Potenza lancia una sfida al famoso progettista Calatrava Dopo l'opera sul Basento di Sergio Musmeci, il Comune vorrebbe affidare il progetto a un grosso nome dell'architettura Potenza - Un ponte viene abbattuto e un grande architetto sarà chiamato a ricostruirlo. Sorto nel ventennio fascista, il ponte di Montereale, che collega il monte con la città di Potenza, ormai in pessimo stato di conservazione sarà demolito e ricostruito nell'ambito dei progetti approvati e finanziati della seconda triennalità dei Pisu, i Programmi integrati di sviluppo urbano. Una demolizione necessaria per le condizioni del ponte che ha ormai superato il suo ciclo vitale e per il quale anche un'importante opera di ristrutturazione e adeguamento sismico non porterebbe a risultati ottimali. L'intervento di demolizione e ricostruzione, per un importo di 2.872.361 euro, potrebbe essere uno di quelli destinati ad entrare nella storia urbanistica della città di Potenza. Nella stessa terra, dove nel 1967 Sergio Musmeci venne chiamato a progettare il ponte sul Basento, un'opera notevole, realizzata da uno dei più audaci e trasgressivi strutturisti del XX secolo, Potenza pensa ad un altro grande nome per la progettazione del ponte di Montereale: Santiago Calatrava. Nato nel 1951 a Valencia, è un artista eclettico, che nasce come architetto in Spagna e poi diventa ingegnere al Politecnico di Zurigo. Tre grandi studi: nella città svizzera, a Parigi e a Valencia. Si distingue nei più prestigiosi concorsi mondiali di architettura, con una particolare attitudine nella realizzazione di grandi opere (tra le quali l'aeroporto di Bilbao, il Museo della scienza di Valencia, la Stazione de oriente di Lisbona, l'Auditorium di Tenerife, l'Olympic Sports, delle ultime Olimpiadi di Atene e l'Hub del World trade center di New York,distrutto l'11 settembre) e di ponti (a Siviglia, Barcellona, Bilbao, in Olanda, a Venezia e in California). Opere destinate a lasciare un segno indelebile in ogni parte del pianeta. Ma quale potrebbe essere l'elemento che indurrebbe un progettista di tale portata venire a Potenza a lasciare una traccia del suo particolare linguaggio architettonico? Il Comune di Potenza gioca le sue carte su Sergio Musmeci nella speranza di accattivare l'architetto valenciano invitandolo a misurarsi con uno dei progettisti di ieri che si è cimentato nell'uso delle forme architettoniche intese come «forze in movimento» che animano le costruzioni. Un confronto, quasi una sfida, fra l'esasperato plasticismo di Sergio Musmeci e la sintesi rigorosa delle linee essenziali di un progettista che fa tesoro del suo essere anche scultore. Chissà se SantiagoCalatrava accetterà la sfida e risponderà al Comune di Potenza, che pensa al nuovo ponte, come una grande opera, «che lasci un segno e che risponda - dice il sindaco Vito Santarsiero - anche a quelle funzioni di collegamento pedonale e viario che l'attuale struttura non riesce più ad assolvere». Luigia Ierace> |
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