Thursday, April 12, 2007

Architettura rurale: un fondo per la valorizzazione

20/10/2005
Architettura rurale: un fondo per la valorizzazione

Il ministro dei Beni culturali, di concerto con gli altri ministri interessati, ha emanato il decreto 6 ottobre 2005 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 238 del 12 ottobre 2005) con il quale vengono individuate le tipologie edilizie e i relativi interventi ammissibili al contributo statale previsto dalla Legge 378/2003 in materia di tutela e valorizzazione dell'architettura rurale.
Con questa legge, infatti, è stato istituito presso il ministero dell'Economia e delle Finanze il Fondo nazionale per la tutela e la valorizzazione dell'architettura rurale, avente una dotazione iniziale per gli anni 2003 - 2005 di 8 milioni di euro annui e successivamente rifinanziabile con apposti stanziamenti nell'ambito della legge finanziaria.
Il Fondo - le cui risorse vengono ripartite, secondo modalità ancora da emanarsi, dal ministero dell'Economia fra le Regioni e le Province autonome - contribuisce, insieme ad altre risorse regionali, proventi di sponsorizzazioni, lasciti e donazioni, al finanziamento di interventi di recupero di edifici e fabbricati rurali.
Il Secreto ha pertanto individuato (articolo 1) negli "edifici ed insediamenti, realizzati tra il XIII e il XIX secolo, che siano testimonianze significative (...) della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle economie agricole tradizionali e dell'evoluzione del paesaggio" le tipologie di immobili la cui valorizzazione può avvenire con una parte di contributi pubblici (fino all'importo massimo del 50 per cento della spesa riconosciuta).
Il decreto stabilisce inoltre gli interventi ammissibili al contributo (articolo 2) e le condizioni tecniche (articolo 3) che i privati dovranno rispettare nella riqualificazione degli immobili rurali.
Per dare completa attuazione alla legge 378/2003 le Regioni e le Province autonome, dovranno ora provvedere ad individuare gli insediamenti di architettura rurale presenti nel proprio territorio anche attraverso la predisposizione di appositi programmi di recupero, riqualificazione e valorizzazione, che è condizione necessaria per accedere al riparto del Fondo.>

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