Un futuro per il grattacielo di Fuksas !!!!

IL PIANO: LA CONTESTATA OPERA DELLÂ'ARCHITETTO ROMANO POTREBBE ESSERE REALIZZATA CON LÂ'INTERRAMENTO DEI BINARI DELLA STAZIONE Un futuro per il grattacielo di Fuksas Incontro Regione-Ferrovie: individuata unÂ'area tra Porta Nuova e corso Sommeiller Congelato per lÂ'austerity economica in cui si dibatte la Regione, il grattacielo progettato da Massimiliano Fuksas torna in questa fine estate dÂ'attualità. «Noi non abbiamo assolutamente bocciato il suo progetto. Anzi, potremmo prenderlo così comÂ'è e trasferirlo su unÂ'altra area», spiegava la presidente Mercedes Bresso nel corso di un incontro che si è svolto a Roma con lÂ'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Mauro Moretti. Il manager delle ferrovie ha illustrato alla presidente e allÂ'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, i progetti di trasformazione urbana collegati alla realizzazione del passante ferroviario e alla copertura dei binari di Porta Nuova. Proprio nellÂ'area resa libera dallÂ'interramento dei binari, tra la stazione e il ponte di corso Sommeiller, potrebbe essere costruita quella torre alta cento metri in vetro e cemento studiata dallÂ'architetto romano. Non solo. Il palazzo di vetro si inserirebbe in quel progetto di parco urbano sul modello del Central Park disegnato dallÂ'accordo di programma tra Governo, Regione e Comune, che ha portato ai lavori per lÂ'interramento sotto la Dora del passante in direzione di Milano. Intesa che prevede il «declassamento» di Porta Nuova a scalo secondario, il suo riutilizzo come area museale e centro servizi e il recupero della trincea ferroviaria a verde pubblico e a spazi residenziali. Senza dimenticare che, a meno di due chilometri in linea dÂ'aria, sorgerà una torre «gemella», un grattacielo che che nascerà accanto alla nuova stazione di Porta Susa. Tra suggestioni future e certezze (Moretti ha annunciato che il bando di gara per lÂ'appalto di costruzione del nuovo scalo è in corso e che il cantiere sarà aperto subito dopo le Olimpiadi) il «dossier Torino» di Rfi, cinque faldoni di progetti racchiusi in contenitori blu, è arrivato negli uffici della presidente la settimana prima di Ferragosto. Carte su cui lavorerà, a partire da settembre, un pool di assessori (oltre a Borioli, ne dovrebbero far parte Sergio Conti per lÂ'Urbanistica, Sergio Deorsola per il Legale e Nicola De Ruggiero, Ambiente) per verificare la fattibilità dellÂ'ipotesi. Sul tavolo, infatti, restano alcuni problemi da risolvere. Il primo, il più importante, è legato alla necessità di coinvolgere nellÂ'operazione la città di Torino. Se ne parlerà ai primi di settembre. LÂ'obiettivo è replicare il «modello Fiat», cioè quella collaborazione sinergica tra gli enti locali che ha portato alla proposta di riutilizzo di una parte della Mirafiori. Si vedrà. DallÂ'intesa con il Comune deriva la possibilità di superare le difficoltà di carattere urbanistico. La prima: Rfi vorrebbe lasciare solo due binari di collegamento tra Porta Nuova e il passante mentre il Comune vorrebbe almeno sei, sette binari. Trattativa in corso. La seconda: la richiesta di Rfi di ottenere licenze edilizie in cambio della concessione dellÂ'area su cui costruire il grattacielo. Il palazzo di vetro nasce da un bando di progettazione internazionale voluto nel 1999 dallÂ'ex presidente della Regione, Enzo Ghigo e dallÂ'ex assessore al Patrimonio Angelo Burzi, con lÂ'«obiettivo di «lasciare un segno architettonico indelebile nella città». Il nuovo edificio sarebbe dovuto sorgere nellÂ'ex area Materferro tra i corsi Rosselli, Mediterraneo, Lione e via Rivalta. Trenta piani con 40 mila metri quadrati di uffici, un magazzino della carta, un centro stampa, un laboratorio cartografico e un auditorium per congressi. LÂ'edificio avrebbe dovuto ospitare sette assessorati, venti direzioni regionali e circa 1300 dipendenti. Con la vittoria del centrosinistra il progetto è stato congelato in attesa di capire se la Regione è in grado di recuperare gli 80 milioni di euro necessari per la sua realizzazione. La giunta Bresso, comunque, è intenzionata ad abbandonare lÂ'ipotesi Materferro. Si è parlato dellÂ'area ex Fiat Avio, localizzazione superata dallÂ'ipotesi Porta Nuova. Lastampa.it>