Thursday, April 19, 2007

Le tre colonne di Pomodoro

21.07.2005 - Le tre colonne di Pomodoro

Torino: Una gigantesca opera di Arnaldo Pomodoro svetterà fra poche settimane sulla rotonda Maroncelli, porta Sud della città. Al posto della siepe a forma di pattini che spuntò a suo tempo per festeggiare lÂ'arrivo dei «test event», in omaggio alle Olimpiadi sbarcherà a Italia Â'61, una delle creazioni più imponenti e suggestive create dallÂ'artista che fa poesia con i bassorilievi: «Triade», tre colonne bianche in fiberglass, alte 15 metri e del diametro di uno e mezzo. Oggi Arnaldo Pomodoro sarà a Torino per incontrare lÂ'assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri e gli architetti dellÂ'Arredo urbano. Ieri il maestro non sapeva ancora che la giunta comunale aveva detto «sì» a quella collocazione da lui definita «ideale» perchè situata in un ambito architettonicamente significativo. «Hanno accettato quella sistemazione? Allora non ci sono problemi, è il meglio che potessi augurarmi» ha commentato ieri Pomodoro. E ha poi aggiunto: «Il tema che gli architetti del Comune vogliono sviluppare a quella porta dÂ'ingresso è quello dellÂ'acqua: la combineremo insieme con le tre colonne». LÂ'artista si è poi augurato che il Palazzo dei Lavori Pubblici - oggi piuttosto malconcio e arrugginito - venga, in tempo per lÂ'evento olimpico, opportunamente camuffato. E sempre parlando di Olimpiadi ha spiegato: «Mi sembra che il simbolo della colonna che rimanda ad Atene, dove sono nati i primi giochi olimpici, sia particolarmente adatto a ricordare lÂ'arrivo dellÂ'evento».

Per Alfieri si tratta di un arricchimento artistico straordinario per la città: «EÂ' stato lÂ'artista stesso a proporre di sistemare una sua opera a Torino - ha spiegato ieri lÂ'assessore - dopo il trasferimento del «Grande disco» che si trovava nel cortile di una banca in via Santa Teresa infatti, la nostra città non possedeva nessuna sua opera». La porta Sud sarà dunque il primo ingresso cittadino che verrà rivisitato secondo il nuovo «piano regolatore dellÂ'immagine urbana di Torino» curato dagli architetti Giorgio De Ferrari, Claudio Germakm, Chiara Ronchetta e Vera Comoli.

«Si è sempre partiti dal centro per parlare di arredo urbano o mettere mano allÂ'immagine urbana. La nostra idea di città, invece, parte dalla sua più estrema periferia, dalle tangenziali. E ogni quartiere è a suo modo un centro, pari, per dignità a quello aulico» hanno più volte sottolineato questi esperti. EÂ' nato così il progetto delle «Porte Novissime», agli ingressi della metropoli. Quante volte si è detto che risultano degradati e completamente privi del benché minimo segno architettonico? Il piano dellÂ'immagine ne individua sette, disposti a corona sulle principali direttrici. Saranno super-illuminati, e dotati di rotonde, elementi di arredo urbano e opere dÂ'arte. «Dovranno subito rendere riconoscibile e gradevole la città» spiegano in Comune. E si parte da quello di Italia Â'61.

Emanuela Minucci>

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