Gli edifici ex Finanze saranno abbattuti LA CAPITALE DELL'ARCHITETTURA - Il disegno presentato dall'architetto al sindaco. Giù le Torri, parco e case di vetro. Davanti al Centro Congressi nascerà un complesso con abitazioni, uffici e negozi. Un palazzo trasparente con la forma di una grande C. Le torri che ospitavano gli uffici delle Finanze cadranno, abbattute da una gigantesca gru, e sotto, tra il laghetto dell'Eur e la "Nuvola" di Fuksas, il centro congressi che verrà , nascerà l'ultimo gioiello di architettura contemporanea a Roma: un grande edificio con le facciate di vetro, a forma di C, con dentro uno splendido giardino d'inverno ampio come un campo di calcio, una serra preziosa, un parco botanico tempestato di alberi, piante e fiori. La matita di Renzo Piano, dopo l'Auditorium regalerà a Roma un'altra opera. «Sarà come una scatola magica» ha spiegato l'architetto genovese, che ha illustrato il progetto al sindaco Veltroni e agli assessori ai Patrimonio, Claudio Minelli, coordinatore del piano complessivo, all'Urbanistica, Roberto Morassut e ai capigruppo della maggioranza. Un edificio ecocompatibile, riscaldato da pannelli solari, sulla falsa riga dell'Aurora Place di Sydney, che ha ammaliato chi ha visto il plastico con le simulazioni che Piano ha presentato. Niente più torri, ma volumi bassi, che dialogano con le trasparenze della Nuvola di Fuksas, per la trasformazione e la valorizzazione dell'ex ministero in un moderno centro di residenze con vista, uffici e negozi di pregio. Con il lato aperto della C che guarda verso il laghetto e gli appartamenti con le pareti di cristallo che la sera si illumineranno. Ecco l'edificio con cui Renzo Piano firmerà la trasformazione di questo angolo di Roma. Una complessa operazione immobiliare e finanziaria, che fa capo a un gruppo di costruttori, capofila la Maire di Alfio Marchini e la Lamaro dei fratelli Toti, che ha vinto il bando pubblico per la riconversione, con la Fintecna, del complesso delle Torri, 68 mila metri quadrati che diventeranno per il 70 per cento abitazioni e per il resto uffici privati e una galleria commerciale. E già si pensa anche alla riorganizzazione e rivalutazione dei musei d'arte, archeologia e antropologia che si aprono proprio dall'altra parte dell'isolato dove nascerà la Nuvola. Insomma, abbattute le Torri, che ora troneggiano inutilizzate sulle rive del laghetto, si intravede un futuro fatto di architettura ed ecologia. Un piano che darà all'Eur la possibilità di non apparire più in alcune zone, come accade adesso, una selva di uffici che di pomeriggio, alle cinque in punto, si svuotano e lo lasciano desolatamente vuoto. Le nuove residenze serviranno anche a questo. http://www.architettiroma.it/archweb...li.asp?id=7873> |
0 comments:
Post a Comment