Tuesday, April 17, 2007

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Meno cento giorni: è gia Torino 2006

Meno cento giorni2 Nov 2005
Proprio oggi cade la data del meno 100 giorni alla Cerimonia dÂ'Apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, ormai ci siamo, la preparazione prosegue frenetica, nella stretta logica dei grandi eventi, i Comitati Olimpici sono in cammino verso Torino, le squadre e gli atleti in fase di preparazione e orientanti nei rispettivi campi a dare il massimo nelle competizioni pre-olimpiche, le federazioni in positivo fermento, i media si stanno organizzando e caleranno dopo natale a Torino e nelle sedi di montagna con i loro potenti mezzi tecnologici, sempre in contatto con il TOROC e con il TOBO che li accoglieranno fornendogli ogni sorta di servizio richiesto e concordato. Insomma il Movimento Olimpico ha intrapreso la strada di Torino in grande stile; si stanno muovendo dalle quattro latitudini del pianeta: dallÂ'America, allÂ'Asia, dallÂ'Europa allÂ'Oceania e anche dallÂ'Africa, che non sarà rappresentata da molti Comitati Olimpici nazionali , ma siamo certi che gli atleti che verranno a Torino, saranno animati da uno spirito olimpico superiore alla media.

Al TOROC si lavoro incessantemente, con dedizione e grande senso di responsabilità, oltre mille persone curano nei minimi dettagli la fase di preparazione, senza lasciare nulla di intentato e con spirito di sacrificio e collaborazione con tutto il mondo olimpico e istituzionale. Un assaggio interessante di ciò che avverrà, in proporzioni ovviamente superiori, sono gli Sport Event dell'hockey su ghiaccio, dal 4 al 12 novembre sfide incrociate ed esaltanti di Sledge hockey, in prospettiva paralimpica e hockey su ghiaccio maschile e femminile. Nel bellissimo impianto di Torino Esposizioni e nel meravigliosa arena disegnata da Arata Isozaki al Palasport Olimpico scenderanno in pista formazioni di livello mondiale sia in campo femminile sia in quello maschile.

A questa festa mancano non solo cento giorni ma anche la passione popolare, lÂ'orgoglio, non solo di quindici giorni, di essere cittadini di un territorio che ospita i Giochi, abitanti di una nazione che ritrova una Olimpiade 45 anni dopo Roma 1960 e cinquantÂ'anni dopo Cortina 1956. Non è unÂ'occasione speciale è qualcosa di più, un evento che può, anzi deve risultare decisivo per unÂ'inversione di tendenza non solo di immagine per il territorio che ospita lÂ'Evento Olimpico. Sondaggi e previsioni di comprovata serietà dicono che la stragrande maggioranza dei cittadini crede nei Giochi: a gennaio durante gli Sport Event del Palavela, Torino ha risposto alla grande; siamo convinti che succederà di nuovo. La realtà fondamentale è che lÂ'Olimpiade esca dalle sedi operative, riversandosi per le strade della città, inerpicandosi tra le vie di montagna, per essere, come ardentemente si vorrebbe, una festa di piazza di tutti. Perché la passione vive qui, non resti uno slogan, cÂ'è bisogno di vivere di cuori ed emozioni vere e condivise.>

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