Thursday, April 12, 2007

I CAPI MISSIONE PROMUOVONO Torino2006

I CAPI MISSIONE PROMUOVONO LE OLIMPIADI DEL 2006

I presupposti ci sono tutti. Quella di Torino sara' una delle edizioni piu' belle delle Olimpiadi invernali. Lo pensano anche i rappresentanti dei settanta Comitati olimpici riuniti a Torino per fare il punto sulla preparazione dell' evento e dare al Comitato organizzatore (Toroc) eventuali consigli e suggerimenti. ''Ho parlato con la maggior parte dei 150 delegati che partecipano al seminario dei capi missione - conferma il direttore sportivo del Coni, Roberto Fabbricini - e a detta di tutti il Toroc e' riuscito a soddisfarli su ogni aspetto''. Dal sistema per l' accredito di atleti e famiglia olimpica al piano dei trasporti, dalle caratteristiche dei villaggi alla sicurezza. ''Un argomento, quest' ultimo, che per alcuni Paesi ha assunto un' importanza fondamentale'', sottolinea Fabbricini. ''L' umore dei colleghi di tutto il mondo - aggiunge - e' molto buono''. Un riscontro molto importante per il lavoro sin qui svolto dal Comitato organizzatore, visto che il seminario dei capi missione ''e' un appuntamento fondamentale - afferma Fabbricini - nel percorso di avvicinamento alle gare del prossimo anno''. ''I Comitati olimpici - precisa - sono in costante contatto con il Toroc, ma quest' incontro e' l' unica occasione a meno di un anno dalle competizioni per ritrovarsi. La prossima volta che ci rivedremo tutti insieme sara' alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi''. Sono molti i motivi di soddisfazione per i rappresentanti dei Comitati olimpici: ''In primo luogo - continua il direttore sportivo del Coni - la certezza di avere gli impianti gia' pronti ad un anno dalle competizioni. E piu' in generale le risposte che il Toroc sta fornendo a tutti gli interrogativi formulati dai capi missione. La mia impressione e' che tutti siano tranquilli''. Compresi gli italiani, che oltre a voler organizzare la manifestazione nel migliore dei mondi, puntano anche ad ottenere prestigiosi risultati sportivi. ''A Torino gareggeranno circa 150 atleti - precisa Fabbricini - un vero e proprio record rispetto alle precedenti edizioni''. E' il privilegio che viene accordato a chi ospita le gare a cinque cerchi. Un vantaggio, quello del fattore campo, che Fabbricini spera permetta alla squadra azzurra di raggiungere tante vittorie. ''L' obiettivo e' quello di non scendere sotto il bottino delle 13 medaglie conquistate a Salt Lake City - conclude - e magari di incrementarlo con un paio di colpi''. Sarebbe la ''ciliegina'' su una torta che si preannuncia gia' molto gustosa.



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DAL BRASILE ALLA SVEZIA, TUTTI SODDISFATTI DEI GIOCHI

All' inizio degli anni Ottanta era famoso per la ''giornata delle stelle'', una speciale battuta che ha reso il brasiliano Bernard Rajzman uno dei giocatori piu' famosi della storia della pallavolo. Un gesto tecnico ricordato molto bene anche a Torino, dove il pallavolista, che oggi rappresenta il Comitato olimpico brasiliano, si trova insieme ai suoi colleghi di tutto il mondo per raccogliere informazioni sulle Olimpiadi invernali del prossimo anno. ''Sono qui soprattutto per imparare'', afferma Rajzman in perfetto italiano, la lingua appresa quando giocava con la maglia della Panini Modena. ''Il Brasile - spiega - non ha una grande tradizione negli sport invernali. Da questo punto di vista, i Giochi del 2006 saranno molto importanti per i nostri atleti''. Una ventina di ragazzi che sulle montagne di Torino avranno l' opportunita' di partecipare a quella che lo stesso Rajzman definisce ''una grande Olimpiade''. ''E' la terza volta che l' Italia organizza la manifestazione a cinque cerchi - ricorda il brasiliano che e' stato anche ministro dello Sport del suo Paese - e siamo certi che anche questa volta fara' un' ottima figura. Gli impianti sono straordinari ed anche la macchina organizzativa sembra preparata bene''. Un giudizio importante, quello di Rajzman, visto che da atleta ha preso parte a tre Olimpiadi, che e' condiviso dalla maggior parte dei 150 delegati impegnati a Torino nel seminario dei Capi Missione. ''Qualche problemino c' e' ancora - dichiara l' austriaca Manuela Valvoda - ma nessuno e' irrisolvibile. Torino e' una citta' molto carina e sono sicura che i Giochi del prossimo anno saranno un grande successo''. La squadra che rappresenta portera' ai Giochi del 2006 un' ottantina di atleti. ''Mi preoccupano un po' - ammette il capo missione - le distanze che ci sono tra i vari siti di gara. Il sistema dei trasporti che il Toroc ha predisposto, pero', mi sembra pero' all' altezza della situazione''. ''Saranno delle Olimpiadi straordinarie'', e' la previsione di Stefan Lindeberg, il capo missione della squadra svedese che partecipera' a Torino 2006 con un centinaio di atleti. ''Tra cui Anja Parson, la campionessa dello sci alpino'', sottolinea con orgoglio il rappresentante della squadra svedese, che negli sport invernali vanta una tradizione consolidata. Motivo in piu', quest' ultimo, per ritenere molto importante la sua opinione relativa alla preparazione dell' evento a cinque cerchi: ''Il comitato organizzatore sta facendo un grande lavoro - conclude - e gli impianti hanno fatto progressi straordinari. Siamo assolutamente ottimisti sul successo dell' appuntamento''.>

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