu. 2005) - Gli "sviluppi del progetto Calatrava" sono stati al centro di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina ed alla quale hanno partecipato le delegazioni dei Gruppi consiliari di Lega Nord, An, Fi, Udc nonchè, su invito dei capigruppo, il segretario provinciale del Nuovo partito socialista Beppe Corradini.

"Si tratta di un progetto consistente, con notevoli implicazioni economiche, politiche e sociali per l'intera comunità reggiana" ha spiegato il capogruppo della Lega Nord in Consiglio provinciale Angelo Alessandri. Un "progetto che serve a coprire grosse carenza che le amministrazioni hanno sul altri fronti" è l'opinione del capogruppo di An in Provincia Marco Eboli. "La nostra città soffre di un ingente deficit infrastrutturale, per questo chiediano una presa di coscienza da parte di Comune e Provincia". "Quanto costano le vele di Calatrava, non ci è dato saperlo" ha esortato il consigliere provinciale di Forza Italia Stefano Tombari, che ha ribadito le "ripercussioni economiche e finanziarie di questo intervento, fonte di enormi perplessità, alle quali in sede di commissione non abbiamo avuto risposte esaurienti".

Per l'Udc, è intervenuto il consigliere comunale dell'Udc Ermanno Poli: "Veniamo oggi a conoscenza di una torre che non era prevista dal progetto originario e della quale non si capisce l'utilità. In questo modo, le nostre riserve e contrarietà aumentano, insieme all'interrogativo che da sempre poniamo alle amministrazioni, cioè se la comunità reggiana è in grado di sostenere un costo così ingente".

I Gruppi consiliari di Lega Nord, An, Forza Italia e Udc hanno quindi presentato un'interrogazione congiunta, nella quale si ricorda: "Nel luglio 2002 è stato stipulato, tra Tav, Cepav Uno, Provincia e Comune di Reggio Emilia, un'Accordo per la verifica di fattibilità di una variante progettuale concernente la fermata in linea di Reggio Emilia secondo una 'ipotesi concettuale' elaborata dall'Architetto Calatrava su richiesta del Comune di Reggio Emilia.

In detto accordo le parti hanno concordato che Tav avrebbe finanziato l'opera per un importo di 15,5 milioni di euro, mentre Comune e Provincia di Reggio Emilia si sarebbero attivate per individuare ulteriori fonti di finanziamento a copertura dell'intero intervento, inoltre veniva fissato un programma delle attività che prevedeva l'emissione del progetto definitivo-esecutivo a cura del Comune di Reggio Emilia con relativa approvazione da parte di RFI/Tav e Cepav Uno; anche la Regione Emilia Romagna veniva coinvolta nell'attività di reperimento di finanziamenti, convogliando alcuni stanziamenti destinati dallo Stato alla stessa per altre opere ferroviarie insistenti nel Comune di Reggio Emilia; nel maggio 2004 le medesime parti hanno stipulato un Accordo Integrativo del precedente Accordo, nel quale prendevano atto che era in corso la verifica della compatibilità economica e la definizione del quadro economico da parte del Comune e della Provincia di Reggio Emilia sul progetto preliminare della stazione e ridefinivano il programma delle attività posticipando al 31/12/2004 la definitiva approvazione del progetto definitivo-esecutivo; attualmente sarebbero in fase di completamento le istruttorie di Cepav ed Italferr sul progetto revisionato dopodichè sarà attivato il confronto tra Tav/Italferr, Cepav Uno e Comune di Reggio Emilia per la verifica dei costi, del programma di realizzazione e per la necessaria conferma della disponibilità delle risorse finanziarie da parte degli Enti Locali; secondo notizie di stampa i primi manufatti dell'opera sarebbero in arrivo nei relativi cantieri; in alcune immagini relative alla seconda "ipotesi concettuale"', fornite dal Ministero delle Infrastrutture, è presente in prossimità della stazione Tav, una torre alta diverse decine di metri, che risulta assente in ogni altra rappresentazione presente negli Enti Locali".

Nell'interrogazione si chiede dunque di sapere "si intenda relazionare d'urgenza, ai fini della trasparenza, alle Commissioni competenti di Provincia e Comune di Reggio Emilia, riunite congiuntamente, in merito allo stato della copertura finanziaria dell'opera" e se "siano state apportate modifiche al progetto ed in cosa consiste la torre rappresentata nelle tavole fornite dal Ministero".

La nota del Comune
In riferimento alle notizie diffuse oggi agli organi di stampa locali, relative ad una presunta modifica apportata al progetto della fermata mediopadana della linea ferroviaria Alta Velocità realizzato dall'arch. Calatrava, e in particolare di una torre che dovrebbe sorgere in prossimità della stazione, il Comune di Reggio Emilia precisa che:

· la torre è stata inserita dall'arch. Calatrava, in via sperimentale, in una fase di elaborazione dell'ipotesi concettuale della stazione Tav per riprodurre in verticale il "gioco" delle onde proposto nella prospettiva orizzontale;
· l'elemento architettonico, aggiunto in via sperimentale, è stato successivamente eliminato sia dall'ipotesi concettuale che dal progetto definitivo presentato agli enti locali;
· a tutt'oggi, rispetto agli accordi del luglio 2002 e del maggio 2004, fra enti locali (Comune e Provincia di Reggio Emilia) e Tav-Cepav 1, nulla è mutato, né dal punto di vista progettuale, né dal punto di vista finanziario.


Il trapano di Calatrava
di Gabriele Fossa (Capogruppo Lega Nord - Padania)

REGGIO EMILIA (4 giu. 2005) - A completamento di quanto emerso nella conferenza stampa di stamattina in allegato alla presente si trasmette una foto del progetto depositato al Ministero delle Infrastrutture e di cui siamo venuti in possesso.

Del progetto denominato "Vele di Calatrava" si conosce oramai tutto: dai costi economici spropositati, alla faraonica parcella del progettista sino alla procedura di assegnazione d'incarico dichiarata illegittima dall'Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici.

L'elemento di novità che appare nelle foto è l'improvvisto spuntare di una torre simile ad una punta di trapano, tanto che oserei chiamarlo "progetto Black e Decker", che si eleva ben oltre alla stazione medio padana.

Una torre di cui non è dato conoscere le dimensioni strutturali ma che da una sommaria verifica comparata con l'altezza della stazione si può ragionevolmente ipotizzare vicina ai 100 mt. di altezza con una formaarchitettonica ardita e relativi costi di relalizzaizone elevati che non possono essere giustificabili con le sole esigenze estetiche per il miglioramento dle progetto.

A questo funto sorgono spontanee alcune domande:
quale sarà la reale destinazione d'uso di tale torre?
quali saranno i costi costruttivi?
a chi saranno in carico tali costi aggiuntivi e con quali risorse finanziare saranno utilizzate per la copertura dei costi?

Qualora però la realizzazione della torre non sia inserita nel "progetto Calatrava", e pertanto tali costi non siano in carico al Comune o ad altro Ente pubblico ma sia invece un'investimento speculativo a carico di privati, si intende forse modificare il Piano Regolatore ovvero si pensa di utilizzare le controverse superfici che rutotano al piano Giglio?

Tutte domande che necessitano una risposta e di cui chiederemo conto in Consiglio Comunale da Lunedì prossimo.

Non vorremmo che con questa variante al progetto originale l'Amministrazione Comunale, al di là delle frasi di circostanza dette solo per raccattare consenso, dimostri ancora una volta di volre fare dell'Urbanistica non un elemento di sviluppo per la Città ma utilizzarla come uno strumento speculativo a beneficio di poche persone


Il progetto
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